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FuoriAsse #22

Officina della cultura

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©Giulia Marcon<br />

circa 43.000 fascicoli (80 milioni di pagine<br />

e 8.000 mappe e disegni), tra cui autografi<br />

di Cristoforo Colombo, Magellano,<br />

Cortés.<br />

L’epoca di Cervantes e Don Juan<br />

Durante i Siglos de Oro (Rinascimento<br />

e Barocco) Siviglia raggiunse i 150.000<br />

abitanti, fu terminata la cattedrale e fu<br />

fondata l’università. È l’epoca di Miguel<br />

de Cervantes che in Andalusia lavorò come<br />

esattore per conto della Hacienda<br />

Real e per una questione di debiti fu incarcerato<br />

a Siviglia nelle carceri reali di<br />

calle Sierpes, prigione in cui probabilmente<br />

il suo genio partorì il Don Chisciotte.<br />

Siviglia, i suoi bassi fondi e l’umanità<br />

che li popolava, ispirarono anche molte<br />

delle sue Novelle Esemplari, come ricordano<br />

le numerose targhe sui muri della<br />

città.<br />

Durante i secoli d’oro molti scrittori elogiarono<br />

le bellezze della città rendendola<br />

un luogo tanto suggestivo da ispirare<br />

grandi opere liriche e romantiche nei<br />

secoli a venire. Va ricordato che la città è<br />

presente in più di 100 opere, basti ricordare<br />

il personaggio del mitico Don Juan,<br />

che appare per la prima volta nella commedia<br />

L’ingannatore di Siviglia e il convitato<br />

di pietra di Tirso de Molina (1616) e<br />

riscontrerà tanto successo nella drammaturgia<br />

e nell’operistica successiva.<br />

Sevilla tiene duende<br />

Nel corso del XIX secolo, Siviglia, come<br />

tutta l’Andalusia divenne una meta idealizzata<br />

per gli scrittori e i poeti che intraprendevano<br />

il Grand Tour nel Sud dell’Europa.<br />

Il XIX è anche il secolo in cui<br />

fu istituita la famosa Feria de Abril<br />

(1864), curiosamente da un basco e da<br />

un catalano, con l’intento di incrementare<br />

il commercio: la feria nacque come<br />

fiera del bestiame, al termine della quale<br />

allevatori e contadini festeggiavano ballando,<br />

suonando, cantando e bevendo.<br />

L’evento festoso è rimasto il più importante,<br />

sicuramente il più atteso dai sivigliani<br />

e non, insieme alla Semana Santa.<br />

Il Real de la Feria è l’area enorme in cui<br />

vengono allestite le casetas lungo viali<br />

che hanno nomi di toreri, decorati con<br />

coloratissimi farolillos (sfere di carta), ed<br />

è un tripudio di balze, fiori, pois, stivali,<br />

carrozze, cavalieri e amazzoni, e un risuonare<br />

di canzoni tradizionali, sevillanas<br />

e flamenco. Il flamenco, frutto del<br />

miscuglio tra le tradizioni musicali delle<br />

popolazioni che hanno attraversato e<br />

abitato l’Andalusia e quelle autoctone,<br />

ha origine nell’area del cosiddetto “triangolo<br />

flamenco”: Siviglia, Cadice e Cordova,<br />

e nello specifico nei barrios più rappresentativi<br />

in ognuna delle tre città. Per<br />

quanto riguarda Siviglia, per cercare le<br />

origini del flamenco bisogna attraversare<br />

il Puente de Isabel II e recarsi nel quartiere<br />

di Triana, sulla sponda destra del<br />

Guadalquivir. I gitani si insediarono nel<br />

quartiere di Triana nel XVI secolo, che<br />

diventò così la gitanería della città. Nei<br />

patios, i cortili interni delle loro case,<br />

nasce il cante flamenco, che in seguito si<br />

FUOR ASSE<br />

87<br />

Riflessi Metropolitani

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