la battaglia di trafalgar - Marina Militare
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OSSERVATORIO<br />
to, che è quel<strong>la</strong> del momento in cui con <strong>la</strong><br />
scoperta del Nuovo Mondo il Me<strong>di</strong>terraneo<br />
cessa <strong>di</strong> essere un centro <strong>di</strong> gravità, perché<br />
per il resto le varie rotture, caratterizzate<br />
soprattutto dagli scontri militari, sono, <strong>di</strong>rei,<br />
riassorbite storicamente nel lungo periodo<br />
da una unità <strong>di</strong> fondo i cui connotati<br />
sono economici, tecnologici, scientifici e<br />
culturali.<br />
Ma quando è nato il nostro Occidente<br />
moderno?<br />
Il nostro Occidente moderno nasce senza<br />
dubbio da alcune rivoluzioni che sono<br />
state evidenziate, storicamente par<strong>la</strong>ndo.<br />
A metà del XIII secolo è avvenuto un fatto<br />
epocale: <strong>la</strong> bi<strong>la</strong>ncia commerciale, che fino<br />
ad allora era a netto favore dell’Oriente, e<br />
questo portava ad una continua emorragia <strong>di</strong><br />
metalli nobili dall’Occidente verso l’Oriente,<br />
e ad un flusso altrettanto continuo <strong>di</strong><br />
merci, le cosiddette spezie, da Oriente a<br />
Occidente, questa bi<strong>la</strong>ncia commerciale si è<br />
rovesciata, grazie ad una crescita esponenziale<br />
in termini economici, in termini produttivi<br />
e anche <strong>di</strong> invenzione tecnologica,<br />
dell’Occidente. Questa crescita si<br />
è connotata imme<strong>di</strong>atamente nel fatto<br />
che gli occidentali hanno cominciato a<br />
coniare moneta d’oro, e questa moneta<br />
d’oro, lo Zecchino <strong>di</strong> Venezia, il Fiorino<br />
<strong>di</strong> Firenze, è <strong>di</strong>ventata, per così <strong>di</strong>re, il<br />
Dol<strong>la</strong>ro del Me<strong>di</strong>terraneo, soppiantando il<br />
Bisante <strong>di</strong> Costantinopoli e tutte le monete<br />
musulmane, che in fondo erano esemplificate<br />
sul Bisante <strong>di</strong> Costantinopoli, che poi è il<br />
vecchio solidus aureus romano.<br />
A quel punto, grande rivoluzione del<strong>la</strong><br />
bi<strong>la</strong>ncia commerciale, che si accompagna<br />
ad una prima grande rivoluzione <strong>di</strong> tipo tecnologico,<br />
eccetera, gli occidentali <strong>di</strong>ventano<br />
i padroni del Me<strong>di</strong>terraneo ed egemonizzano<br />
un Me<strong>di</strong>terraneo che fino ad allora era<br />
stato egemonizzato dal mondo arabo e dal<br />
mondo bizantino. Ma nello stesso tempo gli<br />
occidentali fanno un passo avanti sostanziale<br />
(gli occidentali, nel senso degli europei e<br />
<strong>la</strong>tini, in fondo si dovrebbe <strong>di</strong>re così), fanno<br />
un passo avanti nel<strong>la</strong> loro appropriazione,<br />
anche riappropriazione, del<strong>la</strong> cultura antica,<br />
attraverso, per esempio, <strong>la</strong> riappropriazione<br />
del<strong>la</strong> filosofia aristotelica. Ma tutto questo<br />
avviene per il tramite musulmano, e avviene<br />
in un Oriente che è per così <strong>di</strong>re, tra virgolette,<br />
un “Oriente occidentale”: il Maghreb<br />
e <strong>la</strong> Spagna. È da qui che arrivano non solo<br />
le traduzioni del Corano (<strong>la</strong> prima traduzione<br />
<strong>la</strong>tina del Corano data dal<strong>la</strong> metà del XII<br />
secolo, ed è rimasta una traduzione in circo<strong>la</strong>zione<br />
fino almeno al<strong>la</strong> metà del ‘500, con<br />
