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A cura diLuciano e Ricciardo ArtusiCuriosità storichefiorentineL’antica numerazione civicaTesto e foto di Luciano e Ricciardo ArtusiLa numerazione civica degli edificicom’è oggi in uso risale al 1865(anno di Firenze capitale d’Italia)ed è molto diversa da quella di un tempo.Oggi tale numerazione è apposta perogni strada procedendo con il numero 1,dal lato sinistro e dal numero 2 da quellodestro, contrassegnando così progressivamentetutti gli ingressi ai fabbricati.I numeri rossi riguardano le attività commerciali.Le due numerazioni, quindi, nonprocedono di pari passo e talvolta sonoanche molto distanti. Per un rapido e sicuroriconoscimento, l’inizio della numerazioneè “affidato” al corso del nostrofiume, l’Arno, dalla cui direzione di scorrimentoderiva tale convenzione, contraddistinguendocosì le strade cittadine, quelle periferiche e deisobborghi. Tale prassi è anche precisata dall’art. 12 del vigenteRegolamento Comunale per la Toponomastica. Nelle piazze,invece, la numerazione ha inizio dalla prima casa all’angolodi sinistra facendo ingresso dalla via principale, procedendoprogressivamente per tutte le case circostanti, per finireall’angolo opposto. In passato non esisteva una denominazionedelle strade e tanto meno la numerazione: l’individuazionedel luogo avveniva attraverso i “canti”, cioè le cantonate deipalazzi e delle case di note famiglie, oppure in base ad attivitàsvolte, personaggi tipici o insegne pubblicitarie esistenti inquel luogo. Il nome dei “canti” ha rappresentato la toponomasticapiù antica, ancor prima che le strade assumessero unaspecifica denominazione e poi la numerazione. Va detto che,fino all’anno 1826, le targhe stradali, fatte di semplice vernicesull’intonaco, erano soggette ad inevitabili deterioramentie quindi a continui ripristini. Soltanto alla fine di quell’anno lamunicipalità decise di sanare l’inconveniente, stabilendo chel’apposizione dei nuovi cartelli stradali avvenisse su lastre dimarmo. Sino al XVII secolo, le case ebbero una “numerazioneparrocchiale” e cioè il numero dello stabile corrispondeva aquello del “Registro degli Stati d’Anime” redatto dai parroci secondoquanto disposto nel Concilio di Trento. Questo sistemaLuciano Artusi, a sinistra, con il figlio RicciardoIl numero 5 di Piazza Strozzi già 1012 Via de' Cerretani 10 già 4659restò in vigore fino al 1808, ma al termine di quell’anno, sottola dominazione francese, il 24 ottobre, per facilitare il serviziopostale, di polizia e degli alloggi militari venne impostaper tutti gli edifici la numerazione progressiva. L’innovativo sistemainiziò a gennaio 1809 e terminò a novembre dello stessoanno. Palazzo Vecchio, ritenuta la “prima casa” della città,ebbe naturalmente il numero 1 dall’accesso in Via dei Leonie da qui, continuando a girare in modo avvolgente intorno allestrade comprese entro le mura trecentesche, giungendo alPonte Vecchio con il numero 1288. In Oltrarno, nel quartieredi Santo Spirito, iniziava con il numero 1289 terminando nelLungarno Soderini con il 3345. Ritornando sulla destra del fiume,dal Ponte alla Carraia in Borgo Ognissanti, nel quartieredi Santa Maria Novella, poi in quello di San Giovanni dove alPalazzo Medici Riccardi fu assegnato il 6038, oggi numero 1,per poi finire in Santa Croce, precisamente in Via Mozza, conl’8025 che corrisponde all’attuale numero 2 di questa brevestrada che, proprio per la sua esigua estensione, era detta ViaMozzina. Curioso particolare è quello di Palazzo Pitti che fudichiarato esente dalla numerazione in quanto “reggia” e quindiconosciuta e superiore a tutti gli altri edifici. Nella piazza,però, la numerazione “a chiocciola” scorreva regolare come lodimostra ancora, nella sua vetusta presenza, il numero 1702sopra l’ingresso della casa contrassegnata dal 7. Ma in Oltrarnonon è rimasta solo questa attestazione: in Via dei Serragli99, all’angolo con Via Santa Maria, sull’immobile di quelloche fu lo studio dello scultore Pio Fedi, è ancora ben visibile ilnumero 2538, in Via Maggio al civico 13, altro numero napoleonico1876 con il nome dell’allora proprietario F. Briganti. Altretestimonianze di questa numerazione francese: al lato delportone del civico 12 in Via Porta Rossa, dove esiste ancorail 1026 con nome “Sanguineti”, un’altra in Piazza Strozzi alnumero 5 già 1012, nonché quella lapidea in Via dei Cerretani10 già 4659, numero scolpito fra graziosi ornamenti floreali.NUMERAZIONE CIVICA17