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UNIVERSITA' dEglI STUdI dI FOggIA - laprimapietra - Altervista

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amenorrea da almeno 3 mesi: assenza del flusso mestruale o amenorrea primaria, psicogena<br />

da disfunzione centrale ipotalamica che può essere aggravata dal comportamento alimentare<br />

anomalo, < peso corporeo ed eventuale > dell’attività fisica con stress.<br />

Tra le manifestazioni associate e le complicanze dell’anoressia nervosa abbiamo:<br />

iperattività: nelle fasi iniziali del disturbo la pz appare attiva e piena di energia, dorme poco<br />

senza accusare stanchezza, dedicandosi ad un’intensa attività sportiva per < ulteriormente il<br />

peso corporeo. Inizialmente l’umore è buono, la pz si sente bene, è sicura di se e delle proprie<br />

scelte, non intende curarsi poichè si considera assolutamente in buona salute.<br />

depressione: nelle fasi avanzate la pz non riesce più a reggere i ritmi precedenti, per cui non è<br />

più iperattiva, con quadro vero e proprio di depressione maggiore o di distimia.<br />

ritiro sociale: la pz tende progressivamente ad isolarsi, ad evitare i rapporti sociali,<br />

interpersonali, affettivo-sessuali fino ad assumere comportamenti infantili e inadeguati.<br />

La restrizione alimentare e le condotte di eliminazione, possono provocare iponutrizione, alterazioni<br />

dell’equilibrio idroelettrolitico e acido-base con deficit di proteine, carboidrati, lipidi, vitamine,<br />

sali minerali, disidratazione, ipotensione arteriosa, bradicardia, secchezza della cute, unghie<br />

fragili, caduta dei capelli, edemi periferici, ipotermia, leucopenia, anemia, piastrinopenia.<br />

Il Decorso dell’anoressia nervosa è variabile: alcune volte la pz presenta 1 solo episodio che si<br />

risolve completamente nell’arco di alcuni mesi senza recidive, oppure si ha l’alternanza tra<br />

remissione clinica e recidive, nel 30% dei casi si ha la cronicizzazione con anoressia di lievemedia<br />

gravità, nel 10% dei casi la pz va incontro a morte.<br />

La Terapia dell’anoressia richiede la collaborazione tra psicoterapeuta, internista, dietologo,<br />

endocrinologo e ginecologo, nei casi più gravi è necessario il ricovero della pz per ripristinare lo<br />

stato nutrizionale e l’equilibrio idroelettrolitico<br />

La Psicoterapia rappresenta la principale possibilità di trattamento per la pz anoressica, anche se<br />

spesso la pz si rifiuta di farsi curare: mediante la psicoterapia cognitivo-comportamentale<br />

individuale o familiare si cerca di eliminare i pensieri irrazionali, ripristinare il rapporto con il cibo,<br />

eliminare i comportamenti anomali presenti nella famiglia che sottendono il disturbo.<br />

La terapia psicofarmacologica si basa sulla somministrazione della fluoxetina ad alto dosaggio (60-<br />

80 mg/die) utile per il controllo delle abbuffate nelle forme di anoressia con sintomi bulimici.<br />

La Bulimia Nervosa è un grave disturbo del comportamento alimentare di natura psicogena,<br />

più frequente nei soggetti di sesso F con rapporto M/F = 1/9, in genere esordisce intorno ai 18<br />

anni ma spesso giunge all’osservazione del medico tardivamente oppure molti casi non sono<br />

diagnosticati o sono confusi per forme di obesità.<br />

Dal punto di vista Clinico la bulimia si manifesta con episodi ricorrenti di abbuffate cioè iperfagia<br />

almeno 2 volte/sett, in cui il pz consuma grandi quantità di cibo di qualsiasi tipo, soprattutto ad<br />

alto contenuto di carboidrati (dolci, farinacei), senza provare piacere, gusto e senso di sazietà.<br />

La bulimia è simile al disturbo ossessivo-compulsivo perchè il pz fa un lavoro mentale continuo<br />

per cercare di controllare e neutralizzare l’impulso di mangiare, ma senza riuscirci, per cui si ha<br />

l’abbuffata con sensazione di disagio, imbarazzo e colpa, a cui segue la condotta di eliminazione<br />

come tentativo di compensazione, in particolare il vomito auto-indotto con senso di sollievo per<br />

aver eliminato il cibo e senso di frustrazione e vergogna per essere ricorso a tale rimedio.<br />

Altre volte il pz ricorre a lassativi o diuretici, restrizioni dietetiche, digiuno tra le abbuffate,<br />

esercizio fisico intenso, ecco perchè in genere non si tratta di pz in sovrappeso o obesi.<br />

Il vomito può provocare varie complicanze cioè ipokaliemia, > amilasi plasmatiche,<br />

disidratazione, melanosi del colon, erosioni dentarie, tumefazioni ghiandole salivari.<br />

Spesso la bulimia è associata ad altri disordini comportamentali o disturbi del controllo degli<br />

impulsi, in particolare la cleptomania, abuso di caffè, farmaci, alcol e altre sostanze psicotrope,<br />

oppure è complicata dalla depressione forse dovuta alla demoralizzazione del pz che non riesce a<br />

controllare il disturbo alimentare.<br />

La Terapia della bulimia nervosa si basa soprattutto sulla somministrazione della fluoxetina ad alte<br />

dosi (60-80 mg/die), psicoterapia cognitivo-comportamentale e psicodinamica.<br />

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