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«Obama ha fatto rimpatriare più immigratidi qualsiasi altro presidente». Ali Nooramiprevede che «sarà la comunità dei credentia fare pressione perché la situazione cambi»l’America e che lavora coni partiti, le circoscrizionielettorali e i diversi credoreligiosi a partire daivalori dei padri fondatoriche riconoscono nell’Americail paese delle opportunità. Il Forum,che annovera nel board anche Jeb Bush,ex governatore della Florida e fratellodel più famoso George W. Bush, ha unalunga storia di rapporti con la ConferenzaEpiscopale statunitense e, come spiegail direttore Ali Noorani, musulmanonato negli Stati Uniti, «difende la libertàimprenditoriale che è sempre estremamenteviva fra gli immigrati. Purtroppo,pur condividendo i valori dei conservatori,la comunità ispanica si sta allontanandodai repubblicani a causa delle posizionidi questi ultimi sull’immigrazione. Dalcanto suo Obama ha fatto rimpatriare piùimmigrati di qualsiasi altro presidentema ha anche adottato dei provvedimenti,come il Dream Act, che favoriscono quellinati in America». Per cui, prevede Ali,«è probabile che sarà la comunità dei credentia fare pressione su entrambi perchéla situazione possa cambiare».Per concludere, e ampliando il discorsoal ruolo dell’America nel mondo, vaconsiderato il pessimismo dell’ala conservatricetradizionale. Danielle Pletzka,vicepresidente dell’area studi di politicaestera e di difesa dell’American EnterpriseInstitute, legge i risultati elettorali constatandoche «gli americani si sono totalmentedisinteressati dell’attacco all’ambasciataamericana di Bengasi» e a suoparere questo fatto è estremamente preoccupantee non gioca in alcun modo afavore di Obama. Questo anche perché,come la storia insegna, la conseguenzadel disinteresse dell’America verso il restodel mondo ha sempre avuto conseguenzetragiche, com’è avvenuto fra la fine dellaGrande Guerra e l’inizio della SecondaGuerra Mondiale. A ciò si sommanola discontinuità della politica di Obamain Medio Oriente: «La scelta di combattereAl Qaeda con i droni senza interveniredirettamente sul territorio non paga, provane è che i terroristi stanno dimostrandodi essere vivi e di diffondersi a macchiad’olio». Per cui, conclude la Pletzka,«è solo l’ideologia ad avere trionfato attraversol’intimidazione e l’indottrinamentoe se non si combatte ora, ci si ritroverà acombattere più avanti, con costi semprepiù alti. Se questa situazione drammaticasia frutto della tremenda crisi economicao sia piuttosto frutto di un cambiamentoculturale degli americani è comunquedifficile da dirsi».È senz’altro probabile che con la sconfittadi Romney la risposta a questo interrogativonon arriverà tanto facilmente. nFoto: AP/LaPressesono sostenuti dai datori di lavoro e nondai contribuenti, ma i conservatori nonhanno voluto neanche questa soluzione,e hanno attaccato qualsiasi tipo di riforma.Un’altra lettura possibile è che l’elettoremedio repubblicano, legato ai tradizionalivalori della famiglia, in un certosenso sta diminuendo perché la famigliaè in crisi e la percentuale di divorzi semprepiù alta.Vede un’analogia fra quello che sta succedendoin America e l’Europa?In realtà prima ancora vedo una forteanalogia con quanto è accaduto al miopaese d’origine, l’Argentina, circa cinquant’annifa: eravamo un paese moltoricco, dall’economia dinamica, cheattraeva immigranti da tutta Europa,ma quando è salito al potere l’ex-generalePerón si è imposta una mentalitàpopulista e statalista. Parte della sua colpaè stata quella di rendere ogni cittadinogradualmente dipendente dallo Stato,in modo che non potesse più farne ameno. Temo che questo stia accadendoanche negli Stati Uniti. Un esempio? I fortisussidi concessi da Obama all’industriaautomobilistica. Ma nessuno spiega chequeste concessioni hanno un costo e chequalcuno prima o poi dovrà pagare.Crede che l’americano medio non sia piùcosì convinto di affermare la sua libertàrispetto allo Stato?Sono un economista e mi piacciono idati, non credo si possa più giocare con inumeri come è stato fatto fino ad ora: ilcandidato che sosteneva al cento per centola libertà individuale, Gary Johnson,ha ottenuto solo l’1 per cento dei voti equesto è un segnale inequivocabile chealcuni valori non sono più sostenuti dallamaggioranza degli americani. Inoltre,l’intervento statale è altissimo: la spesapubblica a livello federale rappresenta| | 21 novembre 2012 | 25

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