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Lo stock di debito pubblico si può abbattere con misure ... - Cnel

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Seminario “<strong>Lo</strong> <strong>stock</strong> del <strong>debito</strong> <strong>si</strong> <strong>può</strong> <strong>abbattere</strong> <strong>con</strong> <strong>misure</strong> straor<strong>di</strong>narie?”<br />

Con<strong>si</strong>glio Nazionale dell’E<strong>con</strong>omia e del Lavoro – Sala del Parlamentino, martedì 5 giugno 2012<br />

boomerang del quale nessuno ci ha premiato, anzi: adesso la nostra garanzia agli<br />

asset europei va a ricapitalizzare le banche che sono rimaste in<strong>di</strong>etro e i nostri asset,<br />

<strong>con</strong> cui avremmo dovuto fare qualcosa, vanno a finire nel pool degli Eurobond.<br />

Sostanzialmente, la mia triste <strong>con</strong>clu<strong>si</strong>one è che è troppo tar<strong>di</strong> perché l’Italia possa<br />

dare a me, uomo <strong>di</strong> mercato, quello che mi serve per poter avere un effetto inci<strong>si</strong>vo.<br />

(Applau<strong>si</strong>)<br />

BENIAMINO LAPADULA, Con<strong>si</strong>gliere del CNEL. Mi pare che le<br />

<strong>con</strong><strong>si</strong>derazioni del dottor Guglielmi <strong>si</strong>ano particolarmente impegnative; credo che<br />

gli interventi che <strong>si</strong> succederanno dovranno necessariamente misurar<strong>si</strong> <strong>con</strong> queste<br />

<strong>con</strong><strong>si</strong>derazioni relative al timing, ovvero se <strong>si</strong>amo ancora in tempo a far qualcosa<br />

oppure no.<br />

GUIDO SALERNO. Saluto il Pre<strong>si</strong>dente, i <strong>si</strong>gnori Con<strong>si</strong>glieri e tutti voi che <strong>si</strong>ete<br />

qui intervenuti. Vorrei <strong>di</strong>rvi che probabilmente il tema del <strong>debito</strong> <strong>pubblico</strong> <strong>si</strong><br />

accompagna sempre ad eventi drammatici, anche internazionali. In primo luogo,<br />

non è vero che è la prima volta che i mercati internazionali guardano <strong>con</strong><br />

preoccupazione all’Italia.<br />

Negli anni Venti ci fu una grande <strong>di</strong>fficoltà della tenuta della lira nei <strong>con</strong>fronti<br />

della sterlina; il problema, oltre che essere italiano, era comples<strong>si</strong>vamente europeo<br />

per quanto riguardava le riparazioni dei danni <strong>di</strong> guerra. Per fronteggiare questo<br />

scivolamento della lira fu fatto dapprima un accordo – e l’Italia spuntò le migliori<br />

<strong>con</strong><strong>di</strong>zioni – per la restituzione del <strong>debito</strong> nei <strong>con</strong>fronti dell’Inghilterra e degli Stati<br />

Uniti, quin<strong>di</strong> solo nel 1926 <strong>si</strong> dette luogo a quel gigantesco processo <strong>di</strong> deflazione<br />

interna che fu la co<strong>si</strong>ddetta “Quota 90”.<br />

Faccio questa precisazione perché in realtà già allora c’era una profonda sfiducia<br />

dei mercati e della finanza internazionale circa la tenuta non solo del Regime <strong>di</strong><br />

allora, ma soprattutto dell’e<strong>con</strong>omia italiana. Avendo messo al riparo la parte<br />

finanziaria, <strong>si</strong> procedette – le cronache dell’epoca lo ricordano – alla riduzione del<br />

20 per cento dei salari e del 10 per cento dei prezzi. Questo riferimento al <strong>con</strong>testo<br />

<strong>di</strong> allora risulta utile in questo momento perché l’Italia <strong>si</strong> trova già da vent’anni <strong>con</strong><br />

un processo <strong>di</strong> forte riduzione e compres<strong>si</strong>one dei red<strong>di</strong>ti <strong>di</strong>sponibili, per via della<br />

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