Parigi, comprende un vero e proprio trattato di Gnomonica, specifico sugli orologi solari piani e portatili degli arabi, in uso nel XII secolo. Seguire l'ottima traccia di Sédillot, quindi, che pubblicò la sua traduzione verso la metà del secolo scorso, ci permette di divulgare il suo contenuto almeno nelle parti relative all'astrolabio. Gli strumenti descritti con dovizia di particolari da Aboul Hhassan, sono l'astrolabio sferico e il Chamilah. Ma facendo un elenco delle specie di astrolabi che l'astronomo arabo ci ha tramandato nel suo manoscritto, possiamo renderci conto già della presenza di strumenti attualmente sconosciuti: Astrolabi citati da Aboul Hhassan: 1) Astrolabio Sferico 2) Astrolabio Chamilah 3) Astrolabio Planisferico propriamente detto. 4) Astrolabio planisferico Mesatirah a) su un piano parallelo ad un orizzonte dato; b) su un piano parallelo al meridiano; 5) Astrolabio Meridionale; 6) Astrolabio Settentrionale e Meridionale (varie specie) ; 7) Astrolabio Zaourakhi; 8) Astrolabio in cui le zone non dipendono dalla proiezione; 9) Astrolabio al-kamil, o il perfetto; 10) Astrolabio Lineare di Nasir-eddin Thousi; 11) Astrolabio Chekasiah; 12) Astrolabio Shafiah di Arzachel. 13) Astrolabio conico 14) Astrolabio cilindrico Gli arabi sono stati i migliori costruttori di astrolabi. Le loro tecniche divennero così raffinate in questo campo da indurre a soprannominare i costruttori di questi strumenti con lo stesso termine di Astrolabio. Astharlabi è quindi il soprannome che portano molti astronomi arabi del medioevo. Di questo abbiamo delle testimonianze dirette, come quella di Ibn Iounis che cita con elogio Ali ben Isa al-Asterlabi e Ahmed ben Ali de Wasith. Tra le opere più antiche che ci sono pervenute sull'astrolabio, è da citare la traduzione curata da Oronzio Fineo (sec. XVI) di un piccolo trattato di Meshallah, il quale fiorì verso l'anno 815 d.C. Mentre Hyde cita frequentemente un trattato analogo di Alfragano, di cui però non esiste una traduzione, e non ci è pervenuta nessuna copia dell'originale. Sédillot menziona anche quello che pare possa essere il più antico esemplare di astrolabio planisferico conosciuto. Risale al 912 della nostra era e fu costruito dal figlio del califfo al-Moktafi Billah. 7L'astrolabio planisferico (propriamente detto). L'astrolabio planisferico, così come ci è stato descritto da Aboul Hhassan, si divide in tre parti distinte. La prima parte comprende la faccia e il dorso dell'astrolabio. La faccia (facies astrolabiiwadjh) (fig.4) è ordinariamente divisa in 360 gradi, con passo di 10 gradi, e anche in 24 ore; queste incisioni sono riportate sulla parte che si chiama lembo dell'astrolabio (limbus astrolabii); la concavità nella quale questo lembo si trova adagiato e sul quale vengono aggiunte le altre "planches", cioè le altre lamine, si chiama madre dell'astrolabio (mater astrolabii). Il dorso dell'astrolabio (dorsum astrolabii) (fig.9) contiene vari cerchi concentrici che in genere rappresentano: 1° i gradi delle altezze di dieci in dieci, o di cinque in cinque, fino a novanta per qualche quadrante; 2° i gradi dello zodiaco di dieci in dieci, fino a trenta per qualche segno; 3° i nomi dei dodici segni zodiacali; 4° i giorni dell'anno per qualche mese; 5° i nomi dei dodici mesi. All'interno si possono tracciare gli archi delle ore ineguali o temporarie, il quadrato dell'umbra versa et recta, ed altre cose ancora. La seconda parte si compone di una o più tavolette piane dette shafiah (in latino tympanum), sulle quali sono riportati gli almucantarat (circuli progressionum) con suddivisione di sei gradi, dall'orizzonte fino allo zenit; il primo di questi almucantarat è l'orizzonte "retto" o "obliquo" che separa l'emisfero superiore dall'emisfero inferiore. Infine sono riportati gli azimut (circuli verticales), mentre i due diametri che si intersecano ad angolo retto sulla tavoletta, rappresentano la linea meridiana e l'orizzonte retto. Inoltre, si riportano i due tropici e il cerchio equinoziale e al di sotto gli archi delle ore ineguali e la linea del crepuscolo e dell'aurora <strong>Nicola</strong> <strong>Severino</strong> Il Libro degli Astrolabi 13
<strong>Nicola</strong> <strong>Severino</strong> Il Libro degli Astrolabi 14