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Tecnologie Alimentari 6 Settembre 2017

Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.

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sicurezza<br />

specialmente nei Paesi industrializzati.<br />

Tale tendenza è attribuita in gran<br />

parte alla modifica dello stile di vita e<br />

conseguente scelta dei consumi alimentari<br />

da parte dei consumatori. Le<br />

esigenze lavorative e di studio hanno<br />

comportato un aumento del numero<br />

dei pasti consumati fuori casa. Negli<br />

Usa tale fenomeno è ritenuto responsabile<br />

dell’80% degli episodi di<br />

intossicazione segnalati. È aumentato<br />

altresì il numero dei punti di ristoro<br />

(bar, chioschi) che si sono aggiunti a<br />

ristoranti e mense preesistenti, fatto<br />

che ha comportato anche difficoltà a<br />

effettuare un efficace controllo sanitario.<br />

Nelle famiglie la disponibilità di<br />

tempo si è ridotta, sovente lavorano<br />

anche le donne e ciò ha limitato drasticamente<br />

la propensione alla preparazione<br />

casalinga del cibo, procurato<br />

piuttosto con il ricorso a pasti pronti,<br />

soggetti a esigenze spesso trascurate,<br />

come una pronta refrigerazione e un<br />

consumo sollecito. Per gli impegni dei<br />

genitori, i minori, in molte famiglie, si<br />

trovano nelle condizioni di prepararsi<br />

da se stessi il pasto, con modalità<br />

improvvisate e sovente non corrette<br />

(per esempio inadeguato riscaldamento,<br />

rischi di contaminazione incrociata<br />

di cibi cotti con quelli crudi).<br />

La disponibilità di gusti nuovi e di<br />

prodotti fuori stagione, importati da<br />

Paesi lontani, comportano il pericolo<br />

di infettarsi con agenti autoctoni,<br />

non usuali. La diffusione dei regimi<br />

dietetici, fondati di solito sull’uso di<br />

vegetali crudi, che sono potenzialmente<br />

contaminati, favorisce i rischi<br />

di contrarre infezioni; così pure la<br />

provenienza di certi alimenti, come<br />

ad esempio il pollame che viene da<br />

allevamenti intensivi, dove gli agenti<br />

infettivi trovano facile sviluppo e si<br />

trasmettono per una scarsa cottura<br />

del cibo. Si tenga conto anche che sovente<br />

un alimento viene manipolato,<br />

nelle fasi di lavorazione e durante il<br />

confezionamento, da personale non<br />

appropriatamente addestrato alle<br />

norme igieniche. I controlli sulle linee<br />

di produzione (sistema HACCP) sono<br />

Negli Usa<br />

il consumo<br />

dei pasti fuori casa<br />

è ritenuto<br />

responsabile<br />

dell’80%<br />

degli episodi<br />

di intossicazione<br />

L’osservazione<br />

delle norme<br />

igieniche è alla<br />

base<br />

della prevenzione<br />

previsti per limitare questo rischio, ma<br />

non sempre attuati rigorosamente.<br />

Infine si deve ammettere che gran<br />

parte della popolazione sovente ha<br />

una scarsa propensione al rispetto<br />

delle più elementari norme igieniche,<br />

soprattutto nei riguardi della prevenzione<br />

dei contagi di natura oro fecale.<br />

Lo dimostra la scarsa attenzione<br />

che si è osservata nei riguardi della<br />

loro prevenzione. Per esempio in un<br />

recente studio dell’American Society<br />

for Microbiology, è emerso che il<br />

21,3% del campione studiato (6330<br />

persone adulte) non aveva l’abitudine<br />

di lavarsi le mani dopo l’uso della<br />

toilette. Nel 2015 le intossicazioni<br />

hanno rappresentato la principale<br />

malattia trasmessa dagli alimenti, in<br />

misura del 58%, seguita dagli avvelenamenti<br />

da funghi (27%), dalle intossicazioni<br />

da istamina (7%) e da quelle<br />

da tossina botulinica (7%). Gli agenti<br />

causali delle infezioni batteriche, oltre<br />

al Clostridium botulinum, risultano<br />

Salmonella spp e Staphylococcus<br />

aureus. Le tipizzazioni di Salmonella<br />

spp dimostrano una prevalenza di S.<br />

typhymurium e della nuova variante<br />

monobasica 4,5,12:i, mentre confermano<br />

la quasi scomparsa di S. enteritidis.<br />

Gli alimenti identificati come<br />

sospetti di focolai di tossinfezione<br />

alimentare sono i prodotti della pesca<br />

(24%) e i prodotti carnei (19%).<br />

Dubbi emergono per le uova, identificate<br />

come sospette nel 13% delle indagini<br />

epidemiologiche e poi trovate<br />

raramente nei corrispondenti controlli<br />

sulle matrici alimentari. Per quanto riguarda<br />

le matrici di origine vegetale i<br />

sospetti hanno riguardato solo il 6%<br />

dei casi. Gli episodi verificati sono stati<br />

quasi sempre riscontrati a livello di<br />

abitazioni private (52%) e nella ristorazione<br />

pubblica (33 %) dovuti quasi<br />

sempre a fattori comportamentali,<br />

come ad esempio una scorretta temperatura<br />

di conservazione o fenomeni<br />

di contaminazione incrociata.<br />

Passiamo in rassegna alcuni tra i più<br />

diffusi agenti patogeni responsabili di<br />

intossicazioni alimentari.<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.6 <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

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