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Tecnologie Alimentari 6 Settembre 2017

Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.

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sicurezza<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.6 <strong>2017</strong><br />

Salmonelle<br />

Sono già state trattate diffusamente in<br />

precedenti note (Leali, L.: Rivista delle<br />

<strong>Tecnologie</strong> <strong>Alimentari</strong> (1) <strong>2017</strong>, 30).<br />

Staphylococcus aureus<br />

È un microrganismo caratterizzato dal<br />

caratteristico pigmento giallo oro che<br />

assume quando si sviluppa sui terreni<br />

di coltura. Gli stafilococchi sono batteri<br />

di forma sferica, del diametro di 0,8 -<br />

1,2 micron, immobili, anaerobi facoltativi,<br />

asporigeni, catalasi positivi. In<br />

coltura assumono aspetto di grappoli,<br />

formati da ammassi irregolari. Sono<br />

largamente diffusi in natura, come comuni<br />

componenti della normale flora<br />

saprofitica e si localizzano sulle mucose<br />

delle prime vie respiratorie, sulla pelle,<br />

nell’apparato intestinale delle persone.<br />

Vengono distinti, in base alla capacità<br />

di coagulare il plasma, in coagulasi<br />

positivi e coagulasi negativi. I ceppi<br />

patogeni appartengono generalmente<br />

ai coagulasi positivi, proprietà usata<br />

a scopi diagnostici: la prova della coagulasi<br />

si esegue aggiungendo poche<br />

gocce della coltura di stafilococco in<br />

esame al plasma contenuto in una<br />

provetta. Lo stafilococco aureo può<br />

provocare una particolare patologia<br />

cosiddetta della “sindrome della cute<br />

ustionata” che colpisce generalmente<br />

i bambini e più raramente anche gli<br />

adulti. Si manifesta a livello cutaneo o<br />

anche orofaringeo. Quando colpisce<br />

la pelle si estende a tutte le parti del<br />

Staphylococcus<br />

aureus<br />

corpo, dando luogo alla formazione di<br />

bolle cutanee, sia isolate che diffuse, le<br />

quali, quando si rompono, lasciano la<br />

cute sottostante fortemente arrossata<br />

come se avesse subito una ustione.<br />

Negli adulti l’infezione può assumere<br />

una notevole gravità e avere infausti<br />

esiti. Deve essere opportunamente<br />

curata.<br />

Altra patologia provocata da S. aureus<br />

è la sindrome dello shock tossico (Toxic<br />

Shock Syndrom): può colpire bambini<br />

e giovani donne. Esordisce con febbre<br />

alta, cefalee, congiuntivite, indi vomito<br />

e diarrea. Subentra un eritema maculare,<br />

che si estende alle estremità.<br />

Se progredisce può provocare esito<br />

infausto nell’arco di 48 ore, per stato<br />

ipertensivo (collasso generalizzato).<br />

Tra gli stafilococchi coagulasi negativi<br />

la più pericolosa è la specie<br />

Staphylococcus epidermidis; negli<br />

ambienti ospedalieri può provocare<br />

infezioni delle vie urinarie arrecate dai<br />

cateteri e anche endocarditi nei portatori<br />

di protesi valvolari. La terapia<br />

esige l’uso di antibiotici specifici, in<br />

quanto trattasi di specie penicillinoresistente.<br />

Altro agente patogeno è<br />

pure S. saprophyticus, causa di cistiti<br />

e antibiotico-resistente. Per la diagnosi<br />

valgono esami colturali di laboratorio<br />

mediante adatti terreni colturali e anche<br />

in questo caso saranno le prove<br />

di laboratorio, come l’antibiogramma,<br />

a suggerire la scelta dell’antibiotico.<br />

Come prevenzione viene suggerito<br />

il lavaggio frequente delle mani con<br />

saponi antisettici e l’uso di mascherine<br />

protettive. Negli ospedali si suole ricorrere<br />

all’isolamento. Parenti stretti degli<br />

Stafilococchi sono gli Streptococchi,<br />

batteri disposti in catenelle, capsulati,<br />

immobili, asporigeni, catalasi e ossidasi<br />

negativi. In laboratorio quest’ultimi<br />

vengono sottoposti a prove per verificare<br />

l’attività emolitica, seminandoli<br />

in agar contenente sangue di pecora<br />

o di cavallo. Le colonie crescono circondate<br />

da aloni in base ai quali vengono<br />

classificati in alfa, beta emolitici<br />

e gamma, quest’ultimi quelli che non<br />

presentino emolisi. Gli Streptococchi,<br />

da parte loro, sono responsabili di<br />

molte patologie, che vanno dalle infezioni<br />

oro-faringee alla scarlattina, nonché<br />

alla insorgenza di polmoniti, meningiti<br />

o setticemie varie. Pericoloso è<br />

Streptococcus piogenes, dotato di numerosi<br />

fattori di virulenza e responsabile<br />

del rash della scarlattina. Negli<br />

alimenti è importante Streptococcus<br />

agalactiae, che è causa delle mastiti<br />

negli animali lattiferi, con richiamo di<br />

cellule del processo infiammatorio, il<br />

cui numero è divenuto uno degli indici<br />

accertati in laboratorio per giudicare la<br />

salubrità del latte.<br />

Listeria monocytogenes<br />

Conosciuto da tempo (è stato scoperto<br />

da E. Murray nel 1926) questo<br />

microrganismo ha esacerbato i suoi<br />

effetti patogeni in epoca abbastanza<br />

recente. È un microrganismo ubiquitario,<br />

ampiamente diffuso nel suolo,<br />

nelle piante, negli animali, particolarmente<br />

nei bovini e ovini. Deve la sua<br />

denominazione al modo nel quale<br />

sviluppa la sua patologia, in quanto è<br />

in grado di invadere l’epitelio gastrointestinale<br />

e di stabilirsi nei monociti e<br />

nei macrofagi, con aumento del loro<br />

numero nel sangue. Ha forma bastoncellare,<br />

pleomorfo, Gram positivo,<br />

aerobio-anaerobio facoltativo, acapsulato,<br />

asporigeno, dotato di flagelli e<br />

perciò mobile, è catalasi+; si sviluppa<br />

in un intervallo di temperatura ampio,<br />

da 1°C a 45°C, ma è vitale anche a<br />

0°C nonché a temperature di 70-<br />

72°C per alcuni minuti. L’optimum di<br />

36<br />

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