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FRATRUM MINORUM - OFM

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50 AN. CXXIV – JANUARII-APRILIS 2005 – FASC. I<br />

zano la vita quotidiana dell'uomo comune<br />

ma caratterizzano sempre più anche la ricerca<br />

e l'insegnamento accademico. Il predomino<br />

di questa cultura del tutto è possibile,<br />

del tutto è permesso basta che lo vogliamo,<br />

crea una società mondiale dello sfruttamento,<br />

dell’esclusione e dello sradicamento. La<br />

creazione rimane impoverita e danneggiata<br />

perché sfruttata fino alle ultime risorse; interi<br />

popoli sono esclusi da ogni civilizzazione<br />

perché esclusi dal poter partecipare<br />

alle cose essenziali; l'uomo come tale rimane<br />

senza significato, senza affetto e tenerezza<br />

perché sradicato dalla stessa sua radice<br />

di vita e di fede.<br />

Di fronte a questa determinazione della<br />

cultura globale Maurice Bellet (cfr. BELLET<br />

MAURICE, Invito. Elogio della gratuità e<br />

dell'astinenza, Ed. Messaggero, Padova<br />

2004) indica, come rimedio, la riscoperta<br />

della gratuità e, con tale atteggiamento,<br />

propone di liberare dal predominio del principio<br />

tecnologico e economico anche il pensare<br />

accademico, la ricerca e l'insegnamento.<br />

Ciò può servire veramente a ritrovare la<br />

vera fonte della vita.<br />

Vorrei fare mia questa proposta perché<br />

mi sembra molto francescana. Dando una<br />

sguardo ai diversi periodi di fioritura del<br />

pensiero francescano possiamo renderci<br />

conto, certamente di un rigido carattere<br />

scientifico con una metodologia appropriata,<br />

ma possiamo anche notare la curiosità<br />

dell’esplorazione, dello stupore, della meraviglia<br />

e del fascino. Uno stupore, una meraviglia<br />

e un fascino che nasceva sulla base<br />

di quella gratuità che si rivelava dietro e<br />

dentro tutte le cose che erano oggetto di indagine<br />

e di ricerca.<br />

Sulla base di quella gratuità che si dona,<br />

la ricerca non diventa strumento di possesso<br />

e di dominio, ma di umile avvicinamento<br />

al grande mistero nascosto in ogni cosa.<br />

Questa esperienza francescana dello studio,<br />

non ci presenta la figura del ricercatore come<br />

di uno che vuole conquistare per poter<br />

aumentare il profitto tecnico o economico,<br />

ma come un essere toccato, un essere scosso<br />

e impressionato, un essere preso dalla<br />

meraviglia per il Bene e la Bellezza che é<br />

inerente alle cose.<br />

La scoperta di questa gratuità fa sì che lo<br />

studioso, docente o studente, sia un umile,<br />

paziente e devoto servitore della vita. Ciò<br />

non toglie allo studio la serietà e la fatica<br />

scientifica, non preserva dall’impegno rigoroso<br />

o dalla noia di certe lezioni, ma questa<br />

comprensione dello studio è capace anche<br />

di donare soddisfazione e gioia. La soddisfazione<br />

e la gioia di ritrovare per mezzo<br />

dello studio la vera fonte della vita. Quella<br />

fonte della vita che la stessa Chiesa vuole<br />

offrire al mondo.<br />

In questo nostro mondo globalmente dominato<br />

dal principio tecnico e economico<br />

dal quale non va esente neppure la vita accademica,<br />

per cui la ricerca deve produrre<br />

del profitto, io mi auguro che la nostra Università<br />

francescana, senta viva la missione<br />

di riproporre, attraverso lo studio, la ricerca<br />

e l'insegnamento, quella gratuità che ci stimola<br />

a testimoniare con il nostro impegno<br />

concreto in questo mondo dello sfruttamento,<br />

della esclusione e dello sradicamento, la<br />

vera fonte della vita, la vera fonte di ogni<br />

bene e la vera fonte di ogni bellezza.<br />

Questo augurio mi porta alla seconda<br />

domanda che mi sono posto in questi giorni:<br />

Intorno a quali pensieri e valori si costituisce<br />

un proprio francescano della nostra<br />

Università?<br />

Per trovare una indicazione a questa domanda<br />

mi serve uno sguardo alla nostra<br />

stessa tradizione francescana, anche se in<br />

questo momento sarà rapido e generico e da<br />

approfondire in un prossimo futuro.<br />

Da questa nostra tradizione emergono<br />

alcuni elementi che possono delineare un<br />

nostro proprio.<br />

Il pensiero francescano filosofico, teologico,<br />

spirituale, artistico e culturale in senso<br />

largo nasceva e si sviluppava nelle diverse<br />

scuole della nostra tradizione a partire da un<br />

essenziale sguardo retrospettivo sulle proprie<br />

fonti vitali, unitamente ad un coraggioso<br />

sguardo verso il futuro di nuovi orizzonti.<br />

Lo stesso pensiero si alimentava così all’acqua<br />

sana della nostra fonte di vita e<br />

contemporaneamente il pensiero si ritrovava<br />

sulla via e su itinerari di orizzonti aperti.<br />

Una filosofia e teologia critica impediva

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