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Lo stock di debito pubblico si può abbattere con misure ... - Cnel

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Seminario “<strong>Lo</strong> <strong>stock</strong> del <strong>debito</strong> <strong>si</strong> <strong>può</strong> <strong>abbattere</strong> <strong>con</strong> <strong>misure</strong> straor<strong>di</strong>narie?”<br />

Con<strong>si</strong>glio Nazionale dell’E<strong>con</strong>omia e del Lavoro – Sala del Parlamentino, martedì 5 giugno 2012<br />

In<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> saluto del Pre<strong>si</strong>dente del Con<strong>si</strong>glio Nazionale<br />

dell’E<strong>con</strong>omia e del Lavoro<br />

On. Prof. Antonio Marzano<br />

1) I mercati finanziari hanno espresso una crescente sfiducia nei <strong>con</strong>fronti dei debiti sovrani<br />

degli Stati più indebitati.<br />

Il <strong>di</strong>fferenziale dei tas<strong>si</strong> – co<strong>si</strong>ddetto spread – misura la sfiducia in termini relativi.<br />

Questi <strong>di</strong>fferenziali innescano un circolo vizioso: alti debiti, alti tas<strong>si</strong> d’interesse, che<br />

provocano più alti debiti.<br />

Inoltre, i <strong>di</strong>fferenziali penalizzano il finanziamento degli investimenti privati che <strong>si</strong> ridu<strong>con</strong>o<br />

in<strong>si</strong>eme agli investimenti pubblici, i primi a soffrire dei tagli alla spesa pubblica.<br />

Alla fine, questi circuiti negativi penalizzano il tasso <strong>di</strong> sviluppo dell’e<strong>con</strong>omia: così<br />

peggiorando il rapporto <strong>debito</strong>/PIL.<br />

2) Vi sono vari mo<strong>di</strong> per ridurre il <strong>debito</strong> <strong>pubblico</strong>. A parte il metodo argentino, cioè il default,<br />

storicamente è prevalsa l’inflazione. Questa <strong>si</strong> è spesso associata a pres<strong>si</strong>oni fiscali crescenti<br />

sul PIL o sul patrimonio. Ma la leva fiscale a sua volta deprime lo sviluppo. Così facendo, <strong>si</strong><br />

innestano altri circoli vizio<strong>si</strong> in aggiunta o invece <strong>di</strong> quelli descritti.<br />

3) Vi è un’altra strada, che però è alternativa a interventi <strong>di</strong> natura inflazionistica o sul<br />

patrimonio. Si tratta infatti dei trasferimenti <strong>di</strong> beni dal patrimonio <strong>pubblico</strong> a quello<br />

privato. Per inciso, questo tipo <strong>di</strong> politiche è compatibile ed anzi sarebbe coa<strong>di</strong>uvata<br />

dall’introduzione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> comunitari per i titoli degli Stati più esposti, o <strong>di</strong> bonds <strong>di</strong> tipo<br />

comunitario.<br />

L’alienabilità dei beni pubblici è auspicata da molti. Si vede da parte <strong>di</strong> alcuni la pos<strong>si</strong>bilità<br />

<strong>di</strong> cedere in una fase iniziale dai 250 ai 350 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> patrimonio, tra azioni ed immobili,<br />

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