lavorovalore
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Renzo Penna
Contro “paghe di fame” i metalmeccanici di Acqui e Ovada
Il movimento del ’68 ha certamente avuto un’influenza diretta anche nei confronti
delle fabbriche e incentivato la voglia di reazione già presente in molte realtà
per l’insoddisfazione delle condizioni di lavoro, lo sfruttamento, gli orari e i bassi
salari.
Nel mentre il sindacato è impegnato, con successo, a livello nazionale sui temi
della riforma delle pensioni e per rendere omogenei i salari fra le diverse zone del
paese, in sede locale, dove esistono le condizioni, i lavoratori si mobilitano e scioperano
per obiettivi più concreti e immediati. La fotografia, tratta dall’archivio della
FIOM provinciale, fornisce un esempio delle lotte che si svolgono nell’autunno del
1968 (F. 4). I lavoratori di alcune aziende metalmeccaniche della zona di Acqui
Terme: la Grattarola, la SAMA e la Tacchella di Cassine sono in sciopero e il contenuto
dei cartelli che i lavoratori inalberano rappresenta in modo semplice e diretto
le loro richieste. Sono cartelli scritti a mano dove le sigle dei tre sindacati di categoria
vengono sempre riportate a testimonianza dello sforzo unitario che è alla base
della mobilitazione. “Non chiediamo l’elemosina, ma paghe adeguate al caro vita”,
“Contro lo sfruttamento e il superlavoro, paghe di fame”, “Basta le promesse ora
vogliamo i fatti”, sono gli slogan principali e non manca un’invettiva contro i crumiri:
“Solo l’asino (che viene raffigurato) non sciopera”. Nell’immagine, alla testa
degli scioperanti, nelle prime file molti i giovani, sono anche rappresentati alcuni
dirigenti delle tre confederazioni: Giuseppe Gallione (UIL), Vittorio Bellotti (FIM),
Giancarlo Mietta (FIOM) e Leandro Colla (CGIL).
La seconda immagine, tratta dalla pubblicazione “Storia elaborazione e lotte
della F.I.M. - CISL”, si riferisce, invece, ad una manifestazione degli operai della
ditta Carle & Montanari di Ovada che protestano, sempre nel 1968, contro l’intransigenza
del proprietario in linea con le posizioni del presidente di Confindustria Angelo
Costa (F. 5). Anche qui i due cartelli, appoggiati al palchetto degli oratori, che
motivano le ragioni della lotta, sono stati chiaramente scritti a mano e preparati per
l’occasione.
Da segnalare la presenza delle persone che, sul balcone che sovrasta il piazzale,
seguono l’evento promosso dai lavoratori. Sul palco, in attesa di prendere la parola,
è Vittorio Bellotti (FIM), mentre tra gli operai che seguono gli interventi si riconoscono
Giancarlo Mietta (FIOM) e Raffaele Montecucco (UILM).
La terza rappresenta, probabilmente nella stessa occasione, la manifestazione
dei lavoratori della Carle & Montanari nella città di Ovada. (F. 6)
La vertenza del Delta di Serravalle
In provincia, tra la seconda parte del ’67 e i primi mesi del ’68, altre significative
aziende metalmeccaniche furono impegnate in vertenze, caratterizzate da forti scioperi,
per il miglioramento delle condizioni economiche dei dipendenti. Si trattò della
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