Toscana & Chianti Summer 2018

ved and created, a place permeated with memories
and a special kind of magic, between a vineyard,
an olive grove and a thick bamboo wood. “It would
be lovely to create a cultural path in the future”,
Barbara concludes “an itinerary to bring a new
and different public to discover the hilly landscape
amongst farms, public areas, historic villas. A
new map to discover the territory”. The inauguration
was also an occasion to discover some of the
company’s products, now fully launched in organic
and sustainable cultivation. Ten are the hectares of
vineyards (out of the total 30 of the whole estate)
with red and white grapes, local and international
and 1,650 are the olive trees of the classic Tuscan
variety, owned by the Chelini family for the last
sixty years. A special protagonist of the day was one
of the five wines - two reds, two whites, a limitededition
dessert wine - produced from the vineyards
of the Colle: Bianco dell’Oca.
ottocento. E proprio in questo luogo intriso di memoria
e particolare magia, tra una vigna, un oliveto e
un fitto bosco di bambù, sono state pensate e realizzate
le opere del progetto. “Sarebbe bello in futuro
creare un sentiero culturale - conclude Barbara -, un
percorso per portare un pubblico nuovo e diverso a
scoprire il paesaggio collinare tra fattorie, spazi pubblici,
ville storiche. Una nuova mappa per scoprire il
territorio”. L’inaugurazione è stata anche l’occasione
per scoprire alcuni dei prodotti dell’azienda, ormai
avviata alla coltivazione biologica e sostenibile.
Dieci gli ettari di vigne (sui 30 totali della tenuta)
con uve bianche e rosse, autoctone e internazionali,
e 1.650 le piante di olivo delle classiche varietà
toscane, da sessant’anni di proprietà della famiglia
Chelini. In particolare, protagonista della giornata
uno dei cinque vini - due rossi, due bianchi, uno da
meditazione a tiratura limitata - che nascono dalle
vigne del Colle: il Bianco dell’Oca.
A gazebo in the relax area in front of
the olive grove
Un gazebo nell’area relax davanti
all’uliveto
Mario Quadraroli working on his “La
colonna infinita” made from local
bamboo
Mario Quadraroli mentre lavora alla
sua colonna infinita utilizzando bambù
autoctono
“Il seggio” by Etta Rossi made of
wood, branches and copper
Il seggio, opera di Etta Rossi realizzato
con legno, rami e rame
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