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la battaglia di trafalgar - Marina Militare

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OSSERVATORIO<br />

<strong>di</strong>sconoscendo, il loro Q.I. emozionale.<br />

Questo perché per molti secoli si è<br />

erroneamente ritenuto che l’unica intelligenza<br />

“vera” fosse quel<strong>la</strong> razionale.<br />

Entrambe le intelligenze (razionale<br />

ed emotiva) però, hanno pari <strong>di</strong>gnità e<br />

sono necessarie per <strong>la</strong> sopravvivenza<br />

sebbene i pensatori razionalisti facciano<br />

dell’eliminazione dell’emozione<br />

dal pensiero il loro credo.<br />

Tuttavia ciò che hanno trascurato<br />

è l’inevitabile onnipresenza delle<br />

emozioni in ogni azione. In merito è<br />

chiarificatore il pensiero <strong>di</strong> Goleman,<br />

scopritore dell’intelligenza emotiva,<br />

che ha definito questa come “<strong>la</strong> capacità<br />

<strong>di</strong> motivare se stessi, <strong>di</strong> persistere<br />

nel perseguire un obiettivo nonostante<br />

le frustrazioni, <strong>di</strong> control<strong>la</strong>re gli<br />

impulsi e rimandare <strong>la</strong> gratificazione,<br />

<strong>di</strong> modu<strong>la</strong>re i propri stati d’animo<br />

evitando che <strong>la</strong> sofferenza impe<strong>di</strong>sca<br />

<strong>di</strong> pensare e <strong>di</strong> sperare”. Questa<br />

breve <strong>di</strong>gressione ci consente <strong>di</strong> non<br />

avere alcun dubbio sul quesito posto<br />

in precedenza: appagare i valori e le<br />

emozioni dell’uomo è in<strong>di</strong>spensabile<br />

e prioritario. S’intende bene ora che<br />

fornire una breve definizione che concettualizzi<br />

cosa significhi patrimonio<br />

intangibile, risulti oltremodo riduttivo<br />

anche perché quest’argomento, secondo<br />

me più d’ogni altro, pretende<br />

un uso sapiente e straor<strong>di</strong>nariamente<br />

attento del lessico. Infatti, se è vero,<br />

in generale, che un utilizzo errato delle<br />

parole può “ferire”, è oltremodo<br />

vero, in questo partico<strong>la</strong>re, che una<br />

definizione appena non ade-guata potrebbe<br />

avere ripercussioni fuorvianti<br />

o negative sull’intera comunità <strong>di</strong><br />

un’organizzazione.<br />

Fermo restando quanto sopra, a<br />

mio avviso il così detto intangibile<br />

potrebbe rappresentarsi come l’immateriale<br />

carta costituzionale dei<br />

valori e dei principi <strong>di</strong> un’organizzazione<br />

e, giacché tale, fonte primaria<br />

e con<strong>di</strong>visa cui fare riferimento. Essa<br />

è tanto un’ere<strong>di</strong>tà culturale/spirituale<br />

che affonda e nutre le sue ra<strong>di</strong>ci nel<br />

passato, quanto un ponte su cui basare<br />

le azioni del futuro. Sua partico<strong>la</strong>re<br />

caratteristica, usando ancora questo<br />

parallelismo, è che risente fortemente<br />

del “clima <strong>di</strong>alettico” dell’organizzazione.<br />

Detto clima, sempre a mio<br />

parere, è qualche cosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso dal<br />

glossario proprio <strong>di</strong> un luogo <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro<br />

o dalle gergalità che inevitabilmente<br />

contrad<strong>di</strong>stinguono un ambiente<br />

professionale da un altro.<br />

Il “clima <strong>di</strong>alettico” è molto <strong>di</strong> più<br />

perché riesce ad influenzare <strong>la</strong> costituzione<br />

dei valori essendo capace finanche<br />

<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficar<strong>la</strong> qualora vi fosse<br />

un comune e costante comportamento<br />

comunicativo ( anche inconsapevole)<br />

da parte del<strong>la</strong> maggior parte dei<br />

consociati. Riscontrare ad esempio<br />

che, anche nel mondo militare, si<br />

sente sempre meno <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> subor<strong>di</strong>nato<br />

preferendo espressioni come<br />

collega meno anziano o col<strong>la</strong>boratore<br />

oppure, venendo ad una realtà a noi<br />

più vicina, coa<strong>di</strong>utore al posto <strong>di</strong> docente<br />

