22.05.2013 Views

UNIVERSITA' dEglI STUdI dI FOggIA - laprimapietra - Altervista

UNIVERSITA' dEglI STUdI dI FOggIA - laprimapietra - Altervista

UNIVERSITA' dEglI STUdI dI FOggIA - laprimapietra - Altervista

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Nelle forme severe si ha disorientamento spazio-temporale, apatia e inattività per buona parte<br />

della giornata. Il pz ha una scarsa consapevolezza del proprio disturbo per cui tende a<br />

minimizzare il deficit che invece appare evidente ai familiari che lo rilevano con preoccupazione.<br />

La Terapia del disturbo amnestico si basa soprattutto sul trattamento della causa che lo ha<br />

determinato, non esistono terapie specifiche per i disturbi della memoria, mentre le tecniche<br />

psicoriabilitative possono aiutare a ricostruire alcune funzioni mnesiche compromesse.<br />

Le Demenze sono disturbi psichici caratterizzati da deficit cognitivi multipli, eterogenei dal punto<br />

di vista eziopatogenetico e clinico, tipiche dei soggetti anziani, colpendo più del 15% dei<br />

soggetti con età > 65 anni e il 40% dei soggetti con età > 80 anni.<br />

Dal punto di vista Eziopatogenetico le demenze sono distinte in demenze primarie e secondarie:<br />

demenze primarie o degenerative: demenza di tipo Alzheimer, malattia di Parkinson, corea<br />

di Huntington, paralisi sopranucleare progressiva, epilessia mioclonica progressiva.<br />

demenze secondarie:<br />

─ demenze vascolari, multiinfartuali.<br />

─ demenze tossiche: demenza alcolica, intossicazione da metalli pesanti (piombo, mercurio) o<br />

da monossido di carbonio con anossia.<br />

─ demenze metaboliche: ipotiroidismo, deficit di vit. B12 e acido folico, ipoglicemia,<br />

ipercalcemia da iperparatiroidismo, sindrome di Cushing, malattia di Wilson.<br />

─ demenze meccaniche: post-traumatiche, idrocefalo normoteso, ematoma subdurale cronico.<br />

─ demenze infettive: paralisi progressiva da neurolue, encefalopatia da AIDS, sclerosi<br />

multipla, malattia di Creutzfeldt-Jacob, panencefalite sclerosante subacuta, meningite TBC.<br />

─ demenze neoplastiche: meningioma, tumori ipofisari.<br />

─ demenze da altre cause: distrofia muscolare, malattia di Whipple.<br />

La Demenza di Alzheimer è una demenza di tipo degenerativa che interessa soprattutto<br />

soggetti in età senile con età ≥ 65 anni e incidenza che > con l’età, distinta in una forma<br />

sporadica che è la più frequente e una forma familiare che, a sua volta, viene distinta in una forma<br />

ad esordio precoce correlata a mutazioni presenti sui cromosomi 1, 14 e 21 e una forma ad<br />

esordio tardivo correlata a mutazioni presenti sul cromosoma 19.<br />

Dal punto di vista Clinico la demenza di Alzheimer è caratterizzata da varie fasi:<br />

fase prodromica ad esordio subdolo con compromissione lenta e progressiva della memoria a<br />

breve termine nel giro di alcuni mesi - 1 anno, con incapacità di apprendere nuove informazioni<br />

o fatti appena accaduti, per cui il pz non ricorda dove ha lasciato un oggetto, dimentica di<br />

spegnere il gas, chiudere il rubinetto dell’acqua. Successivamente si ha anche la compromissione<br />

della memoria a lungo termine con deficit della rievocazione dei ricordi oppure i ricordi sono<br />

rievocati in modo scorretto...<br />

fase di stato: ha una durata variabile da 3 a 7 anni con sintomatologia ben evidente a decorso<br />

lento e progressivo, alcune volte intervallato a fasi di remissione parziale ma solo apparente.<br />

fase terminale: il pz è defedato, costretto a letto con progressiva tendenza alla cachessia, alto<br />

rischio di sviluppare infezioni polmonari ab ingestis, infezioni cutanee da piaghe da decubito,<br />

infezioni vescicali, fino al coma e morte in pochi mesi.<br />

Il pz affetto da demenza di Alzheimer presenta anche altri disturbi cognitivi:<br />

disturbi delle funzioni esecutive complesse: cioè capacità di progettare, organizzare, mettere in<br />

sequenza, esprimere concetti astratti...<br />

disturbi delle funzioni simboliche: compaiono tardivamente rispetto al deficit della memoria e<br />

sono rappresentati dall’afasia, agnosia e aprassia.<br />

L’afasia o disturbo del linguaggio può essere di vario tipo:<br />

─ afasia nominum: è la forma più frequente, presente sin dalle fasi iniziali con difficoltà a trovare<br />

le parole esatte per esprimersi o per denominare gli oggetti.<br />

─ afasia di Broca: il pz conserva la capacità di comprensione del linguaggio ma l’articolazione<br />

del discorso è difficoltosa con uso di parole molto generiche (ad es. quella cosa, questa roba qui).<br />

─ afasia di Wernicke: grave comprensione del linguaggio, il pz non riesce ad esprimere le<br />

proprie idee, tende alla logorrea ma parla a vuoto.<br />

26

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!