10.04.2018 Views

FuoriAsse #22

Officina della cultura

Officina della cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

aprendo a caso, per cogliere un esempio<br />

della sua scrittura. Dunque, come per<br />

Parise, possiamo parlare di “canzoniere<br />

in prosa” come ha ben scritto Paola<br />

Italia nel saggio a chiusura dell’edizione<br />

Adelphi di Centuria. Come per Parise<br />

anche Manganelli sceglie la prosa poetica,<br />

“piccoli poemi in prosa” dove il virtuosismo<br />

stilistico diventa acrobatico.<br />

Anche per Manganelli gli inizi sono tutti<br />

molto simili, come variazioni sul tema.<br />

Due<br />

Un signore di media cultura e costumi decorosi<br />

incontrò, dopo una assenza di mesi, dovuta ad<br />

eventi orribilmente guerreschi, la donna che<br />

amava.<br />

Tre<br />

Un signore estremamente meticoloso ha fissato<br />

per l’indomani tre appuntamenti pomeridiani: il<br />

primo con la donna che ama, il secondo con<br />

una donna che potrebbe amare, il terzo con un<br />

amico, cui egli, in breve, deve forse la vita e la<br />

ragione.<br />

senso della parodia e dell’ironia, prende<br />

in giro il romanzo nella sua forma, usa<br />

la pagina come strumento di riflessione<br />

poetica e metafisica, con esplorazioni di<br />

generi e temi che fanno di questo libro<br />

un universo di universi. Troviamo amori<br />

impossibili, fantasmi, animali fantastici<br />

alla fermata dell’autobus, riflessioni metafisiche<br />

sull’esistenza di Dio... Il centesimo<br />

racconto in Centuria, a chiusura<br />

del libro, è un gioco di specchi dove<br />

gli scrittori si moltiplicano insieme ai<br />

romanzi che scrivono in un universo che<br />

esplode in una miriade di mondi narrati<br />

e scritti, nell’idea di una biblioteca che<br />

si rigenera all’infinito, alla Borges.<br />

Se guardiamo agli anni settanta c’è<br />

una vena sperimentale, tra parodia dei<br />

generi e arte combinatoria, invenzione<br />

di forme e desiderio di sintesi in un’opera<br />

mondo, che porta frutti letterariamente<br />

importanti come L’arte della fuga<br />

Quattro<br />

Verso le diedi del mattino, un signore di buoni<br />

studi e umori moderatamente malinconici,<br />

aveva scoperto la prova irrefutabile dell’esistenza<br />

di Dio.<br />

Cinque<br />

Un signore che non aveva ucciso nessuno<br />

venne condannato a morte per omicidio; avrebbe<br />

ucciso, per motivi di interesse, un socio d’affari<br />

la cui condotta privata non intendeva né<br />

spiegare né commentare.<br />

Anche Manganelli non usa mai nomi<br />

propri, parla sempre in maniera<br />

generica di un signore, di una donna, e<br />

i suoi inizi sono sempre uguali. Ogni<br />

pezzo è un mondo, un tema o un paradosso<br />

che Manganelli sviscera attraverso<br />

il suo bisturi, ribaltando spesso l’assunto<br />

iniziale. Gli strumenti usati da<br />

Manganelli sono molto simili a quelli di<br />

Parise: brevità, inizi sempre uguali con<br />

piccole varianti, ma con risultati completamente<br />

diversi. In Manganelli c’è il<br />

Giorgio Manganelli<br />

FUOR ASSE 22<br />

Giorgio Manganelli

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!