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FinMEccanica

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settimanale diretto da luigi amicone anno 18 | numero 46 | 21 noVemBre 2012 | 2,00INTERNI COPERTINAdiscorso col suo omologo brasiliano, CelsoAmorim. E che discorso: in ballo c’erala gara per fornire alla marina brasilianacinque cacciatorpediniere/fregate lanciamissilida 6.000 tonnellate, altrettantecorvette/pattugliatori da 1.800 tonnel-in caso di vittoria dell’offerta italiana, eranel paese sudamericano a ritessere la telacon funzionari del ministero della Difesabrasiliano, in particolare con l’ex presidentedel Partito dei lavoratori (quello delpresidente Dilma Rousseff e del suo predecessoreLula) Josè Genoino. Poi il 18-20settembre è stata la volta di Corrado Passera,il ministro dell’Industria, di recarsiin Brasile ufficialmente per trattarelate e una grande nave rifornitrice. Unprogramma che non riguarda solo la realizzazionedelle navi ma anche gli allezaperdere di vista l’obiettivo numero unoaccordi industriali a largo raggio, ma senstimenti,l’elettronica e gli armamenti.Una commessa da 5 miliardi di euro razione corvette e cacciatorpediniere.di restaurare il primato italiano nell’ope-che fa gola anche a francesi, tedeschi, britannici,spagnoli, sudcoreani, eccetera. meglio quando… patatrac! Il 23-24 ottobreLe cose sembravano rimettersi per ilNegli stessi giorni anche l’amministratoredelegato di Fincantieri Giuseppe Bono, gatori rilasciati ai Pm di Napoli quasi unarrivano sui quotidiani verbali di interro-l’azienda predestinata a costruire le naviDall’alto, in sensoorario: Lula,ex presidentebrasiliano;il terrorista CesareBattisti, a cui ilBrasile ha concessoasilo politico;l’ex ministro delloSviluppo economicoClaudio Scajola;Giuseppe Orsi,ad e presidentedi FinmeccanicaBorgogni, ex responsabile delle Relazioniistituzionali di Finmeccanica, indagala,indicato come colui che avrebbe solcamentecosa fatta, mentre ora il vostrodello Sviluppo economico Claudio Scajo-no, asserendo che il contratto «era pratitosin dall’inizio del 2011 con accuse di lecitato la dazione di denaro, pari all’11 paese può attendere il 2040 per chiuderefrode fiscale e finanziamento illecito ai per cento del valore della transazione. Il un affare che, invece, ora appare oramaipartiti. Già ad aprile di quest’anno eranotrapelate dichiarazioni pirotecniche italiani e brasiliani, fra i quali spicca quel-La Francia, già, la Francia… È da anninome di Scajola è accompagnato da altri, quasi chiuso a vantaggio della Francia».da sue deposizioni. Borgogni aveva accusatoil da poco presidente di Finmeccani-Nelson Jobim.ni e francesi per la faraonica commessalo dell’ex ministro della Difesa brasiliano che va avanti il braccio di ferro fra italiacaGiuseppe Orsi di aver ricevuto sei auto L’affare, che sarebbe la salvezza per della marina brasiliana. Di qua Fincantierie Finmeccanica, di là la Dcns. I primiMaserati da aziende fornitrici della societàe Comunione e Liberazione di essere so di portata storica per l’industria del-sembrano essere avvantaggiati per i prez-una Fincantieri in difficoltà e un succes-destinataria di dazioni di denaro. Stavoltaall’ex dirigente di Finmeccanica è attrisedefinitivamente. Qualcuno avverte un marzo 2007 succede una strana cosa: Cesaladifesa italiana, torna in alto mare. Forzimigliori a parità di qualità. Finché nelbuita la denuncia di una tangente di ben senso di dejà vu. Sulla Stampa esce uno re Battisti, terrorista latitante dal 2004550 milioni di euro (sarebbe una delle più strano articolo incentrato su dichiarazionidi “collaboratori di Jobim”, i quali ti anni alla vigilia della sentenza del Con-fuggito dalla Francia dove viveva da mol-grosse di tutta la storia mondiale dellecommesse militari) sull’affare delle famosefregate di Fincantieri da vendere al Bravoltiin storie di tangenti, ma ironizza-dichiarato estradabile in Italia, riapparenon si limitano a smentire di essere coinsigliodi Stato francese che lo avrebbeinanno prima (novembre 2011) da Lorenzosile, e il coinvolgimento dell’ex ministro no sull’apparente autolesionismo italia-pubblico sulla spiaggia di Copacabana a14 | 21 novembre 2012 | || | 21 novembre 2012 | 