Tecnologie Alimentari 6 Settembre 2017
Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.
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sicurezza<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.6 <strong>2017</strong><br />
scarsamente refrigerati. I germi patogeni<br />
si moltiplicano rapidamente,<br />
raggiungendo concentrazioni di oltre<br />
106 per prodotto, in grado di provocare<br />
tossinfezione. Per la diagnosi è<br />
utile l’esame microscopico diretto del<br />
campione sospetto.<br />
Escherichia coli<br />
Appartiene alla famiglia delle<br />
Enterobatteriaceae. Si tratta di batteri<br />
a forma bastoncellare, Gram-negativi,<br />
anaerobi facoltativi, asporigeni, che<br />
fermentano il lattosio. Sono normalmente<br />
presenti nel tratto intestinale<br />
di persone sane, ma in certe condizioni<br />
dell’organismo umano possono<br />
assumere carattere patogeno. Alcuni<br />
ceppi sono costantemente patogeni.<br />
Si distinguono in enterotossigeni<br />
(ETEC), enteropatogeni (EPEC) ed enteroemorragici<br />
(EHEC). Gli ETEC sono<br />
la causa più frequente della “diarrea<br />
del viaggiatore”, malattia dovuta appunto<br />
ad alimenti contaminati dalla<br />
tossina, con effetti diarroici acquosi<br />
accompagnati da crampi intestinali.<br />
La diagnosi si accerta con l’esame delle<br />
feci. Le persone si contagiano con<br />
il consumo di carni poco cotte: possono<br />
essere fonte di contaminazione<br />
gli hamburger e anche latte crudo<br />
e formaggi. La sindrome EHEC può<br />
essere causata dal consumo di vegetali,<br />
dalle acque, da bevande o anche<br />
facendo bagni in piscina. I bovini giovani<br />
che eliminano i microrganismi<br />
con le feci sono sorgenti di infezione.<br />
Dalle valutazioni di laboratorio si<br />
traggono i suggerimenti per la terapia<br />
con antibiotici che devono essere<br />
attivi nei confronti dei batteri Gramnegativi.<br />
Recentemente si è diffuso<br />
un tipo di infezione indicata come E.<br />
coli 0157:H7, che può generare una<br />
sindrome uremico-emolitica, di grave<br />
patogenicità. Si deve sottolineare<br />
che questo microrganismo, citato ormai<br />
nel linguaggio comune come “il<br />
coli“, viene utilizzato per indicare lo<br />
stato igienico di un alimento. Fa parte<br />
dei comuni controlli batteriologici e le<br />
norme di Legge lo prevedono come<br />
Campylobacter<br />
indice dell’igienicità di un alimento. I<br />
limiti sono fissati nei Regolamenti CE<br />
n 2073/ 2005 e n. 1441 / 2007 sotto<br />
la voce “Enterobatteriaceae”. Nel latte<br />
pastorizzato deve essere inferiore a<br />
5 ufc/ml. Nei formaggi a base di latte<br />
trattato termicamente inferiore a 100<br />
ufc. Nello yogurt i coliformi devono<br />
essere inferiori a 10 ufc/g. Nelle preparazioni<br />
alimentari destinate alla cottura<br />
il limite è di 500ufc/g; nella pasta<br />
fresca 10 ufc/g. Per l’acqua destinata<br />
al consumo è prescritta l’assenza.<br />
Campylobacter<br />
È una malattia infettiva che si è diffusa<br />
in Indonesia e poi anche in Europa.<br />
Si stima che ne siano colpiti 1,3 milioni<br />
di persone ogni anno. Si manifesta<br />
particolarmente nei mesi estivi.<br />
Sebbene non sia considerata tra le<br />
malattie potenzialmente letali si constata<br />
che 76 persone ogni anno muoiono<br />
per questa infezione. La specie<br />
più pericolosa è Campylobacter jejuni.<br />
È veicolata anche dagli uccelli.<br />
Causa diarrea, anche sanguinolenta.<br />
Si accerta mediante esame colturale<br />
delle feci. La malattia ha decorso<br />
breve, raramente arriva a superare<br />
i dieci giorni. In alcuni pazienti può<br />
dare anche sintomi di artrite. La<br />
causa più frequente è il consumo di<br />
pollame poco cotto. Alcuni casi sono<br />
attribuiti al consumo di latte crudo<br />
o anche ad acqua contaminata. Un<br />
quinto dei casi colpisce i viaggiatori.<br />
Come prevenzione si raccomanda<br />
soprattutto una buona cottura del<br />
pollame. Si consiglia comunque di<br />
lavare le mani dopo aver toccato cibi<br />
crudi. L’elettroforesi è una tecnica utile<br />
per riconoscere il Dna dell’agente<br />
infettivo. Già nell’anno 2002 la sua<br />
diffusione ha superato quella delle<br />
più comuni Salmonelle secondo rilevazioni<br />
dell’Ue (Leali, 2005) . Sono<br />
state consigliate le massime precauzioni<br />
igieniche nella manipolazione<br />
del pollame che può essere contaminato<br />
sulla superficie cutanea.<br />
CONCLUSIONI<br />
In sede critica non si possono trascurare,<br />
tra le motivazioni che stanno determinando<br />
un incremento delle tossinfezioni<br />
alimentari, anche le spinte<br />
dovute a certe tendenze dell’opinione<br />
pubblica verso la “mania del naturale”<br />
che si traduce spesso in iniziative<br />
volte a rendersi autonomi nella scelta<br />
e preparazione del cibo. Errate pratiche<br />
di questo genere portano a facili<br />
rischi di provocare contaminazioni,<br />
anche inconsapevolmente. Si deve<br />
tener conto che la tecnologia ha fatto<br />
grandi progressi nel campo delle industrie<br />
alimentari, che hanno affinato le<br />
metodiche e si sono dotate di impianti<br />
atti a garantire la sicurezza delle produzioni.<br />
I mercati offrono una vasta<br />
gamma di prodotti e il consumatore<br />
ha occasioni varie per esercitare le sue<br />
scelte. Le etichette forniscono dettagli<br />
sui metodi di preparazione, i confronti<br />
sono facilitati e i consumatori sono<br />
diventati sovente più consapevoli sulle<br />
proprietà qualitative degli alimenti.<br />
Pertanto non mancano precauzioni<br />
plausibili per una valida tutela della<br />
sicurezza igienica.<br />
Bibliografia<br />
De Felip, G.: Breve viaggio nel mondo<br />
dei microbi e delle malattie infettive.<br />
Pbi International, Milano, 2009.<br />
Leali, L.: Campylobacter batte<br />
Salmonella. Rivista delle <strong>Tecnologie</strong><br />
alimentari (8) 2005, 16.<br />
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www.interprogettied.com