poche varianti), ma mentre si traduce il Corano<br />
(c’era un grande centro <strong>di</strong> traduzione<br />
interculturale, cristiano-musulmano-ebrai-<br />
co a Toledo, che ha funzionato per alcune<br />
decine <strong>di</strong> anni), si traducono anche trattati<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina, trattati <strong>di</strong> astronomia, trattati<br />
<strong>di</strong> fisica, <strong>di</strong> chimica, eccetera. Praticamente<br />
<strong>di</strong> lì a poco Leonardo Fibonacci dal Maghreb<br />
ci porta lo “zero”, e a quel punto siamo<br />
a posto. Con <strong>la</strong> scoperta, o meglio con<br />
l’adozione, dello “zero” nel nostro sistema<br />
matematico siamo al<strong>la</strong> fondazione <strong>di</strong> un<br />
grande flusso tecnologico che ci porta dritti<br />
al<strong>la</strong> scienza delle finanze per un verso, e<br />
al<strong>la</strong> rivoluzione informatico-telematica per<br />
un altro, e questa probabilmente è <strong>la</strong> vera<br />
grande fondazione dell’Occidente.<br />
A questo punto ho fatto sparire con un<br />
gioco maldestro, <strong>di</strong> prestigio, secoli <strong>di</strong> guerre<br />
e <strong>di</strong> crociate, ma in realtà si può <strong>di</strong>re questo<br />
per farle ricomparire, e darle quello che,<br />
a mio avviso, è il posto che compete loro<br />
nel<strong>la</strong> Storia. Siamo davanti all’epifenomeno<br />
militare <strong>di</strong> una realtà profonda<br />
<strong>di</strong> tipo economico, <strong>di</strong><br />
tipo sociale,<br />
<strong>di</strong> tipo<br />
<strong>di</strong>plomatico, <strong>di</strong> tipo<br />
militare, che è fondata sul <strong>di</strong>alogo,<br />
sull’incontro e sul<strong>la</strong> complementarità<br />
tra civiltà, e niente affatto sullo scontro<br />
fra civiltà. Certo, non è uno scambio, se volete,<br />
al<strong>la</strong> pari; è evidente che per molti secoli,<br />
<strong>di</strong>rei coscientemente forse fino al XVIII<br />
secolo, anche se ho qualche dubbio, l’Is<strong>la</strong>m<br />
che ci interessa in questo momento, l’Is<strong>la</strong>m<br />
Me<strong>di</strong>terraneo, che è un elemento forte, un<br />
elemento <strong>di</strong> spicco e <strong>di</strong> rilievo, un vo<strong>la</strong>no<br />
nell’impero ottomano, continuerà a guardare<br />
senza dubbio all’Europa come un Paese<br />
barbaro, come <strong>di</strong>ceva Sir Bernard Lewis in<br />
un suo grande libro, forse quello più noto<br />
ancora oggi, “Europa barbara e feudale”:<br />
appunto, l’Occidente sarà visto dai Paesi<br />
musulmani come un mondo barbaro.<br />
Un mondo barbaro però da cui trarre<br />
una sorta <strong>di</strong> tesoro nascosto, che <strong>di</strong>ventava<br />
progressivamente in<strong>di</strong>spensabile, che era <strong>la</strong><br />
grande tecnologia, <strong>la</strong> tecnologia delle navi a<br />
ve<strong>la</strong>, <strong>la</strong> tecnologia dei cannoni, <strong>la</strong> tecnologia<br />
delle conoscenze cartografiche. I sultani <strong>di</strong><br />
Istanbul hanno cercato progressivamente <strong>di</strong><br />
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importare nell’impero anche l’altra grande<br />
ricchezza tecnologica nuova dell’Occidente,<br />
che era <strong>la</strong> stampa, ma in questo il peso<br />
dei teologi e il peso dell’Is<strong>la</strong>m tra<strong>di</strong>zionalista<br />
li ha bloccati per molto tempo. Bonneval<br />
Pascià, cioè il marchese <strong>di</strong> Bonneval, amico<br />
del Casanova, che era <strong>di</strong>ventato il deux ex<br />