15ESTERI22 | 21 novembre 2012 | |di antonio GurradoDOPO IL VOTOdurlo, nel consueto editoriale/sermone sullaprima pagina de la Repu blica di domenica4 novembre. Sottoposti a un’attentalettura del testo, gli adepti del quotidianocult si saranno distinti in tre categorie:quelli che sono rimasti scioccati alleparole inconsulte del Fondatore, un po’come se le avesse pronunziate dal pulpitoun prete con la sindrome di Tourette;quelli che sono rimasti scioccati a scoprireche per un qualche motivo l’editoriale fosselungo la metà del solito; quelli che hannocontinuato ad annuire con aria gravesenza avvedersi del turpiloquio. La letturadi Repu blica è infatti un atto semprepiù simile alla distratta presenza fra i banchidi una chiesa: lo si fa un po’ perché cisi crede confusamente, un po’ perché nonsi ascolta, un po’ per tacitare la coscienza,un po’ perché bisogna farsi vedere.Repubblica, intendiamoci,è il quotidiano piùbello d’Italia: i colori sonoraffinati, l’impaginazionedelle sezioni culturaliè alto design, le vignette36 | 21 novembre 2012 | |miltà, pazienza, sacrificio e una certadose di coraggio. Serve questo peraccettare la proposta di tornare alavorare nei campi, far fruttare la terra,sudare sotto il sole cocente per far crescereuna piantina. È così che è nata la Cooperativaagricola Santa Marta. Da unaintuizione, una delle tante, di don LuigiGiussani: per salvaguardare i monacibenedettini della Cascinazza da una eventualespeculazione edilizia futura, occorrevaacquistare i terreni intorno al monastero,una cascina e tornare a lavorare laterra. Non solo, perché l’idea era anchequella di dar vita a un luogo pronto adaiutare chiunque fosse in cerca di aiuto.Emilio è stato il primo a imbarcarsinell’avventura che diverrà la CooperativaSanta Marta, che prende il nomedall’omonima cascina situata nel ParcoSud di Milano, a Zibido San Giacomo. Ilcasale non era abbandonato, ad abitarloera la famiglia Binda Beschi, ben lietadi accogliere qualcuno in quell’edificioenorme, e felice di poter condividere conaltre persone la fatica del lavoro. Fino aquel momento si coltivavano riso e mais,ma grazie all’arrivo dei nuovi inquilinie al loro dinamismo, il patrimonio dellatradizione agricola sarebbe tornato a viverenel suo splendore, seguendo la ricettadegli antichi valori.52 | 21 novembre 2012 | |di Altan e Bucchi rasentano l’arte, le fotobucano la pagina, la carta è quasi serica,il formato consente di piegare il quotidianonella sacca della giacca di velluto o nellozainetto finto-povero lasciando semprein bella evidenza la testata. Sembra fattoapposta per non essere letto. I suoi articolivanno dunque considerati per quello chesono, ossia un riempitivo all’interno di unprogetto editoriale più vasto in cui l’auraconta più dei temi, la testata più dei titolie la firma più del contenuto. Hanno lastessa portata delle omelie domenicali, chepossono anche riuscire bene ma non decidonodel valore di ciò che le contiene – e,se si dovesse giudicare il cattolicesimo dalleprediche, staremmo freschi. Repu blicaè un giornale liturgico che vive di riti cristallizzatie di gesti calibrati (come la strettadi mano di Ezio Mauro ai redattori piùimportanti all’inizio delle riunioni); l’editorialedomenicale del Fondatore ne costituisceil vertice ciclico, la nota dominanteche tutto racchiude in sé, il rassicurantecoperchio che garantisce dell’acquisto ascatola chiusa di tutto il calderone.Sembra fatto apposta per non essere letto.I suoi articoli vanno dunque consideratiper quello che sono, ossia un riempitivoall’interno di un progetto editoriale più vastoÈ il 1996 quando iniziano i primi lavoridi ristrutturazione. La corte è uno deitipici insediamenti rurali che da semprepopolano la pianura Padana. Ad accogliereil visitatore, quando arriva, un’anticatorre merlata del Settecento. Oggi, doposedici anni, ad abitare la cascina SantaMarta ci sono undici uomini e diecidonne dell’associazione laicale MemoresDomini, otto famiglie con relativa prolee don Gianni Calchi Novati: in tutto unasessantina di persone. E i lavori di rinnovamentonon sono ancora terminati.Dalla coltivazione di riso e mais sipassa a produrre anche frutta e verdura.L’idea è di Gianni: è da questo momentoche l’azienda