11.08.2015 Views

FinMEccanica

Scarica il PDF - Settimanale Tempi

Scarica il PDF - Settimanale Tempi

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ESTERI DOPO IL CONGRESSOlager comunisti istituiti da Mao Zedongper “riformare attraverso il lavoro” i nemicidella Rivoluzione, e che una volta scappatonegli Stati Uniti li ha fatti conoscereal mondo. A Tempi Harry Wu spiega che«Hu Jintao è solo un membro del partitocomunista. La Cina è una dittatura, nonun paese democratico e Hu non ha maifatto niente per il popolo cinese perchéil comunismo, come sappiamo dall’Ursso dalla Polonia, non pensa mai al popolo».Molti osservatori da tutto il mondosi aspettavano dei passi avanti, Harry Wuno. Perché? «Avete mai visto una riforma?No. Pensiamo al nuovo segretario, Xi Jinping:chi è quest’uomo? Non è stato elettodalla gente e non è stato neanche nominatodai membri del partito. È stato sceltoda Hu Jintao, è il suo successore. È cosìche funziona in Cina: Deng Xiaoping, cheha preso il potere dopo Mao, ha nominatocome suo successore Jiang Zemin e poi HuJintao. Il loro unico obiettivo è stato quellodi mantenere al potere il partito comunista.Ora Xi Jinping è il nuovo imperatore,non mi aspetto niente da lui».LE NOSTRE VOCIOnline le interviste e un blog “estremo”I testi integrali delle intervisteal dissidente Harry Wu (nellafoto qui a lato) e a SteveTsang sul 18esimo Congressodel partito comunista cinesee sul futuro del regime diPechino sono pubblicate onlinenel sito di Tempi. Su tempi.itè ospitato anche “The East IsRead”, il blog di Leone Grottidedicato al paese del dragone.Ci mancava la crisi economicaSi aspetta molto invece la Quinta generazionedi leader: «Per rendere lo sviluppocinese più sostenibile entro il 2020 dobbiamoraddoppiare il Pil del paese e ilreddito pro capite degli abitanti di città edi campagna». Da quando Deng Xiaopingha inaugurato l’era dell’apertura economicaalla fine degli anni Settanta, sostituendoil motto di Mao “Ribellarsi è giusto”con il nuovo “Arricchirsi è glorioso”,la Cina è cresciuta in media di 10 puntipercentuali di Pil ogni anno per trent’anni,mischiando capitalismo e comunismo.«Nel 1976 l’imperatore Mao Zedongè morto e il partito si è trovato davanti auna scelta: abbandonare il comunismoo andare avanti?», ricorda Harry Wu. «Siè consumata una lotta intestina ad altilivelli e alla fine Deng Xiaoping ha riguadagnatoil potere. Per non cederlo, hadeciso di non criticare Mao, anche se loodiava, e ha preso la terza via: mantenerela dittatura comunista e cambiare l’economiaaprendo al capitalismo. Ma oggila Cina rallenta perché non è un’economiadi mercato: il sistema è governato dauna dittatura».Quello economico è uno dei grandinodi che la prossima leadership dovràsciogliere: la Cina ha un debito impressionantedi 23,76 milioni di miliardi di yuan(circa 4 milioni di miliardi di euro, datiCaixin), non c’è una sana competizionetra aziende statali e private e lo scorso 17ottobre il National Bureau of Statistics haannunciato che il Pil cinese è cresciuto del7,4 per cento nel terzo trimestre, control’8,1 del primo. «L’economia cinese rallentaperché i suoi partner commerciali, StatiUniti, Europa e Giappone, sono in crisie la gente è troppo povera per costituireun valido mercato interno», spiega Tsang.«Il partito deve distribuire la ricchezza peruscire dalla crisi ma per farlo dovrebberinunciare ai suoi privilegi. E come può ilpartito diminuire il suo potere se è statoIl vicepresidente Xi Jinping (a sinistra),nominato a ottobre segretario generaledel partito comunista cinese, saràeletto presidente nel prossimo marzoconcepito in modo tale da non dovere confrontarsicon il consenso?».È proprio perché il partito non si curadei bisogni della gente e dei suoi 82 milionidi iscritti che mentre i giornali di tuttoil mondo fanno gossip politico sul Congresso,i cinesi sono rimasti indifferenti.«Che cosa mi importa di chi guiderà il partito?Non ha niente a che vedere con me,non hanno più l’appoggio della gente»dichiarano tutte le persone intervistate inCina da un diffuso giornale di Hong Kong.Ma è da questa progressiva perdita di legittimitàche potrebbe nascere una nuovasperanza: «Mi aspetto che in un paio d’anniqualcosa cambi davvero», annunciaHarry Wu. «I comunisti cederanno il poteresolo se il clima sociale cambia e mina lastabilità politica. Nel paese ci sono tremilaproteste ogni mese: questo può cambiarela Cina, non le autoriforme del partito».Leone GrottiFoto: AP/LaPresse32 | 21 novembre 2012 | |

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!