Alice Cucina

famiglia – spiega Paolo
Mastroberardino – è quella
da generazioni di valorizzare
l’Irpinia attraverso i suoi vini
autoctoni, l’Irpinia è una terra
particolarissima: selvaggia,
austera, silente, immersa nel
verde multicolore, col sole
che riscalda accarezzando,
con mitigata virulenza, i
fertili poggi dai dolci e
verdi pendii”. La moderna
cantina è incastonata nello
scenario naturale di Serra
di Montefusco, a circa 650
s.l.m. da cui domina le tre
zone di produzione dei vini
doc e docg irpini: la Valle
del fiume Sabato per il Fiano
di Avellino e Greco di Tufo,
la Valle del fiume Calore per
il Taurasi. Tra i capolavori
enologici di Terredora
abbiamo scelto Pago
dei Fusi, Taurasi docg,
complesso con aromi
di ciliegia matura, di
prugna, sentori di
spezie e tabacco, la
migliore espressione
dell’Aglianico. www.
terredora.com.
6. La Guardiense
un’esperienza virtuosa
nel cuore del Sannio
Situata a S. Lucia di Guardia
Sanframondi in provincia di
Benevento, nel Sannio, è una
delle cooperative vinicole
più grandi in Italia, fondata
nel 1960. Agricoltori che
coltivano più di 1.500 ettari
di vigneto situati in collina
a un’altitudine di circa 350
metri s.l.m.
Una grande famiglia
con oltre mille soci,
che credono nel
proprio territorio con
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energia, tanto da ingaggiare
uno dei migliori enologi
italiani, Riccardo Cotarella,
per valorizzare i propri vini.
Tra questi l’Aglianico con
il progetto denominato “I
Mille per l’Aglianico”. Una
gamma di vini eterogenei
e di grande fascino, che
partecipano all’innovativo
progetto denominato “Wine
Research Team” finalizzato a
produrre vini di alta qualità
senza solforosa aggiunta.
Tra questi bollicine glamour
di Falanghina in purezza,
Quid Brut, dal perlage fine
e persistente con profumo di
cedro, frutta bianca e lieviti.
www.laguardiense.it.
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