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2. Profilo aziendale - Azienda Ospedaliera di Parma

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suggeriscono l’opportunità <strong>di</strong> testare questa combinazione in trials clinici, iniziando dalla leucemia acuta mieloide, dalle<br />

sindromi mielo<strong>di</strong>splastiche multilineari, le leucemie refrattarie al trattamento, e il mieloma multiplo refrattario.<br />

13. Vaglio, A; Casazza, I; Grasselli, C; Corra<strong>di</strong>, D; Sinico, RA; Buzio, C (2009) Churg-Strauss<br />

syndrome KIDNEY INTERNATIONAL 76 (9) : 1006-1011 IF=6.418 IF assegnato =6.418<br />

Titolo: La Sindrome <strong>di</strong> Churg Strauss<br />

Razionale dello stu<strong>di</strong>o: La Sindrome <strong>di</strong> Churg Strauss (SCS) è una malattia rara, inclusa nel gruppo delle vasculiti,<br />

malattie infiammatorie dei vasi sanguigni, e spesso si accompagna a manifestazioni allergiche quali asma, sinusite e<br />

poliposi nasale. La malattia può avere un decorso benigno, con interessamento prevalente dell’apparato respiratorio,<br />

ma può anche essere sistemica con coinvolgimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi organi, tra cui il cuore, il cervello ed il rene.<br />

Obiettivi e metodo: Lo stu<strong>di</strong>o, partendo dalla descirzione <strong>di</strong> un caso para<strong>di</strong>gmatico <strong>di</strong> SCS fornisce una revisione<br />

della letteratura con particolare attenzione ai meccanismi patogenetici della patologia.<br />

Risultati e ricaduta assistenziale: E’ possibile <strong>di</strong>stinguere <strong>di</strong>versi sottogruppi <strong>di</strong> SCS, tra i quali uno caratterizzato<br />

prevalentemente da fenomeni allergici, con frequente coinvolgimento dei polmoni, del cuore e del tratto gastrointestinale,<br />

e uno caratterizzato da fenomeni “vasculitici”, con più marcato interessamento renale, cutaneo e del<br />

sistema nervoso periferico. La positività <strong>di</strong> particolari auto-anticorpi, gli ANCA (anticorpi anti-citoplasma dei neutrofili)<br />

sembra associarsi al sottogruppo con caratteristiche vasculitiche.<br />

Diversi fattori contribuiscono alla patogenesi della SCS; è stata documentata una pre<strong>di</strong>sposizione genetica allo sviluppo<br />

<strong>di</strong> questa patologia: i geni interessati appartengono all’HLA, un sistema che interviene nelle fasi iniziali della risposta<br />

immunitaria. La malattia può poi essere scatenata da fattori esogeni, quali l’esposizione ad antigeni vari, allergeni,<br />

farmaci, e la severità delle manifestazioni cliniche <strong>di</strong>pende essenzialmente da quali organi sono interessati.<br />

Questa <strong>di</strong>fferenziazione ha importanti implicazioni terapeutiche, poiché le forme con isolato interessamento<br />

dell’apparato respiratorio rispondono bene alla sola terapia con cortisonici, mentre le forme con coinvolgimento renale,<br />

car<strong>di</strong>aco o neurologico necessitano spesso <strong>di</strong> terapie immunosoppressive con cortisonici, ciclofosfamide o<br />

methotrexate.<br />

Gli stu<strong>di</strong> futuri sulla SCS dovranno chiarire i meccanismi immunologici sottostanti e definire i <strong>di</strong>versi sottogruppi <strong>di</strong><br />

malattia in modo da rendere possibile l’uso <strong>di</strong> terapie sempre più specifiche e mirate.<br />

14. Maggio, MG; Ceda, GP; Lauretani, F; Ban<strong>di</strong>nelli, S; Metter, EJ; Artoni, A; Gatti, E; Ruggiero, C;<br />

Guralnik, JM; Valenti, G; Ling, SM; Basaria, S; Ferrucci, L (2009) Estra<strong>di</strong>ol and Inflammatory Markers in<br />

