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Cristo rende più umana la vita. E la vita è fattadi ogni piccolo dettaglio. Nella vita di Gesùnon c’è stata una virgola che non avesse a chevedere con il Padre. Fare bene le cose significaquesto. Allora tutto diventa bello e la faticaè abbracciata come una risorsa che permettealla libertà di mettersi in movimentocon i miei amici cristiani. Gli ho raccontato diquesta amicizia che in questi momenti difficilimi ha tenuto in piedi attraverso i loro voltiche mi hanno aiutato a non precipitare difronte alle dure circostanze che il Signore michiedeva di vivere. In mezzo a queste facceben precise, voglio citare concretamenteun amico in particolare, perché si è messo almio fianco con tutta la sua disponibilità. È dauna relazione così che ho iniziato a sperimentareche Qualcuno “misterioso” mi accompagnavae sempre mi accompagna ad affrontarela realtà.La realtà è Cristo, questo fatto me lo devo ripeteretutti i giorni. Un altro amico mi confortavadicendomi che di fronte ad ogni problemac’è sempre una soluzione e che Dio nonabbandona nessuno. Così si faceva semprepiù chiaro in me che la realtà non è nelle nostremani, ma bisogna saperla seguire per potersperimentare che c’è un Altro che la fa. Daun anno a questa parte, assieme a mia moglieche è appassionata di omeopatia, e in più documentandocisui libri della dottoressa americanaClark, abbiamo iniziato un lavoro pertrovare una efficace soluzione al problema delbatterio. Un giorno ho incontrato alcuni imprenditorie commercianti russi che vendevanoprodotti nanotecnologici. Ho raccontatoa loro della conversione di un amico che avevoconosciuto poche ore prima. Si tratta di unattore italiano che aveva fatto la parte di Barabbanel film La Passione di Mel Gibson. Unodi loro aveva una sola fede e un’unica consistenza:il lavoro che faceva. Gli ho chiesto comesi fosse convertito a quella fede. Lui miha risposto che sono stati i libri della dottoressaamericana Clark. Lì ho capito che questoincontro non poteva essere assolutamentecasuale. Era invece la realtà che si rivelavae che mi inviava dei segni amichevoli e provvidenziali.Allora ho deciso di affrontare ancorpiù seriamente e con passione i miei problemi,di andare fino in fondo. C’era anche ilfatto che per me, lavorare con gente che producebatteri, mezzo comunisti e quasi sempreper fini militari, era un po’ complicato. Ma tuttoquanto accadeva ci era di aiuto per trovareuna soluzione al nostro problema. Abbiamoperciò reiniziato a commercializzare i prodottie a venderli per difendere le piante di kiwicolpite dal batterio, in tutta Europa, fino in Cilecompresa la Nuova Zelanda e con buoni risultati.Tutta questa drammatica esperienza èstata l’opportunità per mettere al centro dellavita il mio destino che mi fa e la realtà che miprovoca e che mi spinge ad affrontarla continuamente,esaminarla e soprattutto amarla.A volte mi domando: come faccio ad amarequesta realtà nel momento in cui non miè più favorevole? Mi sorprende questo fatto:che amo più la realtà ora che quando le coseandavano bene. Voglio dire infine che mi sentoun privilegiato, perché mi è stata data lapossibilità di vivere un’esperienza che mi hasvegliato da una fede ovvia, abituale e spessosenza ragioni. Ora la mia fede è piena di ragionie ha a che fare con tutta la realtà».Lettera firmataCome faccio ad amare questa realtà nel momentoin cui non mi è più favorevole? Ti ringrazioperché è una domanda che per anni misono portato dentro come un peso insopportabile.Quante volte mi sono chiesto, quandola vita mi sembrava una matrigna, il perché edove potevo leggere che quanto mi accadevaera una cosa positiva. Fu una lunga lotta elo è ancora perché niente è scontato. La battagliacontinua anche se oggi tocco con manomomento per momento la positività di quantomi accade, che normalmente è sempre unasorpresa. Alcuni giorni fa ho chiesto a una ragazzaammalata di cancro, con figli, comestava affrontando la malattia. E lei mi rispose:«Questa sofferenza è per me una graziaperché mi ha permesso di avvicinarmi a Gesùdopo tanti anni di lontananza.paldo.trento@gmail.com| | 21 novembre 2012 | 61

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