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lavorovalore

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Renzo Penna

dell’occupazione della stessa scuola. Replica all’esponente comunista, confutandone

le argomentazioni, l’assessore Claudio Simonelli, il quale si sofferma sui diversi

problemi che investono l’Ente nei confronti della scuola. Ad entrambe le sedute ha

partecipato e seguito i lavori, sino a tarda ora, un numeroso pubblico. In particolare

gli studenti presenti hanno manifestato con brusii, applausi o grida il loro diverso

gradimento degli interventi. Dopo una serrata e ampia discussione che ha visto intervenire

gli esponenti di tutti i gruppi, sono stati presentati due ordini del giorno. 66

Approvato il primo della maggioranza di centro sinistra - con 18 voti favorevoli,

10 contrari e 2 astenuti - e respinto quello dei gruppi PCI-PSIUP, con 10 favorevoli

e 20 contrari.

L’incontro pubblico con gli studenti

Dando seguito agli impegni assunti nel Consiglio comunale l’Amministrazione

organizza, venerdì 28 marzo 1969, nel salone del “Liceo musicale” un incontro pubblico

con gli studenti per discutere i problemi da loro sollevati. Introduce il sindaco,

porta il suo saluto il provveditore agli studi Fassio, ed è presente il presidente della

Provincia, l’avvocato Armella. La relazione, che la cronaca de “Il Piccolo” definisce

“realistica”, tocca all’assessore alla pubblica istruzione Renato Cocito. Casa dello

studente, disagio e costo dei trasporti per i pendolari, contributi per buoni mensa e

buoni libro, e l’istituzione di una Consulta i temi trattati. In particolare per la Casa

dello studente vengono prospettate due soluzioni: la prima, più realistica, prevede

di ricavare uno spazio adeguato, dove organizzare la mensa e locali per le attività

degli studenti, nell’istituto “San Giuseppe” di proprietà della Provincia, qui lo studio

è già in fase avanzata, ma sono necessari 100 milioni che si spera di ottenere dallo

Stato; la seconda soluzione è quella del palazzo “Trotti-Bentivoglio” di via Guasco

di proprietà del Comune che, riportando ancora i segni dei bombardamenti della seconda

Guerra mondiale, necessita di una totale ricostruzione. 67 Su questo aspetto, a

distanza di mezzo secolo, non si può fare a meno di constatare, con amarezza, che

le diverse amministrazioni succedutesi non abbiano avuto la necessaria sensibilità

nei confronti del “Diritto allo studio” e, neppure con l’insediamento dell’Università,

siano state in grado di realizzare adeguati servizi per gli studenti e Alessandria, la

città capoluogo, sia, tutt’oggi, carente di residenze, mense, spazi di incontro e di

studio per gli universitari e foresterie per i docenti dell’Università del Piemonte

Orientale. Quando si apre la discussione intervengono numerosi studenti, tra gli

altri, degli istituti “Fermi”, “Migliara” e “Leonardo da Vinci” che, con “vivacità e

concretezza”, mettono a fuoco e denunciano problemi e difficoltà che li riguardano.

D’altronde la sede e gli interlocutori non erano certo i più consoni ad un confronto

sulle inquietudini del mondo giovanile e la natura delle contestazioni, verso la scuola

e la società, portate avanti dal movimento studentesco.

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