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chiamato anche, come in antico, aestus – non è davvero quello<br />
che ci si augura quando s’ha da faticare l’intero giorno sotto<br />
l’a picco del sole. Sfianca, fa venire la “cagna”, a parte tutte<br />
le altre diavolerie, e poi dura almeno tre giorni e magari è capace<br />
di durare, sempre di tre in tre, perché questo è il suo ciclo,<br />
ventuno, ventisette giorni, chi può resistere?<br />
Ma si accerta l’indomani che non verrà. I panni da bucato<br />
di Mariangela Siddi, stesi sulle siepi di acetosella o appesi<br />
alle funi di fianco alla corte, giacciono immobili, inerti. Nessuna<br />
bava di vento li muove, non accusano un palpito. Camicie<br />
mutande brache sottane son spoglie morte, e le lenzuola,<br />
già belle stese sopra i cespugli, sono i relativi sudari.<br />
Allora cosa sarà, maestrale? Giuanni Cinus si pronunziava<br />
per questo, categorico, non avevano visto come caricava,<br />
da sera, il cielo?<br />
Invece niente, neppure quello.<br />
«E come va, compare Cinus, che una volta sapevate predire<br />
il tempo e profetare una quantità d’altre cose, perfino le<br />
quadre di grano che insaccherete, e adesso invece coi venti<br />
avete il presagio falloso e non ci azzeccate?».<br />
«Eh» diceva «che v’ho da dire? Sarà che il vento non è<br />
più quello, mah!».<br />
Ridevano, lo canzonavano anche un po’, bonariamente,<br />
mentre sedevano all’ombra, forzatamente in ozio, aspettando.<br />
Li divertiva quella battuta che il vento non era più quello.<br />
Dopo tre giorni ancora di piatta calma, il vento infine si<br />
decise a venire.<br />
Sornione, venne. Dapprima furono semplici brividi sulla<br />
superficie dell’acqua, nell’abbeveratoio delle bestie, e tremori<br />
impercettibili delle foglie degli eucaliptus. Ma cos’era? Un’idea.<br />
Poi cadde. E difatti subito l’aria si rimise a vibrare, da tanto<br />
che era rovente. Poi, a un tratto, i panni di Mariangela Siddi,<br />
quei morti dimenticati, sentirono formicolare gli spiriti, brache<br />
e mutande accennarono sgambettamenti, le sottane scampanarono,<br />
effimeri cuori d’aria palpitarono nei petti rigonfi<br />
delle camicie. E anche le lenzuola-sudari si scossero moderatamente<br />
sulle punte dell’acetosella.<br />
Finché, all’improvviso, proprio queste lenzuola sbatterono<br />
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le ali e fuggirono; e le inseguivano Pasqua Mariangela e quella<br />
Crisanta, con piccole grida. I restanti panni invece, assicurati<br />
alle funi, si limitarono a scuotersi e torcersi, ma così scompostamente<br />
che sembravano disperarsi, o sbellicarsi dalle risate.<br />
E fu il momento che convenne mobilitarsi e cominciare<br />
a ventilare.<br />
Si alza il tridente e si getta la forchettata per aria, all’altezza<br />
della cintola poco più poco meno. <strong>Il</strong> compito dell’uomo<br />
è questo, il resto lo fa il vento. <strong>Il</strong> quale s’impadronisce di<br />
quella manciata di paglia, la solleva, la scrolla dei chicchi<br />
che al caso contiene, ma in genere è solo paglia, e la trasporta<br />
tre passi più in là, nel vallo che l’attende. I chicchi, se ci<br />
sono, ricadono in basso trattenuti dal loro peso.<br />
Gli uomini che fanno questo sono più d’uno, sono gli<br />
addetti alla prima passata, liberano l’“anguilla”, come è detta<br />
ciascuna fetta in cui è stata partita l’aia, del tritume che viene<br />
su in fiore in fiore; per questo sono armati di tridente.<br />
Dietro di quelli, per il lavoro di fino, vengono gli uomini<br />
armati di pala. I quali, non più forchettate, ma cucchiaiate,<br />
lanciano in aria, a prova, e più che altro della pula che il grano<br />
viene liberato con questa operazione. E fitti fitti, infatti,<br />
stavolta, ritonfano in giù i chicchi, a ogni mandata, con un<br />
rumore morbido, mentre se ne stacca leggero un volo di corpuscoli<br />
d’oro.<br />
Ed è in questo che consiste il ventilare. Separare il grano<br />
dalla paglia, il greve dal leggero, l’utile dall’inutile, quello che<br />
sarà pane da quello che sarà strame.<br />
E a questa incombenza il vento si prestava docile, non<br />
troppo impetuoso, non incostante, perfino abbastanza fresco:<br />
libeccio. Lavoravano tridenti e pale, lavoravano gli strascichi,<br />
tirati da buoi a coppie, a liberare i valli. Ma già a metà del secondo<br />
giorno il vento ammosciò e cessò, può capitare, è capriccioso.<br />
E fermi tutti, tridenti pale e il resto, che si può fare?<br />
Ripigliò l’indomani, ma era giusto “vento di sole”,<br />
quello temuto, bisognò rifare le “anguille” secondo l’allineamento<br />
imposto da lui, è necessario che il vento spiri di<br />
costa, ci volle un bel po’ prima di ridar mano a ventilare,<br />
gli uomini imprecavano.<br />
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