UNIVERSITA' dEglI STUdI dI FOggIA - laprimapietra - Altervista
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somatovegetativi più gravi rispetto all’episodio ipomaniacale. Alcune volte l’episodio maniacale<br />
nasce come evoluzione di un episodio ipomaniacale con comparsa di vari disturbi durante la fase<br />
di passaggio:<br />
sintomi psicotici: delirium con flusso delle idee accelerato e allentamento dei nessi associativi,<br />
confusione mentale grave, disorientamento temporo-spaziale, agitazione psicomotoria, grave<br />
compromissione dell’attenzione e della memoria, deliri congrui all’umore maniacale cioè deliri di<br />
grandezza a contenuto pseudoscientifico, mistico-religioso, genealogico o erotomanico, e deliri<br />
incongrui di persecuzione e di riferimento, frammentari e poco sistematizzati. Raramente il pz<br />
presenta allucinazioni uditive.<br />
gravi alterazioni comportamentali di tipo esplosivo (mania eccitata-furiosa) con iperattività<br />
motoria ed eccitazione fino a vere e proprie crisi di furia incontenibile e comportamenti<br />
pantoclastici (il pz ha la tendenza a rompere tutto), aggressività spiccata con conseguenze gravi.<br />
grave compromissione del funzionamento psicosociale tali da richiedere l’ospedalizzazione.<br />
In genere l’episodio maniacale ha una durata variabile da qualche settimana a qualche mese a<br />
cui segue una fase di recupero del compenso psichico.<br />
La Terapia deve essere tempestiva ed adeguata, richiede l’ospedalizzazione o il TSO in caso di<br />
opposizione estrema del pz. La terapia psicofarmacologica si basa sui neurolettici utili per sedare il<br />
pz e controllare i sintomi psicotici, mentre i sali di litio possono essere associati solo dopo aver<br />
valutato l’efficacia dei neurolettici e dopo la completa aderenza del pz alla terapia (compliance).<br />
L’Episodio Misto è un grave disturbo del tono dell’umore, caratterizzato dalla coesistenza di<br />
sintomi depressivi e maniacali o da rapide fluttuazioni dalla depressione all’euforia o nasce<br />
come evoluzione di un episodio depressivo maggiore o maniacale, tale da provocare una grave<br />
compromissione del funzionamento psicosociale del pz con rischio di suicidio elevato, per cui è<br />
necessaria l’ospedalizzazione o il TSO, con somministrazione degli stabilizzatori dell’umore<br />
(carbamazepina), in genere associati alle benzodiazepine a lunga emivita (diazepam) per > la<br />
sedazione del pz, controllando i comportamenti aggressivi. Nei pz in cui prevalgono i sintomi di<br />
tipo depressivo si associano gli antidepressivi SSRI, mentre nei pz in cui prevalgono i sintomi di<br />
tipo euforico si associano gli antipsicotici di nuova generazione (olanzapina, risperidone).<br />
DISTURBI BIPOLARI: disturbo bipolare di tipo I, di tipo II, disturbo ciclotimico.<br />
Il Disturbo Bipolare di Tipo I è un grave disturbo dell’umore con comparsa nella vita del pz<br />
sia di episodi depressivi maggiori sia di episodi maniacali o misti, alternati a periodi di benessere.<br />
Dal punto di vista Epidemiologico la prevalenza nella popolazione generale è dello 0,4-1,6% con<br />
uguale distribuzione nei due sessi, spesso si tratta di soggetti predisposti con anamnesi<br />
familiare + con probabilità di sviluppare il disturbo pari al 24% nei parenti di I grado, in<br />
genere esordisce tra i 15 e 40 anni (età media 30 anni), anche se l’esordio è precoce nei soggetti<br />
predisposti o affetti da un disturbo della personalità.<br />
In genere nelle donne il primo episodio è depressivo, mentre negli uomini è di tipo maniacale.<br />
Il Decorso è variabile da individuo a individuo: alcune volte gli episodi sono separati da una lunga<br />
fase di latenza o asintomatica di molti mesi o anni, mentre nei casi più gravi gli episodi si<br />
susseguono rapidamente con brevi fasi di latenza, per cui si parla di forme a cicli rapidi.<br />
In alcuni casi si ha il passaggio da episodio maniacale a depressione, in altri si osserva il<br />
contrario. Alcune volte il quadro clinico è dominato dalla depressione, altre volte dalle crisi<br />
maniacali, più temibili.<br />
Tra le Complicanze abbiamo un alto rischio di suicidio, comportamenti aggressivi, abuso di<br />
alcol, grave compromissione del funzionamento psicosociale.<br />
Le Terapia in caso di episodio depressivo maggiore si basa sugli antidepressivi SSRI la cui<br />
somministrazione deve essere interrotta nel momento in cui si ha il miglioramento del quadro<br />
clinico per evitare l’evoluzione verso lo stato maniacale, mentre in caso di episodio maniacale si<br />
ricorre ai neurolettici. E’ importante la profilassi delle ricorrenze mediante il carbonato di litio che<br />
consente di migliorare l’evoluzione del disturbo fino alla remissione completa nel 60-70% dei casi,<br />
con terapia protratta per 5-10 anni o a vita. Se il litio è inefficace, è possibile potenziare l’azione di<br />
stabilizzazione dell’umore con la carbamazepina o il valproato sodico, mentre in caso di<br />
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