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Il raccolto - Sardegna Cultura

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Ma onde erano passate in lei. E lampi. E poi tuoni. Carri<br />

pesanti stridevano su rocce nude, sentiva i cerchioni di<br />

ferro slittare e mordere il liscio della roccia, quel grattare del<br />

ferro sul liscio che allega i denti. Lei però, per un lungo momento,<br />

anche dopo che fu cessato, non disse nulla.<br />

<strong>Il</strong> cercine, come lui la baciava, le era ceduto. Era finito<br />

per terra nella fanghiglia. Lei lo raccattò, lo disfece, lo lavò<br />

nella coppa della sorgente, lo strizzò, lo rifece, lo rimise così<br />

bagnato sopra i capelli: quella sua povera corona di stracci.<br />

Soltanto allora, appena voltandosi, disse:<br />

«Avete fatto questo, Raffieli Pòrcina. Perché lo avete<br />

fatto?».<br />

Lo disse a mezza voce, senza ira, senza rimprovero, quasi<br />

con un accento di mite rassegnazione. Le bastava soltanto<br />

che lui dicesse qualcosa.<br />

Invece non disse nulla.<br />

Stava lì impalato, evitando di guardarla, incapace anche<br />

di muoversi: una statua di sale (di dentro però, anche lui, altra<br />

cosa: il sangue gli rombava nelle orecchie come un torrente).<br />

Né lei ripeté la domanda. Lasciò passare un tempo e poi:<br />

«Possiamo andare» disse piano, rimettendosi sul capo<br />

l’anfora grondante.<br />

Quelli che poi seguirono – la restante metà di gennaio –<br />

furono giorni bizzarri, se non matti del tutto.<br />

Gennaio, là, ha a volte ritorni strambi, o anticipi, di primavera.<br />

Cieli aperti infiniti, un azzurro così denso che puoi<br />

toccarlo, e quindi sole, tepore. Al punto che certi alberi (e i<br />

mandorli, fra questi, sono i più ingenui) cadono nell’inganno,<br />

credono già finite le “ire” e tornata la bella stagione. Così<br />

prendono e fioriscono. Ma non è vero. Di colpo riecco i<br />

freddi, i nembi, il vento. E addio prime fiorite, la gelata le<br />

brucia. Poi magari, di lì a due giorni, ancora bonaccia; il cielo<br />

ti guarda stupefatto che sembra che dica: io?<br />

E non è che si voglia dire soltanto della stagione, questo.<br />

Anche a lei, Pasqua, in qualche modo accadeva così, dopo<br />

quello che era successo alla sorgente.<br />

Essere baciata da un uomo! Baciare un uomo! Più ci<br />

pensava e meno riusciva a capacitarsene.<br />

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Nei giorni successivi era tornata più volte alla sorgente e<br />

si era sorpresa ad ascoltare a lungo il suono leggero dell’acqua<br />

nella coppa sotto il cannello. Mai prima di allora quel<br />

suono le aveva fatto un effetto così. Le sembrava una musica,<br />

e la testa cominciava a girarle.<br />

Poi si soffermava sulla portata del fatto, e sulle sue implicazioni.<br />

Quella domanda un po’ balorda, è vero, che ancora tutta<br />

stordita aveva rivolto a Raffieli Pòrcina subito dopo l’accaduto:<br />

avete fatto questo, perché lo avete fatto?, se la ripeteva<br />

infinite volte, mentalmente rivolgendosi a lui: perché lo<br />

avete fatto, perché?<br />

E si rispondeva convinta: ma perché ti ama, scema, se<br />

no perché? Allora appunto si aprivano i cieli e fiorivano i<br />

mandorli e lei si sentiva come inondata di bene. Così stracarica,<br />

anzi, di bene, che le pareva di sciogliersi. Invidiatemi,<br />

perdonatemi: io sono amata.<br />

Ma subito insorgevano i dubbi. E chi dice che sia così?<br />

Un uomo può baciare una donna anche per gioco, magari<br />

per farle onta, mica solo per amore. Chi ti assicura, di’, che<br />

lui ti ami?<br />

E allora era la volta che i cieli si oscuravano, si alzava il<br />

vento, i fiori avvizzivano. Non erano più le trombe angeliche<br />

che lei sentiva, ma suono di corni, di quelli che si levavano a<br />

notte, per le nozze dei vedovi, a opera dei buontemponi, nelle<br />

strade del paese, a Baronia. Provava umiliazione e vergogna,<br />

per quello che aveva fatto.<br />

Di più era ossessionata dal sortilegio connesso all’accaduto.<br />

Conosceva la ventura. Se una vergine si lascia baciare<br />

da un uomo, da quel momento è “segnata”, è cosa sua. Gli<br />

appartiene per sempre, volere o no. Peggio per lei che si è<br />

lasciata ingannare o sorprendere. Doveva essere più vigilante<br />

e più scaltra al momento giusto, affinché il fatto non avvenisse.<br />

Se è avvenuto, addio, non c’è più niente da fare, è<br />

troppo tardi.<br />

Lei, questo, lo aveva sempre sentito dire, da quand’era<br />

bambina. Se ne portavano esempi quanti se ne volevano, di<br />

donne che gli era intervenuto così. Baciate a tradimento da<br />

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