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FRATRUM MINORUM - OFM

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22 AN. CXXIV – JANUARII-APRILIS 2005 – FASC. I<br />

zione francescana e non la “conquista” di una persona<br />

o di un gruppo, o l’“accordo” tra “gruppi”.<br />

5 Costituzioni generali O.F.M. (= CCGG) 1,1.<br />

6 Il termine fraternità compare 10 volte negli scritti di<br />

san Francesco ed è utilizzato per indicare il gruppo dei<br />

Frati che professano la stessa Regola e perseguono lo<br />

stesso ideale. Equivale quindi ai termini “Ordine” e<br />

“Religione”. È significativo che negli scritti di san<br />

Francesco non appaia il termine “comunità”, così utilizzato<br />

nel Medio Evo. Su questa tematica cf Fernando<br />

Uribe, La fraternità nella forma di vita proposta da<br />

Francesco d’Assisi, in Vita Minorum 5 (2000) 357ss.<br />

7 CCGG 1,2.<br />

8 CCGG 3,2.<br />

9 CCGG 3,1.<br />

10 Regola non bollata (=Rnb) 6,3. La Regola bollata sarà<br />

indicata con l’abbreviazione Rb.<br />

11 Cf Rnb 6,2.<br />

12 CCGG 38.<br />

13 CCGG 64.<br />

14 CCGG 41.<br />

15 THADDÉ MATURA, L’identità francescana. Ieri e oggi.<br />

Pasini Editori, 2002, 64. La persona del fratello, soprattutto<br />

del più bisognoso, deve godere di una preferenza<br />

reale sulle istituzioni o sulle strutture. Come vedremo<br />

in seguito, il Ministro è chiamata a servire i fratelli<br />

e non tanto a salvare una struttura.<br />

16 Cf S. FRANCESCO, Ammonizioni (= Am) 4,1.<br />

17 Cf Rnb 7,15; Rb 6,7-8.<br />

18 Cf Rb 5,9-10.<br />

19 Francesco, mentre chiede comprensione per il Frate<br />

che ha peccato (cf Am 11; Lmin) e attenzione al Frate<br />

come se si trattasse di se stessi, chiede anche che venga<br />

ammonito e messo in guardia da coloro che sono<br />

stati chiamati ad esercitare il ministero dell’autorità,<br />

perché nessuno si perda «per loro colpa e cattivo<br />

esempio» (Rnb 4,1-6).<br />

20 Ecclesiae sanctae II, 25; CCGG 45.<br />

21 Rnb<br />

22 Cf UGO SARTORIO, Obbedienza e autorità nella vita<br />

consacrata. Un’obbedienza da rifondare, un’autorità<br />

da rievangelizzare, in Vita Consacrata XL (2004) 29-<br />

33.<br />

23 Il Ministro, come il pastore biblico (Gv 10,1-18) deve<br />

avere una relazione personale con ogni Frate, “sfamarli”,<br />

“proteggerli” in caso di necessità ed essere disposto<br />

a dare la vita per loro (cf Ez 34,1-31; Ger 23,1-3).<br />

24 Cf Am 9,4; cf Rb 6,8; cf CCGG 44.<br />

25 Cf Rb 10,1; Am 5 e 11.<br />

26 Am 4,2.<br />

27 Cf Rnb 4,6; 5,3.4.6.7; 16,3; Rb 8,1; 10,1.<br />

28 Cf Am 6,1-2.<br />

29 Cf Rnb 2,3; 4,2; Rb 10,1.<br />

30 Consiglio Plenario dell’Ordine dei Frati Minori, Fraternità<br />

in missione in un mondo che cambia, Guadalajara<br />

2001, 2.<br />

31 VFC 25.<br />

32 VFC 27.<br />

33 Perfectae Caritatis 15a.<br />

34 VFC 25.<br />

35 VFC 21.<br />

36 CCGG 43.<br />

37 Esercitare il servizio dell’autorità è oltre che una vocazione<br />

come già detto, una vera missione.<br />

38 Rnb 16,4.<br />

39 VFC 29.<br />

40 Am 25.<br />

41 VFC 32.<br />

42 VFC 32.<br />

43 AMEDEO CENCINI, Vida en comunidad: reto y maravilla.<br />

La vida fraterna y la nueva evangelización, Ed.<br />

Atenas, Madrid 1996, 152ss.<br />

44 Cf Amm 24; Rnb 9,2; 10,1-2; Rb 4,2; 6,9.<br />

45 Lmin 9-12.<br />

46 Cf VC 84.<br />

47 Cf CAPITOLO GENERALE <strong>OFM</strong> 2003, Il Signore ti dia<br />

pace (= Sdp) 6.<br />

48 VC 110.<br />

49 Cf Sdp 3.<br />

50 GIOVANNI PAOLO II, Novo Millennio Ineunte, 3.<br />

51 Idem 1.<br />

52 Cf VC 37.110.<br />

53 Cf VC 110.<br />

54 Cf VFC 50.<br />

55 Cf VC 37.<br />

56 Cf CAMILLO MARCISE, Il servizio dei superiori nello<br />

sviluppo del carisma, in Guidare la comunità religiosa.<br />

L’autorità in tempo di rifondazione, Ancora,<br />

Milano 2001, 115-121.<br />

57 Il nostro progetto di vita viene dal Vangelo, punto costante<br />

di riferimento, prende una propria fisionomia nella<br />

Regola, è attualizzato dalle Costituzioni e trova una<br />

“chiave di lettura” nelle Priorità dell’Ordine<br />

2. Lettera alla Fraternità itinerante<br />

Roma, 18 febbraio 2005<br />

Prot. N. 095321<br />

Carissimi Fratelli,<br />

il Signore vi dia Pace!<br />

Desidero anzitutto ringraziarvi per la vostra<br />

visita del 14 febbraio u.s. È stato per me<br />

un bel momento in cui ho avuto la possibilità<br />

di condividere con voi la mia visione di<br />

un “Progetto di Fraternità itinerante” e, allo<br />

stesso tempo, di poter ascoltare qualcosa<br />

della vostra esperienza e dei vostri desideri.<br />

È stato un incontro in cui ho sentito la presenza<br />

dello Spirito tra noi e rendo grazie al<br />

datore di ogni bene, per il bene che continua<br />

a realizzare tra i Frati e grazie ai Frati.<br />

Così come mi avete chiesto, e come anch’io<br />

vi ho promesso, metto per iscritto alcuni<br />

elementi che mi sembrano fondamentali<br />

per compiere un discernimento evangelico<br />

e francescano su di un Progetto di<br />

Fraternità itinerante. Senza dubbio a questi<br />

se ne dovranno aggiungere altri, ma questi<br />

mi sembrano essenziali per un Progetto<br />

di questo tipo.

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