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La forza della comunicazione - Ministero per i Beni e le Attività ...

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scita, a<strong>per</strong>ture mentali e propensione al cambiamento, e<strong>le</strong>menti tutti indispensabili<br />

<strong>per</strong> il progresso e la crescita.<br />

Parlando di <strong>comunicazione</strong> dei beni culturali, è giusto ritenere che il bene cultura<strong>le</strong><br />

non sia disgiunto dal processo di <strong>comunicazione</strong> e dalla tecnologia che è<br />

strumento di esso. Infatti, l’o<strong>per</strong>a, il territorio, i messaggi non possono essere<br />

estranei l’uno agli altri all’interno del processo di <strong>comunicazione</strong>, <strong>per</strong> il semplice<br />

motivo che il bene da comunicare, sia esso un quadro, una struttura architettonica,<br />

una poesia, una scultura, è già di <strong>per</strong> sé un e<strong>le</strong>mento comunicativo. Quindi<br />

l’errore di base è confondere il prodotto con il processo di <strong>comunicazione</strong>.<br />

Il peccato origina<strong>le</strong> di tanti progetti di <strong>comunicazione</strong> cultura<strong>le</strong> è appunto il confondere<br />

il “prodotto”, quindi l’idea che genera cultura, con i media scelti <strong>per</strong><br />

comunicarla.<br />

Tutti i soggetti partecipanti ai progetti di <strong>comunicazione</strong> cultura<strong>le</strong> dovrebbero<br />

fare un passo indietro, mettendosi a disposizione del progetto col<strong>le</strong>ttivo senza<br />

fare preva<strong>le</strong>re un aspetto rispetto ad un’altro, cercando quindi di semplificare la<br />

vita del fruitore di cultura, diritto che, <strong>per</strong> una società che vive di mercato, è sacro<br />

ed inviolabi<strong>le</strong>.<br />

E questa biunivocità, o meglio, necessità l’uno dell’altro, tra Amministrazioni pubbliche<br />

e privati nel settore cultura<strong>le</strong>, deve portare a una sempre maggiore interazione<br />

affinché <strong>le</strong> risorse messe a disposizione dal<strong>le</strong> istituzioni siano di qualità<br />

e “adeguate” al mondo esterno. Le istituzioni devono dare credito al<strong>le</strong> picco<strong>le</strong><br />

imprese innovative, <strong>per</strong>ché <strong>per</strong> esse, la cultura, può essere un grande motore<br />

economico fino ad oggi appannaggio di ambiti sovente ancora troppo angusti.<br />

L’arte, in tutte <strong>le</strong> sue sfaccettature e manifestazioni, ha sempre cercato di migliorare<br />

la vita dell’uomo, di migliorare <strong>le</strong> relazioni fra gli uomini stessi e fra quest’ultimi<br />

e l’ambiente circostante. Oggi la sfida da non <strong>per</strong>dere è quella di valutare il<br />

patrimonio cultura<strong>le</strong> non solo <strong>per</strong> <strong>le</strong> sue capacità evocative ed emozionali, ma<br />

qua<strong>le</strong> strumento concreto in grado di agire efficacemente sul territorio trasformandolo<br />

in un luogo più attento alla sostenibilità, aiutandone, al contempo, la<br />

crescita economica e lo sviluppo.<br />

L’intento primario dovrebbe essere appunto la creazione di quel bagaglio di<br />

es<strong>per</strong>ienza che <strong>per</strong>metta all’individuo di capire e apprezzare, senza il qua<strong>le</strong> partecipare<br />

ad un evento cultura<strong>le</strong> è come pretendere di comprendere uno spettacolo<br />

teatra<strong>le</strong> recitato in una lingua che non si conosce.<br />

Se non si creano <strong>le</strong> condizioni <strong>per</strong> l’acculturazione del capita<strong>le</strong> umano in grado<br />

di innescare l’interazione sinergica di domanda e offerta, nessun intervento parzia<strong>le</strong><br />

e unilatera<strong>le</strong> potrà sortire alcun effetto apprezzabi<strong>le</strong>.<br />

Ma anche la creazione di un mercato cultura<strong>le</strong> non è necessariamente portatrice<br />

di sviluppo economico in termini assoluti se rapportata al<strong>le</strong> dimensioni degli altri<br />

comparti produttivi dell’economia, se non nei limiti del<strong>le</strong> economie interne a<br />

questi mercati. Se questo è vero, è <strong>per</strong>ò necessario capire che lo sviluppo dei<br />

mercati culturali è una precondizione necessaria alla nascita di un processo di sviluppo<br />

loca<strong>le</strong> culture-driven: <strong>le</strong> vere economie si creano altrove, ma non possono<br />

crearsi se in primo luogo non esiste nel sistema loca<strong>le</strong> una capacità diffusa<br />

di attribuire senso e valore al<strong>le</strong> es<strong>per</strong>ienze culturali.<br />

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