20.05.2013 Views

L'arte di amare-Erich Fromm.pdf

L'arte di amare-Erich Fromm.pdf

L'arte di amare-Erich Fromm.pdf

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

concetto che il pensiero può solo percepire in contrad<strong>di</strong>zioni, ha trovato una<br />

sequenza ancora più drastica nella filosofia vedantica, che sostiene che il<br />

pensiero - con tutta la sua fine <strong>di</strong>stinzione - è "solo un più sottile orizzonte<br />

d'ignoranza, in effetti il più sottile <strong>di</strong> tutto l'ingannevole capriccio <strong>di</strong> maya."<br />

La logica paradossale ha un aspetto significativo nel concetto <strong>di</strong> Dio. In<br />

quanto Dio rappresenta la realtà fondamentale, e in quanto la mente umana<br />

percepisce la realtà nelle contrad<strong>di</strong>zioni, non può essere formulato alcun<br />

giu<strong>di</strong>zio positivo su Dio. Nel Vedânta, l'idea <strong>di</strong> un Dio onnipotente e<br />

onnisciente è considerata estrema forma d'ignoranza. Ve<strong>di</strong>amo qui la<br />

connessione con l'anonimità <strong>di</strong> Tao, l'anonimo nome del Dio che si rivela a<br />

Mosè, il "Niente assoluto" <strong>di</strong> Meister Eckhart. L’uomo può solo conoscere la<br />

negazione, mai la posizione della realtà fondamentale. L'uomo non può<br />

sapere ciò che Dio è, anche se è assai ben conscio <strong>di</strong> ciò che Dio non è...<br />

Perciò, non appagata, la mente anela al bene più alto. " Per Meister Eckhart,<br />

"Il Divino è negazione delle negazioni, è <strong>di</strong>niego dei <strong>di</strong>nieghi... Ogni creatura<br />

ha in sé una negazione; uno nega <strong>di</strong> essere l'altro." Quin<strong>di</strong> per Meister<br />

Eckhart Dio <strong>di</strong>venta "Il Niente assoluto", così per la Kabalah la realtà ultima è<br />

lo "En Sof", l'Infinito.<br />

Ho parlato delle <strong>di</strong>fferenze tra la logica aristotelica e la logica paradossale<br />

per preparare il terreno all'importante <strong>di</strong>fferenza del concetto dell'amore per<br />

Dio. I maestri <strong>di</strong> logica paradossale <strong>di</strong>chiarano che l'uomo può percepire la<br />

realtà solo nelle contrad<strong>di</strong>zioni, e non può mai percepire nel pensiero<br />

l'estrema realtà-unità, l'Uno stesso.<br />

Ciò porta alla conseguenza che non si cerca lo scopo principale per trovare<br />

la risposta nel pensiero. Il pensiero può solo portarci alla convinzione che<br />

non può darci la risposta principale. Il mondo del pensiero resta prigioniero<br />

del paradosso. L'unico modo in cui il mondo può essere afferrato<br />

definitivamente sta non nel pensiero, ma negli atti, nell'esperienza dell'unità.<br />

Così la logica paradossale porta alla conclusione che l'amore per Dio non è né<br />

la conoscenza <strong>di</strong> Dio nel pensiero, né il pensiero del nostro amore per Dio,<br />

ma l'atto <strong>di</strong> sentire l'unità con Dio.<br />

Ciò porta all'enfasi sul vero modo <strong>di</strong> vivere. Tutto della vita, ogni piccola<br />

ed importante azione, è de<strong>di</strong>cato alla conoscenza <strong>di</strong> Dio, ma non una<br />

conoscenza nel pensiero giusto, bensì nella giusta azione. Ciò appare<br />

chiaramente nelle religioni orientali. Nel brahmanismo come nel bud<strong>di</strong>smo e<br />

nel taoismo, lo scopo principale della religione non è la giusta fede, ma la<br />

giusta azione. Difficilmente c'è stato uno scisma sulla fede nella tra<strong>di</strong>zione<br />

ebraica (la grande attesa, la <strong>di</strong>fferenza tra Farisei e Sadducei, era<br />

essenzialmente una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> classe sociale). L'enfasi della religione<br />

47

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!