(quest’ultimo, infatti, comporta,<br />

come postu<strong>la</strong>to, che dall’altra parte vi<br />

siano degli alunni e non degli ufficiali<br />

con una sensibile anzianità anagrafica<br />

e professionale) sono evidenze <strong>di</strong> un<br />

approccio <strong>di</strong>verso che tiene conto, in<br />

questo caso, del<strong>la</strong> maggiore considerazione<br />

che l’organizzazione sta dando<br />

al “valore uomo”.<br />

Detto comportamento <strong>di</strong>alettico,<br />

come si <strong>di</strong>ceva, ha così mo<strong>di</strong>ficato <strong>la</strong><br />

costituzione dei valori affermando<br />

maggiore centralità al<strong>la</strong> figura dell’uomo.<br />

Si rileva quin<strong>di</strong> che cambiare<br />

linguaggio non è una banale operazione<br />

<strong>di</strong> marketing lessicale, ma è un<br />

sintomo chiaro ed inequivocabile del<strong>la</strong><br />

penetrazione dei valori all’interno<br />

<strong>di</strong> una comunità d’in<strong>di</strong>vidui che formano,<br />

appunto, un’organizzazione.<br />

Azzardando una sorta <strong>di</strong> cacofonico<br />

neologismo, potrei affermare che se<br />

esistesse un “intangilometro”, ovvero<br />

un misuratore d’intangibile, questo<br />

29<br />

registrerebbe, ad ogni variazione <strong>di</strong><br />

linguaggio, un aumento o una <strong>di</strong>minuzione<br />

dei valori percepiti.<br />

Impresa e patrimonio<br />

intangibile<br />

Restando ancora nell’ambito delle<br />

variazioni <strong>di</strong>alettiche, è importante<br />

notare come il mondo privato,<br />

comprendendone le ricadute anche<br />

sul profitto, si è subito affrettato a<br />

cambiare ad<strong>di</strong>rittura le etichette organizzative:<br />

ben poche usano ancora<br />

il termine <strong>di</strong>rezione del personale,<br />

sostituito ormai dal<strong>la</strong> c.d. <strong>di</strong>rezione<br />

delle risorse umane.<br />

Andando ancora avanti nell’esperienza<br />

delle imprese private, è d’interesse<br />

vedere come queste definiscono<br />

il patrimonio intangibile. Ebbene,<br />

praticamente tutte rappresentano<br />

questo concetto con tre pi<strong>la</strong>stri: <strong>la</strong><br />

conoscenza, <strong>la</strong> cre<strong>di</strong>bilità e, per quel<br />

che a noi maggiormente interessa in<br />

questo breve stu<strong>di</strong>o, <strong>la</strong> coesione e <strong>la</strong><br />

de<strong>di</strong>zione del personale.<br />

Ora è utile porsi questa domanda:<br />

perché le aziende sono così attente a<br />

questo tipo <strong>di</strong> patrimonio?<br />

Una delle più gran<strong>di</strong> realtà industriali<br />

italiane, <strong>la</strong> Fiat, risponde così<br />

al quesito: “Il patrimonio intangibile<br />

con<strong>di</strong>ziona il Capitale Finanziario perché<br />

è inserito nei processi aziendali (e<br />

acquista valore con l’uso, al contrario<br />

delle risorse tangibili), e si trasforma<br />

in risultati ven<strong>di</strong>bili dall’azienda”.<br />

Dal<strong>la</strong> lettura <strong>di</strong> questa significativa asserzione,<br />

appare evidente quanto un<br />

insieme forte <strong>di</strong> valori influisce sui risultati<br />

e le performance dell’impresa.<br />

Si ba<strong>di</strong> bene che non è stata utilizzata<br />

<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> migliori i risultati oppure<br />

ottimizzi i risultati. L’affermazione è<br />

inequivoca: Con<strong>di</strong>ziona. Per comprendere<br />

al meglio questo pensiero basta<br />

mutuare il concetto giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione.<br />

Facendo ciò ci si accorge, <strong>la</strong>palissianamente,<br />

che senza il verificarsi

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