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Lo stock di debito pubblico si può abbattere con misure ... - Cnel

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Seminario “<strong>Lo</strong> <strong>stock</strong> del <strong>debito</strong> <strong>si</strong> <strong>può</strong> <strong>abbattere</strong> <strong>con</strong> <strong>misure</strong> straor<strong>di</strong>narie?”<br />

Con<strong>si</strong>glio Nazionale dell’E<strong>con</strong>omia e del Lavoro – Sala del Parlamentino, martedì 5 giugno 2012<br />

Al 30 giugno del 1900, 35 anni dopo, quando le operazioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta erano<br />

sostanzialmente <strong>con</strong>cluse, le ces<strong>si</strong>oni <strong>di</strong>rette del Tesoro assommarono a 118,3<br />

milioni <strong>di</strong> lire e quelle effettuate dalla Società, liquidata alla fine del 1883, a 240<br />

milioni circa.<br />

Sella rimase titolare delle Finanze fino alla fine del 1865. Tra i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong><br />

finanza straor<strong>di</strong>naria, oltre ad un prestito <strong>di</strong> 425 milioni netti propose l’alienazione<br />

delle Ferrovie per 185 milioni circa, riscos<strong>si</strong> parte nell’anno e parte in quello<br />

succes<strong>si</strong>vo. Proprio per l’intreccio delle alienazioni <strong>con</strong> operazioni finanziarie, le<br />

prime sono scarsamente presenti nei bilanci, come <strong>si</strong> vede dalle serie che ho<br />

riportato in appen<strong>di</strong>ce ai miei appunti depo<strong>si</strong>tati. Nel 1866 arrivò alle finanze<br />

Antonio Scialoja che, per finanziare la guerra <strong>con</strong>tro l’Austria, provvide a <strong>con</strong>trarre<br />

un mutuo <strong>con</strong> la Banca nazionale nel Regno per 250 milioni in cambio del corso<br />

forzoso per tutti i biglietti della banca, un prestito re<strong>di</strong>mibile forzoso collocato<br />

ovviamente in Italia per un netto ricavo <strong>di</strong> 350 milioni – nominale 400 milioni –<br />

nonché all’ever<strong>si</strong>one dell’asse eccle<strong>si</strong>astico, valutato 1.800 milioni. Quest’ultimo<br />

provve<strong>di</strong>mento fu attuato nel 1867, cioè l’anno succes<strong>si</strong>vo; il nuovo Ministro delle<br />

Finanze, Francesco Ferrara, in<strong>si</strong>gne e<strong>con</strong>omista, liberale, propose <strong>di</strong> realizzare<br />

un’entrata straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> 600 milioni <strong>con</strong> un’imposta del 25 per cento sul valore <strong>di</strong><br />

ciascun bene, <strong>di</strong> affidare la riscos<strong>si</strong>one al banchiere Erlanger <strong>di</strong> Parigi, <strong>di</strong> prevedere<br />

l’emis<strong>si</strong>one <strong>di</strong> obbligazioni all’interno e all’estero per anticiparne l’incasso.<br />

Il Parlamento rivoluzionò lo schema aumentando l’aliquota al 30 per cento,<br />

devolvendo allo Stato i beni degli enti eccle<strong>si</strong>astici soppres<strong>si</strong>, prevedendo<br />

l’emis<strong>si</strong>one <strong>di</strong> obbligazioni eccle<strong>si</strong>astiche per un valore netto <strong>di</strong> 400 milioni, ridotti<br />

poi a 395 per nominali 500, accettabili in pagamento dei beni che sarebbero stati<br />

venduti. Per la cattiva accoglienza da parte del mercato per queste obbligazioni<br />

Rattazzi, succeduto a Ferrara, <strong>di</strong>ede in pegno 150 milioni della prima tranche alla<br />

Banca nazionale nel Regno in cambio <strong>di</strong> un prestito <strong>di</strong> 100 milioni del 1868.<br />

Nello stesso anno Cambray-Digny creò una Regia cointeressata del Monopolio<br />

dei tabacchi per 15 anni, <strong>con</strong>tro correspon<strong>si</strong>one <strong>di</strong> un canone annuo, oltre<br />

all’anticipazione della somma <strong>di</strong> 180 milioni in oro, che la Regia <strong>si</strong> sarebbe<br />

procurata emettendo obbligazioni, anche queste garantite dallo Stato. Nel 1870,<br />

ritornato Sella alla guida delle Finanze e <strong>di</strong> fatto esaurite le attività patrimoniali<br />

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