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Il raccolto - Sardegna Cultura

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NOTA INTRODUTTIVA<br />

<strong>Il</strong> <strong>raccolto</strong>, pubblicato nel 1969 dalla Leader di Milano,<br />

era stranamente uscito prima (nel 1965) in traduzione<br />

tedesca. Passato ingiustamente quasi inosservato, avrebbe<br />

invece meritato perlomeno il medesimo successo di Perdu, il<br />

romanzo con cui Paride Rombi vinse il primo “Premio Deledda”<br />

nel 1952. L’intero ciclo del grano, dall’aratura e la<br />

semina fino alla sarchiatura e alla trebbiatura, la fatica e<br />

l’incertezza del lavoro contadino, condizionato nei suoi risultati<br />

dai capricci del tempo e delle stagioni, sono al centro<br />

di questo romanzo. Scandito dai ritmi del lavoro contadino<br />

tradizionale, il racconto è ambientato in uno spazio apparentemente<br />

reale e descritto con grande precisione etnografica:<br />

siamo a Serri e dintorni, in una zona centrale e povera<br />

della <strong>Sardegna</strong>. Con un linguaggio molto preciso e accurato,<br />

ricco di tecnicismi, il narratore si sofferma a illustrare, oltre<br />

che fasi e momenti del lavoro nei campi, anche modi di vivere<br />

e pratiche sociali che vanno dalla lavorazione del pane<br />

alle sagre e feste, con il ballo tondo e i costumi tradizionali.<br />

Ma ogni elemento realistico assume anche un valore simbolico<br />

e metaforico. <strong>Il</strong> racconto finisce per istituire infatti un<br />

implicito ma strettissimo parallelismo tra i ritmi del ciclo del<br />

grano e la vicenda di Giuanni Cinus e di sua figlia Pasqua,<br />

ragazza sedicenne sedotta, “(in)seminata” e poi trascurata<br />

dal giovane padrone Fieli Pòrcina. Alla fine, il <strong>raccolto</strong> di<br />

Giuanni Cinus sarà memorabile per la grande quantità di<br />

grano prodotto, tanto da diventare leggendario nei racconti<br />

dei cantastorie, ma coinciderà con il “<strong>raccolto</strong>” drammatico e<br />

sanguinoso con cui si concluderà la vicenda di Pasqua.<br />

I personaggi, inoltre, possiedono fin dall’inizio un che<br />

di visionario. Giuanni Cinus, diventato inaspettatamente,<br />

da povero bracciante agricolo, fittavolo della tenuta dei<br />

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