familiare si trasforma inuna vera e propria cooperativa. Si riducela superficie della coltivazione di massa esi iniziano a piantare frutta e ortaggi divario tipo e per intensificare i raccolti sicostruiscono le prime serre.Nel 2002 entra in società Federico.Viene da Crema, ha un diploma in ragioneria,dopo le superiori ha frequentatouna scuola di pasticceria. E fino a quel«Inquestolavorobisognaessereumili.Bastaunagrandinataounmesedisiccitàeilraccoltovainfumo.Gliimprevistitraicampisonosempredietrol’angolo»da Washington Dc Maria Claudia Ferragniinterroga sulla sconfitta e riparte dai suoifondamenti. La grinta e la voglia di lottareper la libertà non mancano, ma è certoche per ripartire col piede giusto qualcosadeve cambiare perché, comunquelo si voglia analizzare, c’è un dato di fatto:il paese non è più come prima. Oltretre anni e mezzo di lotte con i Tea Partyda una parte e il più recente movimentoOccupy Wall Street dall’altra hannoprodotto sommovimenti di diversa natura:a favore della riduzione del peso delloStato alla Camera dei Rappresentantie a livello di governi locali per i primi,a sostegno delle politiche neo-assistenzialistee fortemente regolatorie di Obamaper i secondi. La prima cosa che saltaPer questo svegliarsi in una pigra egrigia domenica mattina e trovare scritto“cazzo, coglioni e vaffa” in prima paginaè scioccante: non per le parolacce in sé,peraltro nascoste fra parentesi, ma perchéesse danno uno scossone al lettore distrattoe assuefatto; lo spingono a sfregiare ilvelo di Maya iniziando a leggere Repubblicacome se fosse un giornale vero, ossiaper quello che c’è scritto, per trarne contenutisenza forma. Le sorprese non mancano.Ad esempio, a pagina 3 Michael R. Bloomberg(sindaco di New York, la città dovecancellano le maratone senza rimborsarele iscrizioni) s’imbarca in arditi sillogismiper spiegare che, nonostante che non cisia motivo di credere che Sandy sia dipesadal riscaldamento globale, è necessarioappoggiare Obama in ragione del suopluriennale impegno contro il riscaldamentoglobale, a seguito del quale impegnoè infatti arrivata Sandy. Su qualsiasiquotidiano un ragionamento così cristallinosarebbe stato esposto alle pernacchiedel lettore neutrale, ma non su Repubblicadov’è corazzato dall’equilibrata sceltadi farlo iniziare in prima pagina sotto unafoto trionfale di Obama (vestito con la stessacamicia di Gianni Riotta) e di fianco aun pezzo di Joseph E. Stiglitz in cui si asserisceche è necessario che gli americanivotino Obama perché «il numero dei nonmomento si era divertito a sfornare tortee pasticcini. Niente a che vedere col lavorodell’agricoltore. Arare, irrigare, seminaree trebbiare non lo aveva mai fatto.«Ho cominciato da zero. Me lo hannoproposto e ho detto di sì», dice sorridendo.«Mi occupo principalmente dellaparte amministrativa e commerciale, mase bisogna andare nei campi non mi tiroindietro; in questo lavoro bisogna essereumili: quello che serve bisogna farlo senzatroppi programmi perché quelli sono iprimi a essere stravolti. Basta una grandinatao un mese di siccità e il raccolto vain fumo. Gli imprevisti tra i campi sonosempre dietro l’angolo. Quest’anno, adesempio, abbiamo piantato gli spinaci maper un motivo o per un altro non sonocresciuti come pensavamo e quelli chepossiamo vendere sono davvero pochi».Di lavoro ce n’è semprestato tanto in cascina, maFederico la sua busta pagal’ha dovuta inventare: «Erocontento della vita che avevoiniziato a fare, ma perBarack Obama è il44esimo presidentedegli Stati Unitid’America, elettoper la prima voltanel novembre 2008.Alle presidenzialidel 2012 ha battutolo sfidanterepubblicanoMitt Romneyagli occhi leggendo i dati che si riferisconoagli exit poll elaborati da Fox News, è tà d’impresa inizi a essere solo un ricor-popolo americano e all’interno del parti-no al minimo, bassa leva fiscale e liber-ci sono condivise dalla maggioranza delche l’elettorato dei due partiti è spaccato:il voto dei giovani (il 60 per cento nel-area conservatrice e libertaria si interrovatori(più inclini a concessioni alla spesado del passato. Inoltre, i think-tank di to non vi è una vera spaccatura fra conserlafascia d’età 18-29 anni e il 52 di quella gano sull’efficacia del loro lavoro