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Trollo: “Le associazioni di categoria
in questi ultimi anni hanno fatto molto
per tutelare il mestiere dell’agente.
A oggi abbiamo dei contratti con
normative che valgono in tutta Europa
e siamo abbastanza tutelati, anche
se l’attuale situazione economica
sta condizionando moltissimo il
ruolo dell’agente, perché la pressione
fiscale e le spese sono molto alte.”
Governa: “L’Italia ha in vigore un
Accordo Economico Collettivo in
materia, situazione che in altre nazioni
non esiste, cosicché, apparentemente,
l’agente sembrerebbe persino
maggiormente tutelato che altrove.
Il problema è che le norme
contenute in questo accordo non
vengono quasi mai rispettate, poiché
vengono stilati contratti tra parti
private che superano gli accordi nazionali.
L’attuale difficile situazione
economica condiziona l’economia
intera, e l’agente ne fa parte come
tante altre professioni e non può
esimersi dal pagarne le conseguenze.
L’unico aspetto positivo per le
nostre mandanti è che l’agente non
PER RICORDARE
Un caro amico ci ha lasciato, uno della vecchia guardia,
uno di quelli che il lavoro di agente lo vivevano
creando un rapporto sincero fatto di dialogo, reciproche
confidenze, quasi di complicità, riuscendo straordinariamente
bene a fare da ‘collante’ nei confronti dei colleghi,
dei negozianti e delle aziende del nostro settore.
Michele Bosini, negli ormai lontani anni Settanta è stato
tra i promotori e fondatori dell’ANRAAS, la prima associazione
in Italia degli Agenti del settore sport, nella
quale ha ricoperto per un lungo periodo, con passione
e spirito di servizio, il ruolo di Segretario.
Sono stati indubbiamente ‘altri tempi’, quei tempi: la figura
professionale dell’agente di vendita veniva riconosciuta
fondamentale per consentire alle aziende di entrare
nel mercato della libera concorrenza, senza gravarsi
di costi altrimenti insostenibili.
La distribuzione dei prodotti avveniva in un numero elevatissimo
di negozi al dettaglio, il più delle volte strutturati
in esigue superfici di vendita: era la scoperta dello
sport come traguardo di un benessere atteso da tanti,
e finalmente raggiunto.
Michele Bosini è stato tra i protagonisti di quel periodo,
è un costo fisso, ma varia in funzione
delle vendite.”
Cerutti: “Non mi sento assolutamente
tutelato come agente. Se mi
ammalo, se ho un incidente e se
cambia il direttore e porta i suoi uomini,
non ho alcuna garanzia. La crisi
economica penalizza noi agenti e
tutto il commercio. Si guadagna la
metà e si lavora il doppio.”
Francoglio: “Giuridicamente non
siamo assolutamente tutelati, anche
se negli ultimi anni l’Italia è stata costretta
ad adeguarsi alle normative
europee. Ogni recessione di contratto
in cui ci si vuole riferire alle direttive
europee va in giudicato, salvo
accordo tra le parti, cosa che
non dovrebbe esistere considerando
che si applica la legge. Inoltre il
portafoglio clienti, che nel caso delle
agenzie assicurative è di proprietà
dell’agente, nel nostro settore
viene liquidato in forma forfettaria,
senza nemmeno considerare se il
settore merceologico in cui si lavora
è legato alla meteorologia. Non parliamo
poi della liquidazione delle
un’era pioneristica per tutti i
diversi attori del nostro settore,
nel quale pur non essendo inconsueto
riscontrare situazioni
di dilettantismo e scarsa conoscenza
del mercato, i proficui
rapporti personali che si riuscivano
ad instaurare riuscivano a
comporre i vari tasselli per un
business comune e condiviso.
Era il tempo – per intenderci
LIBERI PENSIERI
IN LIBERO MERCATO
VOLETE PARTECIPARE ALLE
NOSTRE TAVOLE ROTONDE?
Scriveteci a: agenti@topsport.it
provvigioni, assolutamente non in linea
con quanto previsto dal contratto
nazionale. È chiaro che, con l’attuale
situazione economica, i consumi
si stanno contraendo e che il nostro
settore non propone beni di
prima necessità, ma, se è vero che
anche i discount di alimentari hanno
cali delle vendite, significa che pochi
usciranno indenni dalla crisi. Il
nostro compito ora è di sostenere il
più possibile la clientela con
quell’opera di mediazione con le
aziende, propria del nostro lavoro.
Sino a prova contraria le provvigioni
ci vengono pagate dalle aziende,
ma di fatto vengono finanziate con i
pagamenti dei clienti. Se questi venissero
a mancare, tutti dovremmo
cambiare mestiere.”
(continua sul prossimo numero)
Michele Bosini
1942-2012
– in cui il ‘marketing’ era un concetto pressoché sconosciuto
e stentava ad affermarsi come indispensabile
protagonista dei mercati.
E allora, con l’ultimo ed affettuoso saluto a Michele
diamo l’addio, con un pizzico di nostalgia, anche ai
tempi andati che, come lui, non torneranno mai più.
Consentitemi di farmi portavoce di tutti quelli che lo
hanno conosciuto e gli hanno voluto bene, e desiderano
essere vicini al dolore della moglie Maura e dei figli
Gloria e Diego.
Alfredo Crema
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