FuoriAsse #22
Officina della cultura
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Istantanee<br />
a cura di Cristina De Lauretis<br />
James Nachtwey<br />
Memoria<br />
Mostra itinerante<br />
fino al 4 marzo 2018 - Palazzo Reale, Milano<br />
James Nachtwey è un fotografo di<br />
guerra, universalmente considerato l’erede<br />
di Robert Capa. In quarant’anni di<br />
reportage fotografici, in giro per il mondo,<br />
ha documentato le atrocità dei conflitti<br />
e delle catastrofi naturali, così come<br />
la violenza, la fame, il dolore. Che<br />
non sia una mostra facile da affrontare<br />
lo capisco già dallo scatto che campeggia<br />
all’entrata: il ritratto di un sopravvissuto<br />
a un campo di concentramento<br />
in Rwanda, un uomo ripreso di profilo,<br />
con il volto pieno di cicatrici in primo<br />
piano. Le sale sono in penombra, le fotografie<br />
emergono dal buio come lame<br />
lucenti: diciassette sezioni e duecento<br />
scatti, a cominciare dalle guerre in<br />
Cecenia e in Ruanda fino ai conflitti<br />
in Darfur e in Afghanistan, passando<br />
Kabul, Afghanistan, 1996 ©james Nachtwey<br />
attraverso l’attacco alle Torri Gemelle.<br />
Senza tralasciare altri disastri quali<br />
l’inquinamento, l’esodo, l’AIDS, la fame<br />
e la disperazione, e con una sezione<br />
dedicata alla medicina di guerra: un<br />
pannello con sessanta scatti a coprire<br />
un’intera parete, che lascia senza parole<br />
per la potenza delle immagini. Più mi<br />
addentro nella mostra e più capisco perché<br />
James Nachtwey rifiuti l’etichetta di<br />
fotografo di guerra definendosi invece<br />
fotografo “contro la guerra”, uomo di<br />
pace come diceva Wim Wenders. Perché<br />
quando l’hai toccata, guardata, non<br />
puoi che essere contro e celebrare la<br />
vita. Mentre osservo le fotografie l’angoscia<br />
mi assale. In fondo la guerra è così<br />
lontana... Abbiamo il privilegio di non<br />
conoscerla veramente. Per questo, forse,<br />
ne ricaviamo un’idea astratta. Qui, in<br />
queste sale, la guerra diventa realtà.<br />
Reali sono il dolore, il pianto, le fosse<br />
comuni, i macheti, i vestiti inzuppati di<br />
sangue, gli occhi pieni di lacrime, gli<br />
FUOR ASSE<br />
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Istantanee