a favoredel libero mercato e su quello che suc-difesa) e i libertari (che vorrebbero lo sta-pubblica come per il rafforzamento dellai 30-44 anni), delle minoranze afro-americana(98), ispanica (71), asiatica (73) e delledonne (55 per cento del totale laddove sue politiche. Tempi ha cercato di avere to concerne, invece, i temi dell’immigracederàora al partito repubblicano e alle to fuori dalla vita del singolo). Per quan-gli elettori di sesso femminile sono il 53 una panoramica della situazione, ascoltandodiverse voci.ni devono senz’altro cambiare registro ezione cari alle minoranze, i repubblica-per cento) è saldamente orientato a favoredi Obama. Inoltre anche il 50 per centodei cattolici e il 73 degli ebrei ha vota-Le battaglie condiviseDan Mitchell, senior fellow del liber-affrontarli in modo più costruttivo».to il presidente uscente; a votare Romney Uno dei loro più attivi e influenti esponentiper ciò che concerne le politiche «il fatto che abbia vinto Obama e nontario Cato Institute, invece, sostiene cheè stata la maggioranza dei bianchi (59 percento) e degli uomini (45 per cento su un fiscali, Grover Norquist, presidente di Romney cambia poco: il candidato repubblicanonon è poi così diverso da quellototale del 47 dell’elettorato).Americans for Tax Reform, si dichiaraI dati fanno pensare che almeno la assolutamente convinto che i risultati del democratico. Non è a favore dello Statometà degli americani non disdegna più voto, in particolare alla Camera dei Rappresentantie nei singoli Stati, dimostralariforma della spesa pubblica; quan-minimo e non ha quasi mai parlato del-le politiche obamiane di stampo europeoe non è minimamente preoccupata no che gli americani sono a favore dellepolitiche di diminuzione della spesa approvato una legge di riforma del sistedoera governatore del Massachusetts hadel debito pubblico schizzato alle stelle.È come se il tradizionale sogno americanobasato su libertà individuale, gover- fitta di Romney, le battaglie conservatrire.La vera riforma dovrebbe avvenire,pubblica. Quindi, «nonostante la sconmasanitario molto simile all’Obamaca-| | 21 novembre 2012 | 23americani favorevole alla sua rielezione èschiacciante rispetto a chi vorrebbe che avincere fosse il suo sfidante».Astenersi provincialiD’altra parte, chi si sognerebbe di criticareBloomberg e Stiglitz una volta chevenissero citati, con grande autorità ecompetenza, dai lettori più attenti nelcorso del pranzo domenicale? Non ci riferiamoalle loro opinioni ma ai loro nomi.Repubblica offre loro validi sostituti anagrafici;le stesse idee, sostenute da GianLuigi Scabbia o da Giacomo Frangiflutti(pesco nomi a caso dalle firme delle lettereal quotidiano), suonerebbero se nonmeno credibili di sicuro più criticabili.Basta invece che si chieda: «Avete lettoBloomberg e Stiglitz?», e tutti automaticamentedanno loro ragione al soloscopo di non fare la figura dei provinciali.Mica per niente Michele Serra, inapertura de “L’amaca” dello stesso giorno,spara: «Non potrei essere provincialeneanche se lo volessi: non sarei credibile».Lettori e autori di Repubblica tuttopossono essere meno cheprovinciali e infatti venerdì2 alle province in bilico,quelle in cui l’accorpamentopotrebbe comportarela guerra civile, vienededicata un’intera pagina tutta rivoltaall’allisciamento dell’immaginario deltarget di Repubblica: il pisano Marco Malvaldipreferisce contaminarsi coi livornesipiuttosto che «pagare auto blu a Fiorito»(che non è né pisano né livornese),il tarantino Giancarlo De Cataldo plaudealla fusione con Brindisi così da poter«lottare insieme per lavoro e ambiente»(perché evidentemente separati non nevale la pena), Luca Bottura rivendica che«la diversità è la nostra ricchezza» (ma aben guardare sta parlando delle ricettedei tortellini), l’erudito Umberto Eco nonbatte ciglio di fronte al miscuglio tra Alessandriae Asti «tanto io parlo entrambi idialetti» (e quindi io, che parlo inglese efrancese, posso dirmi favorevole all’accorpamentodell’Italia a Inghilterra e Francia).Massimo Carlotto si oppone invecealla fusione di Padova intellettuale e filooperaiacon «la Treviso della Lega»: è notoinfatti che la miglior maniera per insegnareai leghisti i benefici