UNIVERSITA' dEglI STUdI dI FOggIA - laprimapietra - Altervista
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medico, e che dopo un periodo di osservazione di 1 mese al massimo, poteva essere internato<br />
definitivamente dal direttore del manicomio per procedimento giudiziario, per cui il pz perdeva la<br />
capacità di agire in senso giuridico ed era iscritto nel casellario giudiziale.<br />
Dipartimento di Salute Mentale e sue suddivisioni<br />
Organizzazione dell’Assistenza Psichiatrica<br />
Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) è il centro coordinatore di tutta l’assistenza<br />
psichiatrica del territorio, cioè si occupa dell’organizzazione, gestione e produzione delle prestazioni<br />
finalizzate alla promozione della salute mentale, prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei pz<br />
psichiatrici, che viene organizzato in ogni azienda sanitaria locale (ASL) così come disposto dal<br />
Progetto Obiettivo Tutela della Salute Mentale (1994-96) per l’adeguamento dell’assistenza<br />
psichiatrica alla legge 833 del 1978. Il DSM è costituito da 1 o 2 unità modulari con bacino di<br />
utenza non > a 150.000 abitanti. Ogni modulo comprende varie strutture territoriali:<br />
Centro di Salute Mentale (CSM): è l’ambulatorio psichiatrico territoriale cioè la sede operativa<br />
deputata all’organizzazione e coordinamento di tutte le attività del modulo dipartimentale, cioè<br />
assistenza, anche a domicilio, prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale.<br />
Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC): è il reparto psichiatrico ospedaliero in cui<br />
sono ricoverati pz affetti da crisi acute, per brevi periodi di tempo (ricovero volontario o in TSO).<br />
Strutture Semi-residenziali: abbiamo il centro diurno deputato a programmi terapeutici e<br />
riabilitativi a lungo termine per favorire la risocializzazione del pz, e il day hospital con programmi<br />
terapeutici e riabilitativi a breve-medio termine in caso di pz che non necessitano del ricovero.<br />
Strutture Residenziali: comunità terapeutiche per periodi di trattamento riabilitativo mediolunghi<br />
con attività individuali e di gruppo sia lavorative che socio-culturali, correlate a<br />
trattamenti psicofarmacologici e psicoterapeutici, tra cui abbiamo le comunità alloggio o casafamiglia<br />
che ospitano pochi pz privi di un sufficiente grado di autonomia, con l’obiettivo di<br />
promuovere l’autonomia e reinserire il pz nel contesto familiare e sociale.<br />
Prevenzione Primaria, Secondaria e Terziaria in Psichiatria<br />
La Prevenzione Primaria ha il compito di eliminare i fattori di rischio che possono favorire<br />
l’insorgenza dei disturbi psichici, ma ciò non è semplice poiché i fattori sono molteplici, presenti<br />
nelle istituzioni primarie cioè famiglia, scuola e lavoro, non facilmente isolabili o modificabili,<br />
considerando che è difficile programmare interventi per il benessere psicofisico dei cittadini. Per cui<br />
la prevenzione primaria resta ancora del tutto teorica, difficilmente applicabile sul piano pratico.<br />
La Prevenzione Secondaria si basa sulla diagnosi precoce, terapia precoce ed adeguata dei<br />
disturbi mentali, identificazione dei soggetti a rischio psicopatologico con lo scopo di < la<br />
prevalenza dei disturbi psichici, cioè tutti i casi riscontrati in una determinata popolazione, e<br />
< la durata media dei disturbi psichici.<br />
L’identificazione dei soggetti a rischio psicopatologico, maggiormente esposti ad agenti<br />
stressanti, si basa considerando le fasce di età infanzia, adolescenza, vecchiaia, condizioni sociali<br />
come soggetti poveri, senza fissa dimora, emarginati sociali, problemi relativi alla cultura<br />
dominante cioè minoranze etniche, religiose, che spesso sono più vulnerabili ai fattori di rischio.<br />
Spesso la prevenzione secondaria avviene negli ambulatori e nei reparti di medicina generale e<br />
specialistica, sia per i disturbi psicopatologici preesistenti al ricovero o alla consultazione, sia<br />
per quelli che possono insorgere come esiti di una malattia somatica e terapie ricevute.<br />
La Prevenzione Terziaria ha il compito di prevenire le riacutizzazioni e ricadute dei disturbi<br />
psichici, riducendo il grado di sofferenza, invalidità ed emarginazione sociale del pz, dovute a<br />
disturbi mentali cronici e di promuovere il riconoscimento, sviluppo e utilizzazione delle<br />
capacità funzionali residue, per cui si cerca di recuperare il funzionamento psico-sociale, il<br />
grado di autonomia o autosufficienza del pz, le relazioni interpersonali.<br />
In genere si tratta di pz cronici giovani-adulti cioè pz psicotici, personalità borderline,<br />
tossicodipendenti, alcolisti, senza fissa dimora, emarginati sociali, che non sono mai stati<br />
ricoverati o sono stati ricoverati per brevi periodi di tempo in fase acuta, oppure soggetti che<br />
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