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NEL DETTAGLIOLA NOMINA DIABOLICA DEL NON-ASSESSORE FRANCODieci, cento, mille Battiato, la stardella democrazia che schifa la politicaMio caro Malacoda, dopo la stagione di Mani pulite che ha scacciato dal dibattitopubblico la politica per sostituirla con i procedimenti penali e paragiudiziari(celebrati sui giornali e in tv), trovo ottima l’idea di lanciare nuove stardella democrazia all’insegna del motto “Mani libere”. Perfetta, in questo senso, la designazionedi Franco Battiato alla guida dell’assessorato della Cultura della Regione siciliana.L’artista «sarà il nuovo assessore alla Cultura, alle giunte di politici e tecnici ioaggiungo anche quella di intellettuali», aveva annunciato soddisfatto il neo presidenteRosario Crocetta. L’intellettuale, seduto al suo fianco, ha esordito nel suo nuovo ruoloprecisando di non voler «avere nulla a che fare con i politici». Un vecchio detto definivaingrato chi “sputa nel piatto in cui mangia”, la nuova logica prevede che si sputi direttamentein faccia a chi ti chiede di collaborare con lui, non per rifiutare, per accettarel’incarico. Uno sputo non basta. Meglio due: «Se mi chiamate assessore mi offendo.Chiamatemi Franco e sarò franco. È un senso di libertà per me libero anche di poter lasciarel’incarico». I miei complimenti, nipote, per il capolavoro di ambiguità logica delCosa direbbero i pennivendoli dell’etica seil campione appena acquistato da un clubdicesse: «Non voglio avere nulla a che farecon i calciatori, giocherò gratis per esserelibero di andarmene durante la partita»?tuo suggerimento. La frase sembra indicareil non attaccamento alla poltrona del nonassessore,in realtà – lasciando intendereche amministrare la cosa pubblica si possafare nel tempo libero – maschera sprezzaturae disimpegno. Sembra il massimo dellamoralità (rafforzato dal “lavorerò gratisper sentirmi libero”, dal che si deduce chequando canta nei concerti a pagamento tale non sia) ed è invece il vertice dell’amoralità.Cosa direbbero i pennivendoli dell’etica se il campione appena acquistato da unasquadra entrasse in campo dicendo: «Non voglio avere nulla a che fare con i calciatori,giocherò gratis per essere libero di andarmene durante la partita»?Infatti, avevano tutti capito male. Assessore alla Cultura? No, precisa Battiato dopouna giornata di esultanza bipartisan per la sua nomina: «Non sarei assessore allaCultura, ma al Turismo e Spettacolo. Assessore alla Cultura vuol dire teatri di tradizionee una presenza a Palermo che non potrei sostenere, mentre con l’assessorato alTurismo e Spettacolo posso fare le stesse cose con maggiore libertà». «Non posso occuparmidei teatri, della Film Commission, della quotidianità di un settore così vasto eimportante come i beni culturali. Il mio può essere soltanto un impegno limitato, miratoa determinati progetti, altrimenti dovrei cambiare mestiere. E io sono una personaseria: non posso e non voglio cambiare mestiere». A nessuno viene in mente di farglinotare che una persona seria se accetta un nuovo mestiere cambia mestiere.Nella perversione logica con cui abbiamo offuscato le menti dei più colpisce anchela mancata reazione a quest’altra perla: «Non ho programmi». Stupendo, una rassicurazioneper chi si aspetta, limitandosi al Turismo (metà del suo non-assessorato)la cura di un «patrimonio impressionante che fino a oggi non è stato valorizzato adeguatamente»(Armando Cirillo, responsabile Turismo del Pd, dixit). «Le Baleari, 1.430chilometri di coste, producono il 41,2 per cento delle presenze turistiche europee inSpagna. La Sicilia, 1.500 chilometri di coste, il 3,7 per cento dei turisti europei in Italia.Buon lavoro». Se il suo lavoro sarà buono, vedremo. Intanto il tuo è stato ottimo.Tuo affezionatissimo zio BerliccheLE NUOVELETTERE DIBERLICCHE| | 21 novembre 2012 | 35

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