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L'arte di amare-Erich Fromm.pdf

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Come ho già detto la con<strong>di</strong>zione essenziale per la conquista dell'amore è il<br />

superamento del proprio narcisismo. L'orientamento narcisistico serve a far<br />

sentire come realtà solo ciò che esiste dentro <strong>di</strong> noi, mentre i fenomeni del<br />

mondo esterno non hanno realtà in se stessi, ma sono considerati solo dal<br />

punto <strong>di</strong> vista dell'utilità o del pericolo che rappresentano per noi. Il polo<br />

opposto del narcisismo è l'obiettività; è la facoltà <strong>di</strong> vedere la gente e le cose<br />

così come sono, obiettivamente, e <strong>di</strong> essere in grado <strong>di</strong> separare questo<br />

quadro obiettivo da un quadro formato dai propri desideri e timori. Tutte le<br />

forme <strong>di</strong> psicosi <strong>di</strong>mostrano l'incapacità <strong>di</strong> essere obiettivi, ad un grado<br />

estremo.<br />

Per la persona malata <strong>di</strong> mente, l'unica realtà che esiste è quella dentro <strong>di</strong><br />

lei, quella dei suoi timori e desideri. Vede il mondo esterno come un simbolo<br />

del proprio mondo interno, come creazione propria. Tutti noi facciamo la<br />

stessa cosa quando sogniamo. Nel sogno costruiamo avvenimenti,<br />

insceniamo drammi, che sono l'espressione dei nostri desideri e timori<br />

(sebbene a volte anche del nostro intuito e giu<strong>di</strong>zio), e mentre siamo<br />

addormentati siamo convinti che il prodotto dei nostri sogni sia reale come la<br />

realtà che percepiamo quando siamo svegli.<br />

Il pazzo o il sognatore mancano completamente <strong>di</strong> una visione obiettiva<br />

del mondo esterno; ma tutti noi siamo più o meno pazzi, più o meno<br />

sognatori; tutti noi abbiamo una visione personale del mondo, deformata<br />

dalla nostra tendenza narcisistica. C'è bisogno <strong>di</strong> fare esempi? Ognuno può<br />

trovarli facilmente guardando se stesso, i propri parenti o amici, leggendo i<br />

giornali. Variano nella misura della <strong>di</strong>storsione narcisistica della realtà. Una<br />

donna, per esempio, telefona al me<strong>di</strong>co <strong>di</strong>cendogli <strong>di</strong> volersi recare nel suo<br />

stu<strong>di</strong>o quello stesso pomeriggio. Il me<strong>di</strong>co risponde che non è libero quel<br />

pomeriggio, ma che può vederla il giorno seguente. La risposta <strong>di</strong> lei è: "Ma<br />

dottore, abito proprio a cinque minuti dal suo ufficio." Non può capire che il<br />

me<strong>di</strong>co non ha tempo da de<strong>di</strong>carle, dato che la <strong>di</strong>stanza è così breve. Sente la<br />

situazione in modo narcisistico: poiché lei risparmia tempo, lui risparmia<br />

tempo; per lei l'unica realtà è lei stessa.<br />

Meno serie, o forse solo meno ovvie, sono le storture comuni alle relazioni<br />

interpersonali. Quanti genitori tengono conto soltanto delle reazioni del<br />

bambino, della sua obbe<strong>di</strong>enza, della sua <strong>di</strong>ligenza, invece <strong>di</strong> penetrare o <strong>di</strong><br />

interessarsi a quello che il bambino sente per e da se stesso? Quanti mariti<br />

hanno un ritratto della moglie come <strong>di</strong> donna autoritaria, perché il loro<br />

attaccamento alla madre fa loro interpretare ogni affermazione dì personalità<br />

della moglie come una restrizione della propria libertà? Quante mogli<br />

credono che i mariti siano stupi<strong>di</strong> o inetti, perché non vivono in quel quadro<br />

fantastico che si sono costruite nell'infanzia?<br />

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