Tecnologie Alimentari 6 Settembre 2017

impianti
Tab. 2 - Vendite di impianti per yogurt, budini e creme
pronte in Asia, suddivise per paese: anno 2016
Figura 3 - Vendite di impianti per yogurt, budini e creme pronte in Asia
suddivise per paese (in %): anno 2016
Paese Milioni $
Cina 300
Giappone 143
India 140
Sud Corea 46
Australia 45
Altri paesi 82
Totale Asia – Pacifico 75
Fonte: elaborazione e confronto fonti varie (produttori di impianti /
aziende utilizzatrici in Asia)
Foto Chobani
anche se i tassi di crescita si manterranno
sostanzialmente su livelli moderati
in relazione al fatto che in questi paesi
i consumi di yogurt, budini e creme
hanno già raggiunto un certo livello di
saturazione. Per quanto concerne gli
altri paesi – Bulgaria, Romania e, in genere,
i paesi della ex Jugoslavia – le
abitudini della popolazione rurale, ancora
fortemente orientata a consumare
i prodotti del latte di produzione
propria artigianale, rappresentano un
freno allo sviluppo di una produzione
di tipo industriale; ne consegue che
anche gli investimenti in impiantistica
registrano trend di crescita più lenti.
Nella CSI il mercato di gran lunga di
maggiori dimensioni, quello russo, è
stato penalizzato negli ultimi due-tre
anni dalla forte recessione economica
generale, ma il settore dello yogurt e
creme non ne ha risentito in maniera
particolarmente pesante: gli investi-
menti in impiantistica soprattutto nel
2016 hanno registrato un discreto
incremento, destinato a continuare,
anche in maniera più accentuata, nei
prossimi anni, in relazione soprattutto
alle strategie promozionali e di
marketing (forte rete di distribuzione)
dei maggiori produttori locali - tra cui
spicca Danone Industriya - orientati
ad investire in previsione di un assai
probabile aumento dei consumi di
yogurt (e anche di creme e similari),
soprattutto di brand elevato: va rilevato
che attualmente la Russia ha un
consumo pro capite di yogurt ancora
molto basso (4,3 kg), circa un quarto
di quello della Polonia.
L’area asiatica è senza dubbio quella
che nell’arco degli ultimi anni ha
mostrato il maggior dinamismo negli
investimenti in impiantistica per la
produzione di yogurt, creme e budini.
La Cina diventerà ben presto il maggior
paese consumatore di yogurt al
mondo; nell’arco degli ultimi cinque
anni il tasso di crescita della capacità
produttiva di yogurt nel paese è stato
dell’ordine del 10-11% medio annuo
e un elevato tasso è previsto continuare
nei prossimi anni, anche se a ritmi
solo di poco inferiori, in considerazione
di alcuni fattori: l’economia cinese
continua a crescere a ritmi sostenuti,
ben al di sopra della media mondiale,
il consumo pro capite di yogurt
è ancora ben al di sotto di quello in
Europa o Usa, e anche di quello in
Brasile (circa la metà) o in Russia (di un
30-35%), i produttori locali spingono
con intense campagne pubblicitarie la
domanda locale. Fattori di freno a una
crescita ancor più sostenuta potrebbero
essere rappresentati da una catena
distributiva non ancora tecnologicamente
ben attrezzata (in particolare
per quanto concerne la catena del
freddo) e la mancanza di un adeguato
supporto di Ricerca & Sviluppo di
prodotti innovativi.
Ma il mercato di gran lunga più dinamico
si rivela quello indiano: nell’arco
degli ultimi cinque anni i consumi di
yogurt nel paese sono aumentati del
30% medio annuo; va però rilevato
che attualmente la produzione di yogurt
in India è ancora per la stragrande
maggioranza (circa 75-80%) di
tipo “disorganizzato”, realizzata da
piccoli produttori agricoli che autoproducono
la materia prima latte.
Nell’immediato futuro però, il veloce
fenomeno del crescente trasferimento
della popolazione dalla campagna
ai grossi e medi centri urbani non può
che favorire inevitabilmente una richiesta
di yogurt confezionati e con gusti
TECNOLOGIE ALIMENTARI N. 6 2017
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