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SPECIALE CALCIO TECNICA VS MARKETING<br />
38<br />
>><br />
Solo con la competenza e la professionalità si può<br />
restare ai vertici del mercato e combattere la pressione<br />
della concorrenza. E della crisi economica, in seguito<br />
alla quale le società sportive hanno meno risorse da<br />
investire per la carenza di sponsor, per cui le spese<br />
sono ridotte, spesso a scapito della sicurezza<br />
consiglio del negoziante acquista di<br />
nuovo maggiore importanza. “Se a<br />
un ragazzo tra i 10 e i 27 anni proponi<br />
la vecchia scarpa di Ibrahimovic<br />
scontata, questo la rifiuta per<br />
comprare quella nuova, ma se a un<br />
uomo sulla trentina sconsigli la qualità<br />
dello stesso prodotto, offrendogli<br />
una valida alternativa scontata,<br />
lui ci pensa e magari la acquista.”<br />
D’altra parte il calcio rappresenta<br />
un volano mediatico capace di<br />
trainare anche settori limitrofi di<br />
un’azienda. Non per niente un colosso<br />
come Nike investe molto del<br />
suo budget nel calcio, ricavandone<br />
benefici anche in altri mercati in cui<br />
è presente. E la stessa Kappa, pur<br />
non avendo una collezione calcio,<br />
quest’anno ha cinque squadre<br />
sponsorizzate in serie A. È la forza<br />
del testimonial e della campagna<br />
pubblicitaria in un business di massa<br />
che catalizza il grande pubblico.<br />
Un concetto che aziende come Joma,<br />
che sta scalando posizioni in<br />
classifica in Italia e nel mondo, non<br />
condividono. “Tra le aziende tecnologiche<br />
– spiega Annibale – siamo<br />
leader mondiali nel teamwear per il<br />
calcio”. Non solo per la scarpa, ma<br />
anche nell’abbigliamento, grazie allo<br />
sviluppo di capi tecnologici come le<br />
magliette e le canottiere termiche<br />
oggi molto in voga anche tra i giocatori<br />
di serie A.<br />
Una categoria in cui Macron, azienda<br />
di riferimento nell’abbigliamento<br />
sportivo, è ben rappresentata, affiancando<br />
un numero sempre maggiore<br />
di grandi club. “Il prossimo anno<br />
– annuncia infatti il responsabile<br />
sports marketing Italia, Gabriele<br />
Tacconi – saremo sponsor tecnico<br />
del Bologna, del Napoli e della Lazio.<br />
Col primo abbiamo un rapporto<br />
di partnership dal 2001, col Napoli,<br />
con cui lavoriamo da tre anni, abbiamo<br />
appena prolungato di un altro<br />
triennio, mentre con la Lazio, che<br />
esce da un contratto di 14 anni con<br />
un concorrente, ci siamo accordati<br />
per i prossimi cinque anni. Sono<br />
contento di questo attestato di fiducia<br />
nei confronti della nostra azienda.”<br />
Un’azienda di prodotto, non di<br />
immagine, per cui l’aspetto più importante<br />
è la qualità di ciò che realizza.<br />
Con scelte di tessuto e di disegno<br />
fatte a quattro mani con le<br />
società committenti, sulla scia del<br />
modello anglosassone. “Per la<br />
sponsorizzazione tecnica – spiega<br />
infatti il direttore sports marketing,<br />
Roberto Casolari – e per la vendita<br />
verso il club, i volumi maggiori sono<br />
in Inghilterra, dove sponsorizziamo<br />
cinque squadre, di cui due, l’Aston<br />
Villa e il West Ham, di Premier League.”<br />
Un’esperienza utile, dal momento<br />
che notoriamente il tifoso anglosassone,<br />
rispetto a quello italiano,<br />
tende ad acquistare maggiormente<br />
il merchandising della squadra<br />
del cuore e vestirsi con l’abbigliamento<br />
del suo club d’elezione.<br />
Un dato che, salvo<br />
qualche rara eccezione,<br />
come può<br />
essere quella del<br />
Napoli, non è paragonabile<br />
alla situazione<br />
italiana, mentre<br />
il mercato spagnolo<br />
e portoghese<br />
sembrano più avanti<br />
sotto questo<br />
aspetto. Anche<br />
perché, come dicevamo,<br />
il consumatore<br />
italiano dovrebbe<br />
avere una<br />
cultura d’acqui- >><br />
A favore del cliente<br />
Tra le aziende che<br />
investono seriamente sulla<br />
tecnologia e sulla qualità<br />
del prodotto a beneficio del<br />
consumatore figura<br />
sicuramente Erreà. “Le<br />
ultime novità – spiega il<br />
responsabile marketing,<br />
Luca Carra – riguardano la<br />
realizzazione della nuova<br />
linea Active Tense. È una<br />
gamma di indumenti<br />
intimo tecnici che fanno<br />
parte della linea 3Dwear –<br />
Erreà, prodotta, studiata e<br />
progettata completamente<br />
in Italia. Le maglie ed i<br />
panta Active Tense sono<br />
prodotti ad applicazione<br />
universale sportiva,<br />
medicale. Studiati e<br />
progettati da osteopati e<br />
fisioterapisti, grazie ad una<br />
scheletratura elastica in<br />
resina naturale applicata<br />
all’interno dell’indumento<br />
realizzato in tecnologia<br />
seamless, aumentano la<br />
stabilizzazione delle<br />
articolazioni e ne<br />
migliorano attivamente la<br />
funzione delle fasce<br />
muscolari dei gruppi ai<br />
quali questa scheletratura<br />
è applicata, senza<br />
costringerle<br />
meccanicamente e senza<br />
perciò pregiudicarne il<br />
gesto atletico sportivo.”