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2. Profilo aziendale - Azienda Ospedaliera di Parma

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importanza organizzare anche uno screening genetico famigliare per indagare se altri membri della famiglia ne sono<br />

affetti.<br />

<strong>2.</strong> Kathiresan, S; Voight, BF; Purcell, S; Musunuru, K; Ar<strong>di</strong>ssino, D; Merlini, PA; Berzuini, C; et al.<br />

(2009) Genome-wide association of early-onset myocar<strong>di</strong>al infarction with single nucleotide<br />

polymorphisms and copy number variants. NATURE GENETICS 41 (3) : 334-341 IF=30.259<br />

IF assegnato =1<strong>2.</strong>104<br />

Titolo: Varianti genetiche associate all’infarto miocar<strong>di</strong>co giovanile<br />

Razionale dello stu<strong>di</strong>o: L’infarto miocar<strong>di</strong>co è una delle maggiori cause globali <strong>di</strong> morte e <strong>di</strong>sabilità. Sebbene più<br />

frequente negli anziani, 1-5% <strong>di</strong> persone sotto i 65 anni ne è colpito. Nei pazienti più giovani, il fattore <strong>di</strong> rischio legato<br />

all’ere<strong>di</strong>tarietà assume un’importanza considerevolmente maggiore, pertanto l’infarto miocar<strong>di</strong>co <strong>di</strong> precoce<br />

insorgenza rappresenta un fenotipo promettente per la mappatura genetica.<br />

Obiettivi e Metodo: Questo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> associazione caso-controllo effettuato me<strong>di</strong>ante la meto<strong>di</strong>ca genome-wide è<br />

articolato in quattro fasi. Nella prima fase è stata testata l’associazione tra comuni varianti genetiche frequentemente<br />

rappresentate nella popolazione e lo sviluppo <strong>di</strong> infarto giovanile in 2967 casi e 3075 controlli ad essi appaiati, mentre<br />

nelle tre fasi successive, i polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) identificati nella prima fase sono stati testati in<br />

popolazioni in<strong>di</strong>pendenti, per un totale <strong>di</strong> 19492 in<strong>di</strong>vidui, al fine <strong>di</strong> eliminare i risultati falsi positivi e selezionare le<br />

varianti effettivamente associate allo sviluppo <strong>di</strong> infarto giovanile. L’approccio “genome-wide” implica infatti un numero<br />

enorme <strong>di</strong> dati e <strong>di</strong> test statistici che costituiscono una fonte potenziale <strong>di</strong> risultati falsi positivi per cui è fondamentale<br />

adottare elevati livelli <strong>di</strong> significatività statistica e, per validare i dati ottenuti, replicare i risultati in ampie popolazioni<br />

in<strong>di</strong>pendenti.<br />

Risultati e ricaduta assistenziale: Lo stu<strong>di</strong>o del MIGEN Consortium ha portato ad identificare 9 regioni genetiche<br />

che aumentano in maniera significativa il rischio <strong>di</strong> infarto giovanile; tra queste vi sono sei loci già segnalati (9p21,<br />

1p13, 10q11, 1q41, 19p13 e 1p32) e tre loci mai descritti in precedenza: 21q22, 6p24 e 2q33. Il rischio <strong>di</strong><br />

sviluppare l’infarto miocar<strong>di</strong>co aumenta all’aumentare del numero delle varianti genetiche del soggetto in esame sino<br />

ad un massimo <strong>di</strong> <strong>2.</strong>5 volte. Il meccanismo attraverso cui queste varianti conferiscono suscettibilità all’infarto<br />

miocar<strong>di</strong>co non è noto se non per le regioni 19p13 e 1p32, che essendo correlate al colesterolo LDL, uno dei classici<br />

fattori <strong>di</strong> rischio car<strong>di</strong>ovascolare, sono verosimilmente implicate nell’aterogenesi coronarica. Il MIGEN Consortium è<br />

stato inoltre il primo stu<strong>di</strong>o a testare l’associazione tra comuni e rare “copy number variations” e il rischio <strong>di</strong> infarto<br />

miocar<strong>di</strong>co senza tuttavia identificare alcun risultato significativo.<br />

3. Erdmann, J; Grosshennig, A; Braund, PS; Konig, IR; Hengstenberg, C; Hall, AS; et al. (Ar<strong>di</strong>ssino, D).<br />

(2009) New susceptibility locus for coronary artery <strong>di</strong>sease on chromosome 3q2<strong>2.</strong>3 NATURE GENETICS<br />

