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UNIVERSITA' dEglI STUdI dI FOggIA - laprimapietra - Altervista

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Gli antipsicotici di nuova generazione sono più selettivi per i recettori del sistema<br />

dopaminergico, dotati anche di azione serotoninergica, tra cui abbiamo la Clozapina, Risperidone<br />

e Olanzapina, che rispetto ai neurolettici presentano diversi vantaggi cioè agiscono più<br />

rapidamente e con maggiore efficacia sui sintomi positivi e negativi, sono più efficaci nelle<br />

forme di schizofrenia resistente alle altre terapie, sono più tollerati dal pz perchè hanno un<br />

minore effetto sedativo e un basso rischio di effetti indesiderati extrapiramidali e<br />

anticolinergici, anche se nel caso della clozapina bisogna eseguire dei controlli ematologici<br />

frequenti per valutare la presenza di granulocitopenia/agranulocitosi.<br />

Alcune volte gli antipsicotici sono associati alle benzodiazepine per potenziare l’azione sedativa<br />

degli antipsicotici e indurre il sonno, oppure si ricorre agli antidepressivi a basso dosaggio (SSRI)<br />

in caso di schizofrenia severa con sintomi negativi invalidanti o depressione sovrapposta alla<br />

schizofrenia, evitando di disinibire eccessivamente il pz o l’aggravamento dei sintomi positivi.<br />

La Terapia Socioriabilitativa e la Psicoterapia hanno il compito di stimolare il recupero<br />

dell’autonomia del pz e l’autosufficienza, favorire il reinserimento in famiglia o in comunità,<br />

mediante tecniche di tipo cognitivo-comportamentale, terapie di gruppo e sistemico-relazionali.<br />

Il DSM-IV distingue 4 sottotipi di schizofrenia eterogenei per modalità di esordio, quadro<br />

clinico, evoluzione e prognosi cioè schizofrenia disorganizzata, paranoide, residua e catatonica.<br />

La Schizofrenia Disorganizzata o Ebefrenica esordisce in età giovanile (Ebe: dea della<br />

giovinezza) spesso in soggetti con età < 20 anni e anamnesi familiare + per la schizofrenia.<br />

Dal punto di vista Clinico si ha una fase premorbosa con scarso rendimento scolastico o<br />

lavorativo, a cui segue la psicosi schizofrenica che in genere ha un esordio subdolo dominata da<br />

sintomi di tipo disorganizzato. Il decorso è cronico con periodiche riacutizzazioni che peggiorano<br />

progressivamente il quadro clinico di base con insorgenza di sintomi positivi in particolare deliri<br />

di furto, diffusione o inserzione del pensiero con idee frammentarie, poco sistematizzate a<br />

contenuto variabile, allucinazioni uditive raramente congrue al delirio.<br />

I sintomi negativi si manifestano nelle fasi di remissione o periodi intercritici.<br />

L’evoluzione è lenta e progressiva con impoverimento affettivo e intellettivo del pz fino allo<br />

stato demenziale, depressione e rischio di suicidio nel 10% dei casi nelle fasi iniziali del disturbo<br />

o in caso di miglioramento dopo una riacutizzazione.<br />

La risposta alla terapia medica e socioriabilitativa è piuttosto limitata con prognosi sfavorevole.<br />

La Schizofrenia Paranoide esordisce tra i 20 e 35 anni in entrambi i sessi, in genere in modo<br />

acuto, brusco, con quadro clinico dominato da sintomi positivi, cioè deliri persecutori, riferimento<br />

e di grandezza, con idee ben strutturate, sistematizzate, a contenuto più costante e ricche di<br />

particolari, allucinazioni uditive, tattili e dello schema corporeo, congrue ai deliri, spesso<br />

associati a sintomi di tipo disorganizzato, raramente ai sintomi negativi. Il decorso è cronico con fasi<br />

di riacutizzazione dominate da sintomi positivi vissuti con grande partecipazione emotiva,<br />

associati ad agitazione psicomotoria e nei casi più gravi ad uno stato di delirium transitorio.<br />

La terapia psicofarmacologica e socioriabilitativa consentono di controllare i sintomi positivi e di<br />

avere un discreto funzionamento psicosociale per lunghi periodi di tempo con prognosi migliore.<br />

La Schizofrenia Residua in genere esordisce nei soggetti giovani di sesso M, è caratterizzata<br />

soprattutto da sintomi negativi, con progressivo impoverimento affettivo e intellettivo del pz e, a<br />

causa della scarsa collaborazione e difficoltà di comunicazione col pz, spesso la prognosi è<br />

sfavorevole con difficoltà a raggiunge un buon livello di funzionamento lavorativo e sociale.<br />

La Schizofrenia Catatonica rappresenta una fase evolutiva del disturbo schizofrenico piuttosto<br />

che un suo sottotipo, caratterizzata da manifestazioni psicotiche severe con prevalenza di sintomi<br />

disorganizzati e negativi tali da richiedere il ricovero del pz, somministrando neurolettici per via<br />

i.m. dotati di un maggiore effetto antipsicotico, associati nelle forme più resistenti agli<br />

antidepressivi triciclici dotati di un potente effetto disinibente. Nelle forme severe e resistenti ai<br />

farmaci è possibile ricorrere all’elettroshock (ECT).<br />

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