UNIVERSITA' dEglI STUdI dI FOggIA - laprimapietra - Altervista
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ipetizione multipla: il pz deve ripetere il comportamento appreso in modo continuo e<br />
intenzionale fino ad estinguerlo, usato in alcune forme di tic e sintomi ossessivo-compulsivi.<br />
Le tecniche di condizionamento hanno il compito di favorire l’integrazione psicosociale del pz<br />
mediante interventi psicopedagogici e riabilitativi utili nei pz affetti da disturbi mentali con deficit<br />
intellettivi, come insufficienza mentale e demenze, e nei pz affetti da schizofrenie residuali con<br />
carenze comportamentali. Il condizionamento si avvale di rinforzi positivi o negativi, ad es.<br />
premi o disapprovazione, per favorire un migliore e duraturo processo di apprendimento.<br />
La Psicoterapia Relazionale si basa sul principio che per comprendere un disturbo psichico<br />
l’individuo deve essere studiato nella relazione con gli altri, cercando di correggere le relazioni<br />
abnormi o patologiche della coppia o del gruppo familiare da cui dipendono i comportamenti<br />
patologici. Il terapeuta accoglie la famiglia nella stanza dove avverrà la seduta, mentre in una stanza<br />
adiacente c’è un altro terapeuta che osserva la seduta attraverso un vetro a specchio, informando<br />
preventivamente la famiglia ed ha il compito di vigilare sull’attività del primo terapeuta che,<br />
coinvolto nel sistema familiare patologico, rischia continuamente di essere travolto e di essere<br />
assorbito nel funzionamento abnorme, adeguandosi inconsapevolmente ad esso.<br />
Nella prima fase il terapeuta valuta il funzionamento del sistema che deve curare e le relazioni<br />
abnormi, nella seconda fase cerca di modificare il comportamento abnorme con uno più<br />
funzionale, infatti il terapeuta durante la seduta fa parte del sistema e interviene attivamente<br />
modulandone il funzionamento. La psicoterapia relazionale è indicata soprattutto nei pz con<br />
anoressia mentale e nella prevenzione delle riacutizzazioni delle psicosi schizofreniche.<br />
Legislazione Psichiatrica, cenni di storia della Psichiatria,<br />
Trattamenti Sanitari Obbligatori (T.S.O.)<br />
La legislazione psichiatrica ha subito una svolta fondamentale grazie alla legge n° 180 del 13<br />
maggio 1978 sugli “Accertamenti e Trattamenti Sanitari Volontari e Obbligatori” nel campo<br />
dell’assistenza psichiatrica e alla legge n° 833 del 23 dicembre 1978 con l’Istituzione del Servizio<br />
Sanitario Nazionale che riguarda tutta la riforma della sanità pubblica, abolendo definitivamente<br />
le precedenti leggi sui manicomi e sugli alienati (pazzi).<br />
Secondo la nuova Legislazione Psichiatrica l’assistenza psichiatrica deve essere strutturata in<br />
ambito territoriale, svolgendo le attività di diagnosi, terapia o prevenzione dei disturbi mentali<br />
nel contesto sociale dove vive il pz. La legge precedente prevedeva la cura e custodia del malato di<br />
mente nei manicomi. La nuova legge ha determinato la chiusura degli ospedali psichiatrici o<br />
manicomi, spesso fatiscenti e inadeguati, stabilendo che gli ospedali pubblici devono essere dotati<br />
di reparti di psichiatria con un n° massimo di 15 posti letto o 1 posto letto ogni 10.000 abitanti<br />
per la cura dei disturbi mentali in fase acuta, operando in stretto collegamento con le strutture<br />
territoriali. Inoltre secondo la nuova legge il ricovero del malato di mente può essere volontario o<br />
obbligatorio ricorrendo al Trattamento Sanitario Obbligatorio T.S.O. che viene richiesto da un<br />
medico in caso di pz con alterazioni psichiche che necessitano di una terapia urgente, pazienti che<br />
rifiutano le cure o quando non ci sono le condizioni e le circostanze che consentono di adottare<br />
altre misure terapeutiche tempestive ed idonee. Un secondo medico, accerta le condizioni del pz e<br />
se concorde con le osservazioni del collega, convalida il provvedimento di T.S.O. che infine<br />
viene disposto dal sindaco che rappresenta la massima autorità sanitaria locale.<br />
Il T.S.O. avviene di norma presso il reparto psichiatrico competente per territorio e dura 7<br />
giorni durante i quali il trattamento può essere sospeso se vengono a mancare le condizioni che lo<br />
hanno determinato ed il pz prosegue eventualmente il ricovero in condizioni di regime<br />
volontario oppure al termine dei 7 giorni può essere prorogato se sussistono le condizioni cliniche<br />
che lo hanno determinato. Il T.S.O. non viene richiesto solo nel campo della psichiatria ma anche<br />
nei pz affetti da malattie infettive e malattie veneree per impedire la diffusione delle infezioni, e<br />
in caso di incidente sul posto di lavoro per evitare problemi con le assicurazioni.<br />
Non si tratta di un provvedimento di pubblica sicurezza o dell’autorità giudiziaria ed è stato abolito<br />
il concetto di ricovero forzato in condizioni di pericolosità per se stessi, per gli altri o scandalo<br />
pubblico, che era disposto dal pretore su segnalazione di un cittadino, un parente o di un certificato<br />
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