IL LIBRO DEGLI ASTROLABI - Nicola Severino
IL LIBRO DEGLI ASTROLABI - Nicola Severino
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Nei capitoli seguenti descrive gli almucantarat, il<br />
modo di trovare le linee orarie, l'alhancabuth, i<br />
segni zodiacali, le posizioni delle stelle di cui<br />
trascrive anche i relativi nomi arabi, la divisione<br />
dell'Umbonis (qui ipsam matrem Walzachoram), cioè<br />
la madre dell'astrolabio, la divisione dei segni, dei<br />
mesi e dei giorni e la quarta di cerchio.<br />
Infine definisce l'Alhiada (alidada) "id est: quadam<br />
regula cum duabis pinnis erectis ad rectam lineam<br />
perforatis quota lateris quadrati pars designetur,<br />
possit apparire".<br />
Nel libro II sono riprese alcune definizioni con<br />
ulteriori spiegazioni. Nel primo capitolo si tratta<br />
dell'utilità dell'astrolabio con la sua nomenclatura<br />
con l'aggiunta di varie tabelle della posizione del<br />
Sole nei segni dello zodiaco; come si trovano le ore<br />
del giorno attraverso l'altezza del sole, operazione<br />
che gli arabi chiamano "Erufamazeat"; come<br />
trovare l'ora di notte 7 ; le ore ineguali ed<br />
equinoziali con la distinzione delle ore per quattro<br />
gradi di latitudine e moltissime altre cose.<br />
In questo secondo libro è compresa la descrizione,<br />
probabilmente la prima che si conosca, dell'orologio<br />
solare denominato molto tempo dopo<br />
Meridiana del pastore; termine improprio, come si<br />
può desumere già dal fatto che non dà alcuna<br />
indicazione sul tipo di orologio solare, il quale è un<br />
cilindro come descritto da al-Marrakushi.<br />
Ermanno usa una nomenclatura più consona e<br />
sicuramente più adatta ad indicare il tipo di strumento:<br />
convertibili sciotero horologici viatorum instrumenti,<br />
che può tradursi "gnomone girevole da<br />
viaggio". Infatti, per l'uso pratico, essendo questo<br />
un orologio d'altezza, bisogna ogni volta girare lo<br />
gnomone sul cilindro fino a posizionarlo sul mese<br />
e sul giorno in cui si vuol conoscere l'ora data<br />
appunto dall'altezza del sole sull'orizzonte. In più<br />
Ermanno indica che si tratta di uno strumento portatile<br />
("viatorum").<br />
L'indice del secondo libro comprende XXI capitoli:<br />
I. De utilitatibus Astrolabii.<br />
II. Descriptio ejus perigraphiam.<br />
III. De colligendo signo et gradu Solis.<br />
IV. De inveniendo Nadair Solis.<br />
V. De concipienda Solis altitudine et certis horis<br />
diei.<br />
VI. De altitudine Stellarum et horis nocturnis.<br />
VII. De distinctione horarum per quatuor plagas.<br />
VIII. De horis aequinoctialibus et inaequalibus.<br />
IX. De partibus inaequalium horarum diei.<br />
X. De partibus inaequalium horarum noctis.<br />
XI. De indaganda quantitate Orbis diei.<br />
XII. De quantitate orbis nocturni.<br />
XIII. Quot sint horae equinoctialis diei et noctis.<br />
XIV. De percipienda vicinitate Aurorae.<br />
XV. De percipiendo quolibet tempore cujusque<br />
signi ortum et occasum.<br />
XVI. In quo signo sint stellae.<br />
XVII. De vocabulis stellarum Arabicis et Latinis.<br />
XVIII. De discretione climatum et eorum invenienda<br />
latitudine.<br />
XIX. De divisione orbis per VII climata et initiis et<br />
terminis eorum.<br />
XX. Ut scias, si restat vel praeterit Meridies.<br />
XXI. De inveniendis in dorso Astrolabii horis.<br />
Alla fine, viene riportata una specie d'appendice<br />
intitolata sempre al secondo libro, ma che non è<br />
presente in questo indice, in cui viene trattata la<br />
costruzione dell'orologio solare suddetto, altri<br />
capitoli sulla quarta di cerchio e via dicendo.<br />
Come appare evidente, in questo primo rudimentale<br />
trattato sull'astrolabio, Ermanno non tratta in<br />
particolare dell'uso pratico dello strumento pur<br />
descrivendo sporadicamente e per sommi capi,<br />
qualche operazione da farsi. E' eccezionale, invece,<br />
l'interesse storico che ha questo manoscritto in<br />
quanto ci permette di penetrare in quelle che erano<br />
le prime difficoltose traduzioni su questa materia,<br />
pubblicate in quella lontana epoca.<br />
7 Sublevato Astrolapsu tantum ipsum Alhidada coaptando torqueas quò ad usque quamlibet stellarum fixarum tunc apparentium<br />
et in Astrolapsu designatarum certa unius oculi inspectione per ambo contempleris foramina. Qua visa ejusque altitudine<br />
demonstrante Ahlidada annotata eandem altitudinem inter Almucantarath coaequa, in ipsa parte, in qua accepisti stellam.<br />
Cui altitudini in Almucantarath ejusdem stella superpone, et considera, quam horam gradus solis demonstrer: qua ipsa est,<br />
quam quaeris. Sed hoc observa, ut per Nadair Solis horas diei, per gradus Solis horas noctis discas.<br />
<strong>Nicola</strong> <strong>Severino</strong> Il Libro degli Astrolabi<br />
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