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Un'altra caratteristica dell'amore sentimentale è quella <strong>di</strong> essere fuori del<br />
tempo. Una coppia può essere profondamente commossa dal ricordo dei suo<br />
passato amore (sebbene quando questo passato era presente non vi fosse<br />
nessun amore) o dalle fantasie del suo amore futuro.<br />
Quanti fidanzati, o sposi novelli, sognano una felicità amorosa futura,<br />
mentre in quel preciso momento in cui vivono stanno già cominciando a<br />
stancarsi l'uno dell'altra? Questa tendenza coincide con un atteggiamento<br />
generale caratteristico nell'uomo moderno. Egli vive nel passato o nel futuro,<br />
ma non nel presente. Ricorda sentimentalmente l'infanzia e la madre, oppure<br />
fa piani felici per il futuro. Sia che l'amore sia sentito partecipando alle<br />
esperienze fittizie degli altri, o sia spostato dal presente al passato e al futuro,<br />
questa anormale forma <strong>di</strong> amore serve come un oppio per alleviare le pene<br />
della realtà e della solitu<strong>di</strong>ne dell'in<strong>di</strong>viduo.<br />
Un'altra forma d'amore nevrotico sta nell'uso del meccanismo proiettivo<br />
allo scopo <strong>di</strong> evitare i propri problemi, interessandosi invece dei <strong>di</strong>fetti e<br />
delle debolezze della persona "amata". Il soggetto si comporta in questo<br />
modo come fanno i clan, le nazioni, le religioni. Hanno una grande<br />
percezione perfino per le minime manchevolezze dell'altra persona, e tirano<br />
avanti ignorando le proprie, sempre occupati ad accusare o a riformare<br />
l'altro. Se tutti e due lo fanno (come spesso avviene) il rapporto d'amore<br />
viene trasformato in un rapporto <strong>di</strong> reciproca proiezione. Se io sono<br />
autoritario o indeciso o avido, accuso <strong>di</strong> ciò il mio compagno, e, secondo il<br />
mio carattere, voglio guarirlo o punirlo. L’altra persona fa lo stesso: così<br />
entrambi riescono ad ignorare i propri problemi, e <strong>di</strong> conseguenza ad evitare<br />
<strong>di</strong> muovere quei passi necessari al proprio sviluppo.<br />
Un'altra forma è la proiezione dei propri problemi sui figli. Questo<br />
desiderio nasce dal bisogno <strong>di</strong> proiettare i propri problemi dell'esistenza sui<br />
bambini. Quando una persona sente <strong>di</strong> non essere stata capace <strong>di</strong> dare un<br />
senso alla propria vita, tenta <strong>di</strong> dargliene uno de<strong>di</strong>candosi ai figli. Ma è<br />
destinato a sbagliare per sé e per i figli. In primo luogo perché ognuno risolve<br />
da sé il problema dell'esistenza; secondariamente, perché il soggetto manca<br />
delle qualità necessarie a guidare i figli nella loro ricerca <strong>di</strong> una soluzione. I<br />
ragazzi servono "da paravento" anche quando si presenta il problema <strong>di</strong><br />
sciogliere un matrimonio infelice. L'argomento base dei genitori in una<br />
situazione simile è che non possono separarsi per non privare i figli del bene<br />
<strong>di</strong> una famiglia unita. Qualsiasi analisi profonda <strong>di</strong>mostra invece che<br />
l'atmosfera <strong>di</strong> tensione e d'infelicità nella "famiglia unita" è più dannosa per i<br />
ragazzi <strong>di</strong> quanto non lo sarebbe un'aperta rottura, che insegnerebbe loro<br />
almeno che l'uomo è capace <strong>di</strong> porre fine a una situazione insostenibile con<br />
una decisione coraggiosa.<br />
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