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Eventi in
Toscana
Grosseto rende omaggio allo scultore
Sauro Cavallini con una mostra a cielo
aperto nel centro storico della città
di Barbara Santoro / Foto courtesy Centro Studi Sauro Cavallini
Tra gli eventi promossi dal Comune di Grosseto e dalla
Fondazione Grosseto Cultura e inseriti nel calendario
2021 del Polo culturale Le Clarisse prenderà il via
il prossimo 21 marzo (e fino al mese di settembre), nel centro
storico della città, in piazza Dante, la grande mostra intitolata
Dinamica – La scultura monumentale di Sauro Cavallini.
Realizzata in collaborazione con il Centro Studi Sauro Cavallini
di Fiesole, vedrà la presenza di alcune grandi sculture in
bronzo realizzate dall’artista spezzino, naturalizzato fiorentino,
scomparso nel 2016. «Una delle nostre priorità – ha detto Anton
Francesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto – è rendere
l’arte accessibile all’intera comunità, portando le opere nelle
vie, in mezzo alla gente, per trasformare Grosseto in una sorta
di museo permanente. Penso che con la mostra di Sauro Cavallini,
di cui siamo molto fieri, il nostro obiettivo si stia concretizzando
nel modo migliore». Giovanni Tombari, presidente della
Fondazione Grosseto Cultura, con Mauro Papa, direttore del
Polo culturale Le Clarisse, si sono mostrati da subito interessati
a promuovere questo evento che racconta Cavallini come
un talento multiforme che ha saputo dialogare con la materia in
maniera eccelsa. Per l’occasione saranno esposte sculture monumentali
in bronzo realizzate dall’artista tra il 1967 e il 1984,
ovvero: Amore Universo, dove i corpi si muovono nello spazio
in un legame universale indissolubile; Balletto Multiplo, un vi-
Titani (1968), bronzo, cm 60x310 e cm 50x210
Balletto Multiplo (1984), bronzo, cm 260x280x250
vace balletto di gruppo in cui tre sinuose silhouette si muovono
armoniosamente con una coreografia che si articola intorno
alla figura centrale sollevata in un agile slancio; Centauro, creatura
mitologica metà uomo e metà cavallo raffigurata fremente
e scalpitante con le zampe anteriori per indicare lo scontro
ideale tra l’uomo e il centauro, tra la saggezza e l’aggressività;
Icaro, figura imponente e straordinariamente plastica rappresentata
con le braccia aperte che ricordano ali spiegate, il
corpo ricurvo in avanti e la testa china, la gamba sinistra piegata
sul basamento (unico punto di appoggio dell’opera) e la
destra slanciata lateralmente a riprendere il movimento delle
braccia e ad indicare la capacità dell’uomo di superare i propri
limiti; Titani, dotati di una forza straordinaria, sono presentati
in tutta la loro grandiosità, alti, snelli, con le braccia lungo
il corpo o sollevate al cielo, carichi di un’energia interiore trattenuta,
ma pronta ad esplodere. Le storie mitologiche, e in particolare
i miti greci, sono state punto di riferimento costante
per Cavallini che, ispirandosi ai protagonisti di favolose leggende,
ha realizzato opere cariche di significati simbolici che
spesso gli hanno consentito di esprimere i suoi profondi ideali.
Attivo per oltre mezzo secolo, Cavallini ha sempre mostrato
una personalità eclettica, confrontandosi con diverse forme
di espressione (disegno, pittura e soprattutto scultura) e riuscendo
a ottenere commissioni prestigiose, così come il privilegio
di essere presente con le sue opere
in collezioni di elevato spessore come
quelle della Città del Vaticano, del Principato
di Monaco, del Parlamento Europeo
di Strasburgo, nonché amministrazioni
pubbliche e importanti istituti bancari.
Moltissimi i riconoscimenti ricevuti
in vita e, dalla sua scomparsa avvenuta
nel 2016, si è registrato un sempre maggiore
riconoscimento e apprezzamento
del suo lavoro da parte della critica,
anche grazie ad una serie di eventi che
hanno dato l’opportunità ad un pubblico
sempre più vasto di conoscerne l’opera.
Con questa mostra prosegue quindi il
successo di un artista che ha dedicato
la propria vita alla realizzazione di opere
di grande impatto emotivo e di notevole
attualità, raggiungendo livelli altissimi
di approfondimento e di conoscenza
dell’arte scultorea e non solo.
SAURO CAVALLINI
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