29.05.2013 Views

IL LIBRO DEGLI ASTROLABI - Nicola Severino

IL LIBRO DEGLI ASTROLABI - Nicola Severino

IL LIBRO DEGLI ASTROLABI - Nicola Severino

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

nomen grecum... e Nomina instrumentorum astrolabii<br />

sunt hec..., testimoniano la singolare fortuna di figurare<br />

regolarmente nei programmi universitari,<br />

come elementi fondamentali di un importante<br />

"corpus" scientifico.<br />

Gli studi sui quadranti (quadrans vetus, quadrans<br />

novus, etc.) e sugli astrolabi nel XII secolo aprono<br />

l'epoca classica della fabbricazione degli strumenti<br />

astronomici. Le modifiche che saranno apportate<br />

durante il periodo universitario possono davvero<br />

considerarsi insignificanti, e gli strumenti che vengono<br />

realizzati offrono ormai la soluzione e le<br />

forme definitive che resteranno per tutto il basso<br />

medioevo e fino al Rinascimento.<br />

A giudizio degli studiosi, tutto questo materiale<br />

letterario non avrebbe altro scopo che quello pedagogico.<br />

Il caso citato di Walcher di Malvern, che<br />

osservò l'eclisse lunare del 18 ottobre 1092 con un<br />

astrolabio, sembra essere un caso isolato, adatto a<br />

soddisfare la curiosità di una mente esigente. Ma<br />

questo esempio non può testimoniare in favore di<br />

una destinazione d'uso dello strumento esclusivamente<br />

rivolta alle osservazioni.<br />

Qualche rara testimonianza di osservazioni astronomiche<br />

con l'astrolabio risale a periodi tardi del<br />

medioevo; la più antica può essere quella di Henri<br />

Bate di Malines, verso la fine del XIII secolo di cui<br />

fa allusione in un suo trattato sullo strumento.<br />

L'astrolabio, evidentemente, trovava vasta applicazione<br />

nella risoluzione di problemi di astronomia<br />

sferica più che astronomia osservativa: trovare<br />

a quale ora una stella si leva sull'orizzonte, anche<br />

se si è in pieno giorno; determinare la durata dell'arco<br />

diurno, o il punto dell'orizzonte dove sorge<br />

il Sole in un giorno qualunque dell'annno e tante<br />

altre questioni alle quali l'astrolabio offre immediatamente<br />

una soluzione.<br />

L'astronomia dell'Europa medievale aveva tra gli<br />

scopi principali, e qui l'astrologia ne è gran parte<br />

responsabile, quello di conoscere l'aspetto del cielo<br />

in un momento qualunque, passato presente o<br />

futuro.<br />

Per fare questo gli studiosi avevano due mezzi a<br />

disposizione: un mezzo empirico, cioè gli strumenti,<br />

e un mezzo matematico, cioè le tavole astronomiche.<br />

Ed è in questo contesto che l'astronomia medievale<br />

vanta, tra l'altro, il merito di aver forgiato quello<br />

che è il più geniale degli strumenti astronomici:<br />

l'astrolabio.<br />

25 L'astrolabio di Regiomontano<br />

Il sorgere delle nuove grandi scuole di artigiani in<br />

Europa, e soprattuto dei costruttori di strumenti<br />

astronomici in Germania, segna il distacco dell'astrolabio<br />

dal medioevo e l'inizio di una nuova era di<br />

abilità e progettazione nella costruzione di strumenti<br />

di precisione.<br />

J. Derek De Solla Price, descrive quello che viene<br />

considerato il primo strumento scientifico della<br />

Rinascenza: un astrolabio realizzato dalle mani del<br />

grande Jovanni Muller, detto Regiomontano (figg.<br />

51-52).<br />

Questo straordinario strumento, che presenta uno<br />

stile costruttivo nuovo e molto diverso dalla caratteristica<br />

scuola moresca e spagnola del medioevo,<br />

fu fabbricato dal grande astronomo in Roma, nel<br />

1462, in onore del Cardinale Bessarione, come è<br />

possibile dedurre dall'iscrizione dedicatoria:<br />

SVB DIVI BESSARIONIS DE<br />

CARDINE DICTI PRAESI<br />

DIO ROMAE SVRGO IO<br />

ANNI OPUS: - 1462<br />

L'astrolabio è firmato e reca un ritratto che si<br />

ritiene il solo contemporaneo del Regimontano.<br />

Questo strumento presenta una storia abbastanza<br />

travagliata. Ricorderemo solo che esisteva in Roma<br />

fino al marzo del 1848, quando passò nelle mani<br />

del Dr. Somerville. Ne fu poi possessore il grande<br />

astronomo William Herschel, e quindi il<br />

Comandante M.H. Hardcastle.<br />

E per fortuna si è mantenuto in ottimo stato di conservazione<br />

come si vede dalle figure. Le sue caratteristiche<br />

costruttive indicano che potrebbe essere<br />

stato un modello di base per la costruzione in serie<br />

dello stesso ("mass-produced"), probabilmente<br />

prodotti a Norimberga dove vi era il grande<br />

costruttore di strumenti Georg Hartmann.<br />

Il parere di Price è che questo sia il primo strumento<br />

costruito da Regiomontano e perciò il<br />

primo eseguito surante la rinascita dell'astronomia<br />

in Europa. Rappresenta, in tal caso, una vera pietra<br />

miliare che marca il progresso della scienza sul<br />

finire del medioevo e all'inizio della Rinascenza.<br />

<strong>Nicola</strong> <strong>Severino</strong> Il Libro degli Astrolabi<br />

40

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!