dell’integrazionemulticulturale è isolarli in un angolinocon Giancarlo Gentilini.Il formato consente di piegare il quotidianonella sacca della giacca di vellutoo nello zainetto finto-povero lasciandosempre in bella evidenza la testatarecenSIreI GIornalIIl blog di antonioGurradoSu tempi.itantonio Gurradogestisce Qwerty,il blog che recensiscei giornali.Finora ha analizzatoiL, teleSe te,il Secolo d’italia,Sportw ek,la ProvinciaPavese, il ti reno,Panorama, l’edizionefrancesedi repu blica,l’adige, tV So risie Canzoni, ilCo riere de laSera, L’Europeo eil Guerin SportivoI lettori di Repu blica sono così lontanida ogni provincialismo che sembranoessere i maggiori beneficiari del taglio delleprovince imposto dal governo, a eccezionedegli alunni delle terze elementari chedovranno impararne a memoria molte dimeno. Chissà se questo non contrari CorradoAugias, che sabato 3 tuona dalla suatribuna contro «quei genitori che assistonopassivi al precoce corrompimento intellettualedei loro figli» in risposta a una signorache sta valutando se iscrivere la sua frugolettaalla Deutsche Schule perché inquella italiana mancano le lavagne multimedialie ci sono suore che parlano maledell’aborto. Augias d’altronde gestisce le prdi Repu blica con i lettori e far finire unapropria lettera nel suo box grigio equivalea un cavalierato, talché si crea una sorta disindrome di Stoccolma per la quale i lettoricercano di assecondare Augias e Augiascerca di assecondare i lettori. Memorabilela lettera di martedì 30 ottobre, in cui untale Paolo Lupo e Augias conversano amabilmentedi Berlusconi senza nominarlo,come due amici sorpresi sul treno a chiacchieraredi un terzo: lo evocano come coluiche «ha rubato il sogno di una generazioneonesta», colui che «ha cambiato la percezionedel denaro», «uomo furente e spaventato»,«attore consumato».Quando si tratta di Berlusconi, l’in-| | 21 novembre 2012 | 37Alato,ilnegozioeFedericoDendena,responsabiledell’areacommerciale.Sopraesotto,lacascinaSantaMartaaZibidoSanGiacomo(Milano)facciamo macellare. E il cliente è contentoperché sa di potersi fidare».Fuori dalla corte è stato costruito ilmagazzino e, dal giugno 2010, un maneggiocon dieci cavalli: lezioni di equitazione,volteggio e riabilitazione equestre,sono solo alcune delle offerte. Il territoriointorno alla cascina è perfetto per organizzarepasseggiate a cavallo: circondatida una natura incontaminata si possonoincontrare ghiri, tassi, faine, volpi, conigliselvatici, donnole e lepri. Tra gli uccellisi possono osservare l’airone, il picchio,il cuculo, la cinciallegra, l’aironerosso, la cicogna bianca,trovare i soldi del mio stipendio bisognavaper forza aumentare i ricavi dellala d’acqua, il martin pescato-il germano reale, la gallinel-Cooperativa. Così ho pensato a un piccolonegozio dove vendere i nostri prodot-dalle risaie si ritira, le strade ere e la poiana. Quando l’acquati. Grazie al passaparola e a qualche pubblicitàci siamo fatti conoscere, poi sonono di gamberi d’acqua dolce ei margini dei fossati si ricopro-stati gli stessi clienti a chiedere prodotticon un po’ di fortuna si possonovedere anche i gamberi ros-sempre diversi: ortaggi, frutta, riso arborio,carnaroli, integrale, venere».si della Louisiana. «Organizziamovisite guidate dell’azien-Nel giugno 2011 il salto di qualitàcon un punto vendita tutto nuovo, premiatodal Club di Papillon come miglio-è un luogo ideale per le scoladae del territorio circostante,re bottega del Gusto d’Italia all’interno anni, la Cooperativa propone ad aziende resche. È impressionante vedere le faccedella rassegna enogastronomica di Golosaria.Ristrutturando locali preesisten-gastronomiche di diverse grandezze per i più normali. Ti fanno domande incredibi-e privati la possibilità di acquistare ceste dei bambini che si stupiscono delle coseti è nato l’attuale negozio che conserva regali natalizi.li: “Perché la fragola non è rossa?”