Older Men JOURNAL OF CLINICAL ENDOCRINOLOGY & METABOLISM 94 (2) : 518-522 IF=6.325 IF<br />

assegnato =6.325<br />

Titolo: Estra<strong>di</strong>olo e markers infiammatori nei soggetti anziani <strong>di</strong> sesso maschile<br />

Razionale dello stu<strong>di</strong>o: Il processo d’invecchiamento si accompagna ad un lieve stato infiammatorio spesso non<br />

manifesto o subclinico. L’incremento con l’età dell’infiammazione misurata attraverso specifici markers chiamati<br />

citochine, tra cui l’interleuchina-6, si associa ad una maggiore prevalenza <strong>di</strong> fragilità e <strong>di</strong>sabilità nella popolazione<br />

anziana. Fra i potenziali determinanti dell’incremento dei marcatori infiammatori figurano le mo<strong>di</strong>ficazioni degli ormoni<br />

sessuali. Recentemente la ricerca ha focalizzato l’attenzione sul ruolo negli uomini dei livelli dell’estra<strong>di</strong>olo, ormone<br />

tipicamente femminile. In particolare, più elevati livelli ematici <strong>di</strong> questo ormone sono stati associati ad un maggiore<br />

rischio <strong>di</strong> ictus, arteriopatia degli arti inferiori, sindrome metabolica e <strong>di</strong>abete. L’ipotesi che questa relazione potesse<br />

essere me<strong>di</strong>ata dall’incremento dei marker infiammatori non era stata ancora testata.<br />

Obiettivi e Metodo: L stu<strong>di</strong>o intende verificare l’ipotesi secondo cui l’estra<strong>di</strong>olo nei soggetti anziani <strong>di</strong> sesso maschile<br />

si associa positivamente ai marcatori infiammatori. Sono stati analizzati dati relativi a un campione <strong>di</strong> 399 uomini, <strong>di</strong><br />

età compresa tra i 65 e i 95 anni, arruolati in uno stu<strong>di</strong>o osservazionale toscano (Invecchiare nell’area del Chianti,<br />

InCHIANTI); criteri <strong>di</strong> esclusione erano il trattamento con antibiotici e cortisonici e la recente ospedalizzazione, in<br />

modo da selezionare una popolazione priva <strong>di</strong> eventi patologici acuti e <strong>di</strong> fattori potenzialmente interferenti con la<br />

relazione in stu<strong>di</strong>o.<br />

Risultati e ricaduta assistenziale: L’estra<strong>di</strong>olo è risultato positivamente associato all’interleuchina 6, in modo<br />

in<strong>di</strong>pendente dall’età e da patologie croniche. Questi dati, se confermati in altri stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> popolazione, preferibilmente <strong>di</strong><br />

tipo longitu<strong>di</strong>nale, potrebbero identificare nell’estra<strong>di</strong>olo un nuovo target terapeutico nel soggetto anziano <strong>di</strong> sesso<br />

maschile. Ulteriori stu<strong>di</strong> sono necessari per avvalorare l’ipotesi secondo cui la riduzione dei livelli <strong>di</strong> estra<strong>di</strong>olo,<br />

attraverso trattamenti farmacologici e non, possa contribuire a prevenire il rischio car<strong>di</strong>ovascolare, la fragilità e la<br />

<strong>di</strong>sabilità degli anziani.<br />

15. Franchini, M; Favaloro, EJ; Lippi, G (2009) Mild hemophilia A JOURNAL OF THROMBOSIS AND<br />

HAEMOSTASIS IF=6.291 IF assegnato =6.291<br />

Titolo: Emofilia A lieve<br />

Razionale dello stu<strong>di</strong>o: L’emofilia A (HA) lieve è definita come un deficit del fattore VIII (FVIII) della coagulazione<br />

compreso tra il 5 ed il 40%. Tale patologia si <strong>di</strong>fferenzia dall’emofilia A grave (FVIII

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