Scarica gratis - AgenziaX
Scarica gratis - AgenziaX
Scarica gratis - AgenziaX
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
nel giugno 1984. Il libro è stato stampato in Italia da Mondadori. L’autore è<br />
Benjamin Netanyahu. 16 Il motivo più leggero consiste nel fatto che uno dei<br />
più accesi detrattori della nuova storiografia, biografo ortodosso di Ben Gurion,<br />
ovvero Shabtai Teveth, che già abbiamo ricordato, associa peccaminosamente<br />
Morris a Said in quanto il primo sarebbe stato recensito favorevolmente<br />
dal secondo giacché “la nuova storiografia tende a ‘fornire risorse fresche di<br />
simpatia politica per gli arabi e di antipatia per gli ebrei’”, come riporta lo<br />
stesso Morris. 17<br />
I giovani storici di fronte al cambiamento politico-sociale<br />
Il campo della storiografia israeliana contemporanea è, dunque, vasto e<br />
complesso. Le questioni che essa viene affrontando sono numerose, quantunque<br />
i poli fondamentali che paiono contrassegnarla sembrino, per un verso, il<br />
problema dello sterminio ebraico con quanto connesso, e, per un altro, il problema<br />
dell’espulsione dei palestinesi, al quale sono stati dedicati molti lavori.<br />
Certo, in una condizione di dibattiti accaniti e di tentativi non sempre in buona<br />
fede di denigrare l’avversario, è comprensibile perché Morris abbia avvertito<br />
l’esigenza di intervenire con il saggio sopramenzionato per definire e delimitare.<br />
È da tenere presente, comunque, che il senso di novità e rottura causato<br />
dall’infittirsi di ricerche orientate controcorrente, rispetto alla pubblicistica<br />
promossa dalle autorità, in parte deriva forse dalla scelta che talvolta studiosi<br />
preparati e anticonformisti hanno compiuto di attenuare l’impatto scegliendo,<br />
in una prima fase, delle tribune non troppo sospette. Per esempio Ilan Pappé,<br />
come aveva fatto lo stesso Morris, pubblicò il saggio Moshe Sharett, David Ben<br />
Gurion and the “Palestinian Option” 1948-1956 nella rivista “Studies in Zionism”<br />
(7, 1, primavera 1986), rivelatrice fin dal titolo della sua impostazione di<br />
fondo. Di contro non sono mancati gli interventi, che si potrebbero definire<br />
“impolitici”, di oppositori della politica ufficiale israeliana che rapidamente<br />
sono stati isolati dall’opinione benpensante e dai circoli filogovernativi. Questo<br />
è capitato anche tra noi, per esempio, al dossier Nakba (Ripostes, Roma<br />
1988) che, pur avendo esaurito la tiratura, per come aveva affrontato le problematiche<br />
più scottanti dell’espulsione palestinese, del confronto militare del<br />
1947-1949 e del contributo conoscitivo di Morris e di altri, non è andato oltre<br />
la cerchia dei militanti. Può essere questa l’occasione per informare che la<br />
pubblicazione scaturì da un’idea di Gilberto Gilberti che curò la seconda parte<br />
largamente dedicata alle testimonianze di palestinesi da villaggi e città. Un<br />
aiuto importante per la sistemazione dei testi venne dall’amico palestinese<br />
Wassim Dahmash. In mezzo a questi condizionamenti si direbbe che Morris<br />
abbia saputo muoversi con abilità tenendo testa alle stroncature provenienti<br />
dall’ufficialità e alle critiche dei contestatori e garantendosi, in definitiva, un<br />
16 B. Netanyahu (a cura di), Terrorismo: come l’Occidente può sconfiggerlo, Mondadori, Milano 1986.<br />
17 B. Morris, La nuova storiografia: Israele affronta il suo passato, in Id., 1948. Israele e palestina tra<br />
guerra e pace, Mondadori, Milano 2004, pp. 45-70. Anche Hannah Arendt si è occupata a più riprese con<br />
eccezionale perspicacia di ebraismo e sionismo. Il suo apporto più significativo in proposito è probabilmente<br />
il reportage La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1964.<br />
67