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L'arte di amare-Erich Fromm.pdf

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Dio è solo un concetto storicamente con<strong>di</strong>zionato, in cui l'uomo ha<br />

espresso la propria esperienza dei poteri più alti, il suo anelito alla verità e<br />

all'unità in un determinato periodo storico. Ma io credo anche che le<br />

conseguenze <strong>di</strong> uno stretto monoteismo e un fondamentale interesse non<br />

teistico per la realtà spirituale siano due punti <strong>di</strong> vista che, sebbene <strong>di</strong>versi,<br />

non debbono necessariamente essere antitetici.<br />

A questo punto, tuttavia, sorge un altro lato del problema dell'amore per<br />

Dio, che bisogna <strong>di</strong>scutere per scandagliare la complessità del problema. Mi<br />

riferisco a una <strong>di</strong>fferenza fondamentale dell'atteggiamento religioso tra l'Est<br />

(Cina ed In<strong>di</strong>a) e l'Ovest; questa <strong>di</strong>fferenza può essere espressa in termini<br />

logici. Dopo Aristotele il mondo occidentale ha seguito i principi logici della<br />

filosofia aristotelica. Questa logica è basata sulla legge dell'identità, che<br />

<strong>di</strong>chiara che A è A, sulla legge <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zione (A non è non-A) e sulla<br />

legge del terzo escluso (A non può essere A e non-A, nemmeno A o non-A).<br />

Aristotele spiega molto chiaramente la sua posizione nella seguente frase: "à<br />

impossibile per la stessa cosa nello stesso tempo appartenere e non<br />

appartenere alla stessa cosa nello stesso modo; e qualunque altra <strong>di</strong>stinzione<br />

possiamo aggiungere per sostenere obiezioni <strong>di</strong>alettiche, lasciamo che si<br />

aggiunga. Questo è, allora, il più certo <strong>di</strong> tutti i principi ... ". ( Aristotele '<br />

Metafisica, Libro Gamma, 1005b. 20 (trad. ìt. <strong>di</strong> A. Carlini, Bari, Laterza,<br />

1928).<br />

Questo assioma della logica aristotelica ha influenzato così profondamente<br />

le nostre convinzioni che esso ci sembra naturale ed evidente, mentre d'altro<br />

canto la <strong>di</strong>chiarazione che X è A e non-A sembra essere un nonsenso.<br />

(Naturalmente, la <strong>di</strong>chiarazione si riferisce al soggetto X ad un dato tempo,<br />

non a X ora e a X dopo, o a un aspetto <strong>di</strong> X contro un altro aspetto.)<br />

In contrasto con la logica aristotelica è ciò che si può chi<strong>amare</strong> logica<br />

paradossale, che presume che A e non-A non si escludono l'un l'altro, come<br />

pre<strong>di</strong>cati <strong>di</strong> X. La logica paradossale era predominante nel pensiero cinese e<br />

in<strong>di</strong>ano, nella psicologia <strong>di</strong> Eraclito, e poi <strong>di</strong> nuovo, sotto il nome <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>alettica, <strong>di</strong>venne la filosofia <strong>di</strong> Hegel e <strong>di</strong> Marx. Il principio generale <strong>di</strong><br />

questa logica paradossale è stato chiaramente descritto da Lao-tze. "Le parole<br />

che sono strettamente vere sembrano essere paradossali." E da Chuang-tzu:<br />

"Quello che è, uno è uno. Quello che non è uno, è pure uno. " Queste formule<br />

<strong>di</strong> logica paradossale nel pensiero occidentale hanno la loro prima<br />

espressione nella filosofia <strong>di</strong> Eraclito. Egli presume che il conflitto tra gli<br />

opposti sia la base <strong>di</strong> tutta l'esistenza. "Essi non capiscono" <strong>di</strong>ce "che il tutto-<br />

Uno, in conflitto in se stesso è identico a se stesso: armonia in conflitto, come<br />

nell'arco e nella lyra." O più chiaramente: "Noi an<strong>di</strong>amo nello stesso fiume, e<br />

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