Isabella RombolàIl volto delle donneisabella@tavellaantonio.191.it
Ritrattid’artistaDavide BertiLa tradizione del paesaggismo toscano riletta con una cifra stilistica modernadi Jacopo ChiostriCon buona pace di un noto storico dell’arte che di recenteli ha definiti “movimento artistico fiorentino di metàOttocento sconosciuto ai più”, la strada, indelebile, tracciatadai Macchiaioli continua ad essere un punto di riferimentoper tanti pittori che guardano alla “macchia” come ad una solidatradizione in cui la tecnica produce una potente originalitàespressiva. È questo il caso di Davide Berti, pisano di nascita,lucchese di adozione, un solido pittore innamorato dei paesaggitoscani che sono il soggetto dei suoi lavori, lavori ricchi di suggestionivisive. Berti si è diplomato all’Istituto d’arte di Cascina(Pisa), nel 1979, nella Sezione legno, ma ha lavorato comeottico, continuando una tradizione di famiglia. Dipinge da tempo,anche se è soprattutto nel decennio più recente che ha datocontinuità alla sua vena e passione artistica, tant’è che le tantepartecipazioni a mostre e concorsi sono concentrate nell’ultimoquinquennio. Dicevamo pittore solido, questo dato importante sievidenzia in talune delle opere dove si avverte come la maturitàraggiunta si manifesti in una rappresentazione autorevole, scevrada quell’accattivante artificiosità romantica che spesso s’incontrain questo tipo di soggetti. C’è in questi suoi quadri unafelice sintesi tra kronos e kairos: da una parte la meditata e riposantepennellata che accompagna lo spettatore in paesaggi incomparabiliin cui immergersi; dall’altra la capacità dell’artistadi fermare l’attimo, di cogliere e fissare sulla tela una suggestione,quel momento irripetibile che definisce e aggettiva ogni singolainterpretazione sia pure di argomenti similari. Berti dipingeprevalentemente ad olio, utilizzando sia la tela che il supporto ligneo;non ha avuto maestri nel suo percorso, ma ricorda volentieriun pittore, Aldo Vannini, artista troppo presto dimenticato,La via dei cipressi (luce del tramonto), olio su tela, cm 30x30Casolare senese, olio su tela, cm 30x40cui si deve, tra l’altro, un mirabile Cristo in una chiesa di UlivetoTerme. «La sua era una pittura magari un po’ cupa, con un mantodi tristezza, la mia è più vivace ricca di colore» dice Berti. E ineffetti è così, anche se un argomento mai risolto rimane la forseinevitabile malinconia che si accompagna alla paesaggisticatoscana, sì rasserenante, ma in fondo, come tutte le cose cheavvicinano allo spirito, velata di malinconia. E non è allora contradditorioche Berti ci dica che con i suoi quadri vuole trasmettereserenità, quella che, assieme all’armonia estetica, è la cifrapeculiare della solennità vedutista toscana; poi ama i cipressi,un albero nobile, esteticamente importante, l’albero simbolo dellavita eterna, solidamente “conficcato” nella nuda terra, come sivede in quella Val d’Orcia che è uno dei soggetti prediletti. Nelleopere di Berti ci aspettiamo di vedere la luce variare davanti ainostri occhi, i colori sono quanto di più naturale si possa immaginaree danno vita a forme plastiche di grande forza, lo sguardova oltre, e viene condotto lontano, verso l’orizzonte, verso spaziche sembrano infiniti. Sono composizioni raffinatamente armoniche,studiate nel dettaglio, e l’uso sapiente dei punti cardinedella composizione trasmette senso di pace e di eufonia conil creato. In certe sue opere, Berti sembra traghettare la pitturadei macchiaioli verso quella visione successiva che fu la grandestagione impressionista, il tutto rivisto in chiave moderna e personale.L’elenco delle mostre e dei riconoscimenti ottenuti è particolarmentelunga; ricordiamo gli eventi più recenti: I colori delmare (2016), La vela e il mare (2017), Pisa tra terra e mare (2017),Sillico: il paese, i dintorni, i personaggi, le cose (2017), 1° PremioPittura Inferarte (2017), Poseidone tra le mura (2017), VII Premiod’arte La Sorgente (2018), L’Arno dipinto (2018), La sorgente(2018), I colori di Castiglioncello (2019). In ultimo, all’orizzontedella storia artistica di Berti si è ora affacciato, interrompendosimomentaneamente per i motivi che sappiamo, il ritratto; lo studiaa Pisa col maestro Bruno Pollacci.rambodeviz@gmail.comDAVIDE BERTI57