. Semplice,perché non è ancora matura. Per noi ètravi e mattoni a vista, dove oltre ai prodottidella cascina si possono trovare specialitàtipiche e delicatezze gastronomi-E sempre dei clienti è la richiesta di poter non puoi non sorprenderti del loro stupo-Il sogno di domanitutto normale, ma di fronte ai loro occhiche di altissima qualità: la pasta Makaira acquistare carne di animali cresciuti e re. E così anche noi torniamo a non darefatta con orzo e farro, la birra dei monacidella Cascinazza, l’olio d’oliva toscanazione,recuperiamo i tagli richiesti. Ci «Aprire un punto ristoro per dare la possi-nutriti da persone fidate. «Oggi, su ordi-per scontato nulla». Il prossimo obiettivo?no, il salame artigianale cremasco, i formaggidi Marco Vaghi – uno dei migliori no, in provincia di Piacenza; lì compria-prodotti. E credo proprio che nel giro diappoggiamo all’azienda agricola di Alsebilitàa chi ci fa visita di degustare i nostriaffinatori d’Italia –, vini doc dell’Oltrepò mo alcuni vitelli che, per circa due mesi, due anni riusciremo a inaugurarlo».Pavese. E non è finita qui perché, da sette portiamo all’ingrasso qui da noi, poi li DanieleGuarneri| | 21 novembre 2012 | 53SOMMARIO14Poste italiane spa - spedizione in a. p. d.l. 353/03 (conv. l. 46/04) art. 1 comma 1, ne/Vr | anno 18 | numero 46 | 21 noVemBre 2012Attacco al cuore tecnologicoindustriale dello Stato.L’inchiesta di Tempi14Attaccoa FinmeccanicaIndagine su quella strana forma di autolesionismoall’italiana che minaccia il cuore industriale delnostro paese. Così, grazie all’azione congiuntadi procure e quotidiani, rischiamo di perdere unaffare da cinque miliardi. A vantaggio dei francesie l’avevano quasi fatta. Alla fine digiugno era toccato al ministro dellaDifesa Giampaolo Di Paola scen-Cdere a Brasilia per riannodare i fili del22Il sognoamericanoe la realtàLe politiche di Obama hanno modificato l’interasocietà. Lo Stato pesante non spaventa più.«Se non torniamo a scommettere sul talentodei singoli, addio terra delle opportunità e dellalibertà». I repubblicani analizzano la sconfitta36cultura riti mondaniÈ quasiun peccatoleggerloantonio Gurrado ha spulciato il più liturgicodei quotidiani italiani e ha scoperto che è comesedersi in chiesa. Lo si fa un po’ perché ci sicrede, un po’ perché non si ascolta, un po’ pertacitare la coscienza, un po’ per farsi vedereazzo, coglioni e vaffa», scrive ilfondatore Eugenio Scalfari«C nel tentativo di parodiare illinguaggio di Beppe Grillo, o forse di ripro-52L’ITALIACHELAVORAUna sceltadi campoTutto è iniziato con l’idea di “salvare” le terredel Parco Sud di Milano. Poi sono arrivatii primi raccolti, il negozio, l’allevamento dei vitellie il maneggio. Storia della cascina Santa Martae di una occasione che è diventata impresaUBOMBE SU<strong>FinMEccanica</strong>attaccO al cUOrE tEcnOlOgicO-indUStrialE dEllO StatO.la controinchiesta di temPil giorno dopo la sconfitta di MittRomney e l’inizio del secondo mandatopresidenziale di Barack Obama, Ia Washington la galassia conservatrice siFoto: AP/LaPresseFoto: AP/LaPresseIl recinto. L’io in gabbiaLa ritirata della nostra politica rispecchia la solitudinedell’uomo. Manifesto per uno spazio di condivisione. Doveanche i più piccoli fatterelli siano segni di grandi coseAnnalisa Teggi..............................................................................................................................................................................................................................6INTERNICopertina. Bombe su FinmeccanicaCosì il fango mediatico penalizza l’azienda nelle gareper gli appalti internazionali. A vantaggio dei francesiRodolfo Casadei......................................................................................................................................................................................................14Carceri. Silvia muore a San VittoreRenato Farina..............................................................................................................................................................................................................18ESTERIStati Uniti. I repubblicani dopo la sconfitta«Se non torniamo a scommettere sul talento dei singoli,possiamo dire addio alla terra delle opportunità»Maria Claudia Ferragni.......................................................................................................................................................................22Cina. Quanto è lontana la libertàLeone