machina tecnologico e anche <strong>di</strong>plomatico<br />
del<strong>la</strong> Istanbul del ‘700, fino al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
navale, <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> d’artiglieria, <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> <strong>di</strong><br />
cartografia ci è arrivato, ma quando ha provato<br />
ad impiantare nell’impero una stamperia<br />
allora lì i problemi sono affiorati, e<br />
sono affiorati in modo duro. Un osservatore<br />
occidentale o<strong>di</strong>erno <strong>di</strong>rebbe che il fondamentalismo<br />
musulmano, per certi aspetti, è<br />
cominciato da quel<strong>la</strong> reazione. Non è vero<br />
naturalmente, perché il <strong>di</strong>scorso, per certi<br />
versi, era molto più lontano, e per certi altri<br />
quello che noi chiamiamo fondamentalismo<br />
musulmano è in realtà un’ideologia molto<br />
moderna, fin troppo moderna e anche fin<br />
troppo occidentale, per paradossale che <strong>la</strong><br />
cosa possa sembrare.<br />
Ecco, arrivati a questo punto si dovrebbe<br />
forse spendere qualche paro<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> grande<br />
gloria cristiana <strong>di</strong> Lepanto, al<strong>la</strong> quale<br />
non partecipò il Re <strong>di</strong> Francia, o meglio non<br />
partecipò <strong>la</strong> Francia, che in quel momento<br />
era, anche istituzionalmente, in una situazione<br />
<strong>di</strong> crisi. Ma <strong>la</strong> Francia certo non fu<br />
contenta del<strong>la</strong> grande vittoria cristiana <strong>di</strong><br />
Lepanto, nonostante <strong>la</strong> Francia non fosse<br />
meno cristiana del<strong>la</strong> Spagna e nemmeno<br />
del<strong>la</strong> Repubblica <strong>di</strong> San Marco. E al<strong>la</strong><br />
stessa <strong>battaglia</strong> non partecipò il Sacro Romano<br />
Imperatore, né un soldo né un soldato<br />
al<strong>la</strong> flotta del<strong>la</strong> Santa Lega, e non partecipò<br />
nemmeno l’Inghilterra.<br />
Del<strong>la</strong> grande vittoria cristiana <strong>di</strong> Lepanto<br />
l’unico a essere veramente contento fu lo<br />
Scià <strong>di</strong> Persia (che però, anche se sciita, era<br />
pur sempre musulmano), perchè con l’occasione<br />
<strong>di</strong> Lepanto rispolverò tutta una vecchia<br />
tra<strong>di</strong>zione, che era già tartaro-persiana,<br />
<strong>di</strong> idea <strong>di</strong> collegarsi con l’Occidente <strong>la</strong>tino<br />
per, in qualche modo, schiacciare l’Is<strong>la</strong>m<br />
me<strong>di</strong>terraneo. Era una vecchia tra<strong>di</strong>zione<br />
geopolitica con padri illustri, ci aveva pensato<br />
ad<strong>di</strong>rittura San Luigi, Luigi IX <strong>di</strong> Francia<br />
in pieno ‘200. Quest’idea <strong>di</strong> collegarsi<br />
con i mongoli <strong>di</strong> Persia, per eliminare quello<br />
che allora era l’Is<strong>la</strong>m, perché i mongoli<br />
non erano ancora musulmani, o perlomeno<br />
non lo erano tutti, l’idea geopolitica <strong>di</strong><br />
questa possibile morsa euro-centro-asiatica<br />
per eliminare <strong>la</strong> potenza is<strong>la</strong>mica me<strong>di</strong>terranea,<br />
rimase e sarebbe rimasta molto a lungo<br />
(anche se successivamente i mongoli si<br />
is<strong>la</strong>mizzarono). Scià Abbas ne par<strong>la</strong>va col<br />
nostro Pietro del<strong>la</strong> Valle negli anni fra il<br />
1611 e il 1614, se ricordo bene. E i piani <strong>di</strong>