41 (3) : 280-282 IF=30.259 IF assegnato =1<strong>2.</strong>104<br />

Titolo: 3q2<strong>2.</strong>3, nuovo locus genico associate allo sviluppo <strong>di</strong> coronaropatia<br />

Razionale dello stu<strong>di</strong>o: L’infarto miocar<strong>di</strong>co e la car<strong>di</strong>opatia ischemica hanno una forte base genetica che tuttavia al<br />

momento e’ ancora poco definita. Solo recentemente stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> associazione eseguiti con la meto<strong>di</strong>ca “genome-wide”<br />

hanno fornito risultati promettenti permettendo <strong>di</strong> identificare comuni varianti genetiche associate allo sviluppo <strong>di</strong> tale<br />

patologia.<br />

Obiettivi e Metodo: Si tratta <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> associazione caso-controllo effettuato me<strong>di</strong>ante la meto<strong>di</strong>ca genomewide<br />

ed articolato in tre fasi. Nella prima fase è stata testata l’associazione tra comuni varianti genetiche<br />

frequentemente rappresentate nella popolazione e lo sviluppo <strong>di</strong> infarto miocar<strong>di</strong>co in 1222 casi e 1298 controlli ad<br />

essi appaiati. Al fine <strong>di</strong> eliminare i risultati falsi positivi e selezionare le varianti effettivamente associate allo sviluppo<br />

<strong>di</strong> infarto miocar<strong>di</strong>co, nelle due fasi successive, gli SNP che sono risultati significativamente associati al rischio <strong>di</strong><br />

infarto miocar<strong>di</strong>co in questa prima fase sono stati poi testati in <strong>di</strong>verse popolazioni in<strong>di</strong>pendenti per un totale <strong>di</strong> circa<br />

20.000 casi e controlli. L’approccio “genome-wide” implica infatti un numero enorme <strong>di</strong> dati e <strong>di</strong> test statistici che<br />

costituiscono una fonte potenziale <strong>di</strong> risultati falsi positivi per cui è fondamentale adottare elevati livelli <strong>di</strong> significatività<br />

statistica e, per validare i dati ottenuti, replicare i risultati in ampie popolazioni in<strong>di</strong>pendenti.<br />

Risultati e ricaduta assistenziale: Lo stu<strong>di</strong>o ha portato ad identificare un nuovo locus genico associato al rischio <strong>di</strong><br />

coronaropatia, il locus 3q2<strong>2.</strong>3 (p=7.44x10-13; OR=1.15, 95%CI 1.11-1.19), ed ha suggerito l’associazione del locus<br />

12q24.31(p=4.81x10-7; OR=1.08, 95%CI 1.05-1.11) con la stessa patologia. Questi risultati forniscono la base per<br />

ulteriori indagini, atte a definire i meccanismi con i quali questi loci determinano un aumento del rischio<br />

car<strong>di</strong>ovascolare e a determinare se queste conoscenze possano essere usate per migliorare la prevenzione, la<br />

pre<strong>di</strong>ttività e il trattamento <strong>di</strong> questa comune patologia.<br />

4. Gaibazzi, N; Reverberi, C (2009) False-Positive Stress Tests ... or False-Negative Rest<br />

Angiograms? JOURNAL OF THE AMERICAN COLLEGE OF CARDIOLOGY 54 (18) IF=11.438 IF<br />

assegnato =11.438<br />

Titolo: Stress tests falsamente positivi...o angiografia a riposo falsamente negativa?<br />

Razionale dello stu<strong>di</strong>o: I tests provocativi presentano risultati falsamente positivi (o falsamente patologici) cui non<br />

corrisponde malattia coronarica ostruttiva all’esame coronarografico.<br />

Obiettivi e metodo: Questo case report descrive un caso para<strong>di</strong>gmatico in cui malgrado le coronarie appaiano pervie<br />

e sane, la presenza <strong>di</strong> una ostruzione funzionale (ponte intramiocar<strong>di</strong>co) al flusso rende il test provocativo chiaramente<br />

positivo.<br />

Risultati e ricaduta assistenziale: Un uomo <strong>di</strong> 45 anni è stato sottoposto ad angiografia coronarica per angina<br />

sospetta con un ECG da sforzo positivo. L’angiogramma è risultato negativo per malattia coronarica, e le coronarie<br />

sono state definite “normali”. Persistendo i sintomi anginosi, è stato eseguito un ecocar<strong>di</strong>ogramma da sforzo con<br />

127<br />

<strong>2.</strong> <strong>Profilo</strong> <strong>aziendale</strong>

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