Grotti..................................................................................................................................................................................................................30CULTURARepubblica. Recensire il più liturgico dei giornaliAntonio Gurrado..................................................................................................................................................................................................36Storia. Il sangue (cancellato) dei vincitoriRoberto Festorazzi.......................................................................................................................................................................................42La Fenice. Il coraggio di cambiare musicaLaura Borselli.............................................................................................................................................................................................................48L’ITALIA CHE LAVoRAROMPETE QUEL RECINTOLa recessionedell’ioNon interverrò, non avrò, non farò. La ritirata dellanostra politica rispecchia la solitudine dell’uomomoderno, tutto intento a sottolineare una diversità,cioè a ingigantire la propria piccolezza. Manifestoper un nuovo spazio di condivisione. Dove anchei più piccoli fatterelli siano segni di grandi cose| | 21 novembre 2012 | 7Vivere in cascina. Ritorno in campagnaI campi, il negozio, l’allevamento e il maneggio. Storiadel casale di Santa Marta, della sua Cooperativae di una scelta di vita che è diventata impresaDaniele Guarneri..................................................................................................................................................................................................52LA SETTIMANAFogliettoLodovico Festa...................................3Non sono d’accordoOscar Giannino..............................13Boris GodunovRenato Farina..................................21Le nuove lettere diBerlicche....................................................35Mamma OcaAnnalena Valenti.....................55Post ApocalyptoAldo Trento........................................60Sport über allesFred Perri.................................................62Cartolina dal ParadisoPippo Corigliano .......................63DiarioMarina Corradi............................66RUBRICHEGreen Estate........................................54Per Piacere..............................................57Mobilità 2000..................................59Lettere al direttore.................62Taz&Bao.....................................................64Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994settimanale di cronaca, giudizio,libera circolazione di ideeAnno 18 – N. 46 dal 15 al 21 novembre 2012DIRETTORE RESPONSABILE:LUIGI AMICONEREDAZIONE: Emanuele Boffi, Laura Borselli,Mariapia Bruno, Rodolfo Casadei (inviatospeciale), Benedetta Frigerio, MassimoGiardina, Caterina Giojelli, Daniele Guarneri,Elisabetta Longo, Pietro Piccinini, ChiaraRizzo, Chiara SirianniSEGRETERIA DI REDAZIONE:Elisabetta IulianoDIRETTORE EDITORIALE: Samuele SanvitoPROGETTO GRAFICO:Enrico Bagnoli, Francesco CamagnaUFFICIO GRAFICO:Matteo Cattaneo (Art Director), Davide ViganòFOTOLITO E STAMPA: Roto2000 S.p.A.,Via L. da Vinci, 18/20, Casarile (MI)DISTRIBUZIONE a cura della Press Di SrlGESTIONE ABBONAMENTI:Tempi, Corso Sempione 4 • 20154 Milano,dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13tel. 02/31923730, fax 02/34538074abbonamenti@tempi.itEDITORE: Tempi Società Cooperativa,Corso Sempione 4, MilanoLa testata fruisce dei contributi statali direttidi cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250SEDE REDAZIONE: Corso Sempione 4, Milano,tel. 02/31923727, fax 02/34538074,redazione@tempi.it, www.tempi.itCONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITà:Editoriale Tempi Duri Srltel. 02/3192371, fax 02/31923799GARANZIA DI RISERVATEZZAPER GLI ABBONATI: L’Editore garantiscela massima riservatezza dei dati forniti dagliabbonati e la possibilità di richiederne gratuitamentela rettifica o la cancellazione scrivendoa: Tempi Società Cooperativa, Corso Sempione,4 20154 Milano. 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