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UNIVERSITA' dEglI STUdI dI FOggIA - laprimapietra - Altervista

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Durante la seduta il pz può essere in posizione sdraiata con il terapeuta alle spalle, oppure si ha<br />

un colloquio faccia a faccia. Infatti, rispetto alla psicoanalisi la psicoterapia psicodinamica si basa<br />

sul colloquio tra psicoterapeuta e pz, per cui lo psicoterapeuta partecipa attivamente.<br />

Sono necessarie 1-2 sedute/sett. per 2-3 anni.<br />

La Psicoterapia Psicodinamica Breve è cosiddetta perchè l’analista lavora su un campo di<br />

indagine limitato cioè il pz colloquia con l’analista su un argomento preventivamente<br />

concordato, detto focus, come un sintomo (ansia, fobia), un’idea ossessiva, uno stato depressivo,<br />

una situazione conflittuale che preoccupa o fa soffrire il pz, una situazione di crisi da lutto,<br />

separazione, perdita del lavoro, cercando di attenuare o eliminare un sintomo e migliorare il<br />

funzionamento psico-sociale del pz. Durante il colloquio il terapeuta partecipa in modo attivo,<br />

parlando faccia a faccia con il pz; in alcune scuole il terapeuta è addirittura aggressivo,<br />

determina una profonda frustrazione nel pz e genera una relazione ad alta tensione emotiva.<br />

Lo strumento tecnico principale della psicoterapia breve è la chiarificazione che rende il pz più<br />

consapevole dei propri conflitti e dei propri vissuti profondi, lavorando sul preinconscio cioè su<br />

quanto si può rendere consapevole in tempi brevi anche sul piano cognitivo. Inoltre la psicoterapia<br />

breve si basa anche su interventi di rassicurazione e incoraggiamento.<br />

Il n° delle sedute è fisso, 10-12, 20-25 a seconda delle scuole, con 1 seduta/settimana.<br />

La psicoterapia psicodinamica breve è indicata nei disturbi d’ansia, distimia, bulimia e alcuni<br />

disturbi somatoformi, è controindicata nelle psicosi.<br />

La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale si basa su tecniche cognitive e comportamentali.<br />

La Psicoterapia Cognitiva si basa sulla teoria cognitivista o cognitivismo fondata da Ellis e Beck<br />

i quali stabilirono che il nucleo psicopatologico primario della depressione è rappresentato da<br />

disturbi cognitivi cioè pensieri illogici, irrazionali, pregiudizi soggettivi abnormi, per cui il pz<br />

depresso vive e vede la realtà considerando soprattutto gli aspetti negativi con visione<br />

pessimistica del presente e del futuro, da cui deriva la triade di Beck cioè pensieri e<br />

convincimenti negativi verso se stessi, verso il mondo e verso il futuro.<br />

Per cui la psicoterapia cognitiva ha il compito di insegnare al pz ad auto-osservarsi in maniera<br />

critica attraverso la ricostruzione della sua storia, facendo emergere e rimuovendo gli irrational<br />

belief cioè pensieri e convinzioni irrazionali, aiutando il pz nel suo modo di pensare, di vedere<br />

le cose e di rapportarsi con gli eventi cercando di ricostruire il sistema cognitivo del pz.<br />

E’ indicata nei pz affetti da disturbi depressivi e disturbi d’ansia, soprattutto l’agorafobia, fobie<br />

sociali, disturbi ossessivo-compulsivi. Sono necessarie 1-2 sedute/sett per 1-2 anni.<br />

La Psicoterapia cognitivo-costruttivista (Kelly) si basa sulla valutazione del successo o<br />

insuccesso dell’individuo nel raggiungimento dei propri scopi, ma in tal caso il compito della<br />

psicoterapia non è di eliminare i sintomi ma di comprendere il significato adattivo dei sintomi<br />

cioè il pz deve comprendere la funzione di equilibrio interno che il sintomo svolge per cercare di<br />

sostituirlo con una reazione più appropriata tale da soddisfare anche altre esigenze personali.<br />

La Psicoterapia Comportamentale si basa su tecniche di decondizionamento e condizionamento<br />

con lo scopo di ridurre o eliminare i sintomi psichici e modificare o eliminare i comportamenti<br />

patologici sostituendoli con comportamenti più funzionali. Infatti, secondo il comportamentismo<br />

moderno il disturbo psicopatologico è il risultato di una risposta comportamentale inadeguata in<br />

seguito ad un apprendimento errato, mentre la psicosi è il risultato di un mancato apprendimento.<br />

Le tecniche di decondizionamento sono le più usate nella pratica clinica, tra cui abbiamo:<br />

inibizione reciproca: si associa un comportamento incompatibile a quello patologico per<br />

estinguerlo, ad es. nei pz affetti da ansia generalizzata è possibile ricorrere a tecniche di<br />

rilassamento, cioè yoga, training autogeno, per indurre il rilassamento muscolare e inibire<br />

l’attivazione ansiosa poichè l’ansia è incompatibile con una condizione di rilassamento psicofisico.<br />

desensibilizzazione sistematica: indicata per la terapia delle fobie, sottoponendo il pz a stimoli<br />

progressivamente più ansiogeni per inibire la risposta di allarme fobico.<br />

flooding, implosion: si tratta di terapie d’urto indicate nei pz affetti da disturbi fobici,<br />

sottoponendoli in modo brusco a stimoli ansiogeni intensi, traumatici, senza possibilità di fuga<br />

o evitamento, per desensibilizzarli allo stimolo stesso o < l’ansia nelle successive esposizioni.<br />

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