29.05.2013 Views

IL LIBRO DEGLI ASTROLABI - Nicola Severino

IL LIBRO DEGLI ASTROLABI - Nicola Severino

IL LIBRO DEGLI ASTROLABI - Nicola Severino

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

lo della nostra era.<br />

Le operazioni che possono effettuarsi con questo strumento<br />

egli le immagina in questo modo: "Per fa vedere<br />

l'uso delle 16 divisioni sulla zona orizzontale, immaginiamo,<br />

che nello spazio compreso da questa zona vi<br />

fosse una lastra circolare divisa in più circoli concentrici<br />

con un indice mobile attorno al centro. Suppongasi il<br />

primo circolo diviso in 12 parti, e le divisioni si comincino<br />

a contare dal punto assegnato al "Meridies"<br />

andando verso oriente: è evidente che messo l'indice a<br />

qualunque di queste divisioni, si avranno ridotte in ore<br />

"equinoziali" le ore "ineguali" del giorno del solstizio<br />

estivo, e messo l'indice alle divisioni della zona, si<br />

conoscerà a quante ore "civili" corrispondano tante ore<br />

"equinoziali", se poi in un altro circolo si divida in 12<br />

parti la sola metà della circonferenza, si avranno in ore<br />

"equinoziali" le ore "ineguali", e viceversa le ore<br />

"ineguali" ridotte in "equinoziali" nel giorno del solstizio<br />

d'inverno: questa seconda divisione ci darà in ore<br />

"equinoziali" le ore "civili" della notte del solstizio estivo,<br />

e la prima ci mostrerà le ore "ineguali" della notte<br />

in ore "eguali" per il solstizio invernale. Ripetendo<br />

questa operazione colle dovute modificazioni per altri<br />

tempi dell'anno, si potranno sempre ottenere in ore<br />

"equinoziali" le ore "civili", e le "civili" in<br />

"equinoziali", del giorno e della notte, per quei giorni<br />

per i quali sono stati descritti i circoli.<br />

Il Settele, giustifica questa sua ipotesi oltretutto<br />

dicendo: "Questa costruzione non me la sono<br />

immaginata del tutto, poichè la trovo indicata in<br />

Proclo Diacono astronomo del V secolo, il quale ci<br />

ha lasciato un lungo, e ben intralciato trattato sull'astrolabio;;;<br />

e lo stesso procedimento lo ritrovo in<br />

Gemma Frisio".<br />

Lasciata la descrizione della zona orizzontale, egli<br />

passa a spiegare l'uso della parte convessa dello<br />

strumento. Per curiosità si ricorda che Settele mal<br />

volentieri colloca questo strumento nella "classe<br />

degli Astrolabi" denunciando, nel suo articolo citato,<br />

il desiderio di collocare lo stesso in una classe di<br />

strumenti più "nobili".<br />

"Nel centro delle zone circolari s'intenda collocato un<br />

indice mobile che con la sua punta arrivi alla zona che<br />

riporta le divisioni di 6 in 6. Facendo passare questo<br />

indice successivamente da una divisione all'altra, darà<br />

all'incirca la "longitudine del sole" per ogni cinque<br />

giorni.<br />

Nel vertice dell'emisfero s'immagini adattato un altro<br />

indice, curvato secondo la curvatura dell'emisfero, e che<br />

comprenda 90 gradi: questi gradi si segnino sopra<br />

l'indicato indice, cominciando a contarli dal piano orizzontale,<br />

ci darà questo la "massima altezza del sole"<br />

sopra l'orizzonte di 5 in 5 giorni, facendolo passare<br />

sopra il punto che occupa il Sole in quei giorni nel zodiaco.<br />

Se poi si aggiunga un terzo indice, che giri attorno al<br />

polo, curvato secondo la convessità dell'emisfero, potrà<br />

questo indicarci la declinazione del sole per i giorni ivi<br />

segnati; e se inoltre suppongasi, che questo indice possa<br />

scorrere, onde la sua estremità possa adattarsi a qual<br />

giorno si voglia, ci darà il "parallelo" che percorre il<br />

Sole in quel dato giorno, e quindi le "ampiezze ortive, ed<br />

occidue": e se la sua estremità sia munita di una punta<br />

perpendicolare alla sfera, si potrà ottenere il "luogo del<br />

Sole" nel suo parallelo, allorchè questa punta non getterà<br />

alcun'ombra, e si avrà così la "distanza del Sole dal<br />

meridiano"...<br />

Il Settele non si dispensa dall'aggiungere alla<br />

macchina qualsiasi un altro congegno, a quelli già<br />

descritti, che possa esser utile nella ricerca di dati<br />

astronomici; tuttavia non gli riesce di poter<br />

dimostrare se tali congegni fossero un tempo<br />

davvero appartenuti allo strumento. D'altra parte,<br />

la sua forma porta in modo naturale a fare le considerazioni<br />

del nostro autore il quale giustifica le<br />

sue ipotesi, dovendo supplire alle parti mancanti e<br />

dovendo classificare il suo monumento tra gli<br />

astrolabi: "Tutte queste cose devono ottenersi dagli<br />

astrolabi, e facilmente si deducono da quanto si è conservato<br />

sul nostro monumento, onde non è del tutto<br />

arbitraria la mia costruzione...".<br />

Infine, l'autore si cruccia di dare una spiegazione al<br />

fatto che i trattati degli antichi astronomi (Sinesio,<br />

Proclo), erano su astrolabi costruiti in piano orizzontale,<br />

mentre lo strumento da lui descritto è un<br />

mezzo globo. Ma siccome la datazione lo colloca<br />

alla metà del III secolo d.C., prima cioè degli scritti<br />

sull'astrolabio piano che conosciamo, egli suppone<br />

che in quei tempi poteva essere anche questa<br />

la forma dei primi astrolabi. Tanto più che sia<br />

Sinesio che Proclo parlano dei loro astrolabi come<br />

strumenti da essi perfezionati, sulla base quindi di<br />

antichi modelli più scomodi per le pratiche operazioni.<br />

Da parte nostra facciamo rilevare che questo singolarissimo<br />

strumento, del tutto assimilabile ad un<br />

antico astrolabio, fu forse conosciuto dagli<br />

astronomi arabi che lo mutarono nell'astrolabio<br />

"Camillah", descritto per esempio nel codice 1147<br />

di Aboul Hhassan Alì al-Marrakushi, nel XIII seco-<br />

<strong>Nicola</strong> <strong>Severino</strong> Il Libro degli Astrolabi<br />

10

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!